Ero circondato da situazioni spinose: Andy e Amanda, Valerio e André, me e matematica. Per fortuna, Nikolaj cercava di aiutarmi, peccato che il tempo massimo che il mio cervello riusciva a resistere era più o meno mezz'ora, prima di andare in tilt e iniziare una lunga meditazione su quanto fosse bello il mio fidanzato. E su quanto fossi fortunato a stare con lui. E su quanto fossi innamorato di lui.
Era troppo presto per dirglielo. A volte dovevo mordermi la lingua per non lasciarmelo scappare – quel ti amo che sembrava stare bene ovunque – perché non volevo affrettare troppo le cose.
"Andrej!" mi lanciò una matita in faccia, come sempre.
"Sto ascoltando!"
"Non vero! Tu guarda me!"
Feci spallucce. "Sei bello..."
"Anche matematica bella"
Sbuffai, poi scoppiai a ridere. "Sei l'unico pazzo che conosco che adora la matematica. Anzi no. Forse Gabriele è più pazzo... con quella roba nucleare"
"Anche tu bello, Andrej" mi sorrise con dolcezza.
"Non come te".
Mi lanciò un'altra matita.
"Dico che sei bello e mi lanci le cose?"
"Adesso matematica. Dopo noi bacio. Khorosho?"
"No. Adesso bacio, dopo matematica" imitai il suo modo di parlare e ovviamente ricevetti un'altra matita in omaggio.
"No! Questo importante" continuò a dire, mentre mi avvicinavo e cercavo di baciarlo. Tentò di scansarsi, poi si alzò, ma non smisi di seguirlo, tant'è che iniziò a correre e il suo tentativo di farmi studiare fallì, finimmo per giocare ad acchiapparella.
Riuscì a placcarlo in corridoio, e non oppose resistenza, esausto dopo una lunga corsa per la casa. Restò sul tappeto a riprendere fiato e mi stesi accanto a lui.
"Andrej, tu fortuna, io più bravo correre"
"Stronzetto" volevo sembrare arrabbiato, ma mi venne da ridere, perché ripensai a tutte le gare di corsa fatte alla medie... tutte perse. Gli unici premi che avevo ricevuto erano da partecipante.
Nikolaj stirò le labbra e poi si mise vicino a me. Mi concesse un lungo bacio sulle labbra, poi passò con lentezza al collo, intrappolandomi con le braccia ai lati della testa. Non ci eravamo mai spinti troppo oltre, ma lui era molto più disinibito di me. Non ne avevamo mai parlato.
Mi bastava stargli accanto, mi bastavano i baci casti, le coccole. Eppure, stando così vicini, sentivo qualcos'altro, molto più forte, che lui mi provocava di proposito. Mi toccava ovunque, mi stringeva, mi leccava il collo. L'ultima volta l'avevo sgridato per un succhiotto alla cavicola, molto evidente, sistemato con fondotinta di Amanda; in tutta risposta mi aveva fatto l'occhiolino.
Nikolaj era una continua provocazione, che trovavo allettante ed eccitante quanto spaventosa.
Dunque, per sviarlo dal divorarmi, proposi: "Che ne dici se stasera organizziamo qualcosa con gli altri?"
Non ne avevo per niente voglia, ma...
"Ed è così che mi sono approcciato. Sono stato un gentiluomo, no?"
"Insomma..." Amanda gesticolò, "non saprei, Rob..."
"Film horror? Come primo appuntamento? Amico, che coraggio" Andy prese una manciata di patatine fritte e se le mise sgarbatamente in bocca. Scossi la testa. La ragazza era vicino a me, non poteva vedermi, e il mio amico capì. Si ricompose, schiena dritta, e ne prese una per volta, ed esagerato com'era usò perfino la forchetta. Alzai gli occhi al cielo, ma annuì.
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My strange love //(boyxboy)
Teen FictionAndrea è un ragazzo dalla vita semplice: ha un migliore amico, Andy, con cui passa la maggior parte del tempo. Non ha mai avuto una fidanzata, perché non è mai stato interessato né alle ragazze né all'amore. Ma quando proprio il suo migliore amico...