Out of the comfort zone

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"Harry, ti vedo un po' assente." La voce di Liam lo fa sussultare ed al ragazzo gli ci vuole un attimo per tornare con i piedi per terra. Sospira, stringendosi nel maglione blu, l'ennesimo che possiede, e si accascia contro il banco. Non era passata neanche mezz'ora.

Erano finiti in punizione per aver chiacchierato ad oltranza durante la lezione di Chimica e, ovviamente, l'amabilissimo professore non ci aveva messo molto a fargliela pagare. Harry sapeva che quel bastardo godesse nel punirlo e nel fargli pentire persino di essere nato.

Niall, quel giorno, non era andato a scuola per accompagnare suo padre da dei cacciatori che vivevano in alcune città vicine Beacon Hills, nella vana speranza di ottenere qualche informazione riguardante la creatura che, per il momento, sembrava essere scomparsa nel nulla. Ovviamente, non era così. Persino Harry, che non aveva mai avuto a che fare con un essere sovrannaturale, sapeva di non dover abbassare la guardia. Inoltre, da quando Louis aveva detto loro la verità, cosa accaduta un paio di giorni fa, non erano riusciti a parlare con il loro migliore amico e la cosa peggiorava il suo nervosismo.

"Scusami, è che sono un po' preoccupato. Stasera ho promesso a Rob di andare a lavorare al suo locale ed inoltre l'assassino non ha ancora adescato nessuno." Ammette, incontrando gli occhi caldi di Liam che lo guardano attentamente. Rob era più grande di lui ed era il figlio di alcuni amici dei suoi genitori, anche se non avevano un legame forte, Harry non se l'era sentito di tirarsi indietro quando il ragazzo più grande gli aveva chiesto di lavorare al suo locale quella sera. A causa degli omicidi, un cameriere si era licenziato di punto in bianco, lasciandolo senza cameriere per la serata e il riccio aveva un cuore troppo buono per dirgli di no.

"Stasera cercherò di esserci anche io e non ti accadrà nulla. Inoltre, è proprio per questo che ci stiamo allenando, no?" Il Beta tenta di tirarlo su con il morale, divertendosi nel vedere Harry roteare gli occhi, visibilmente contrariato.

Louis, il giorno precedente, aveva avuto la brillante idea di proporre, o meglio, obbligare tutti loro ad allenarsi. Harry compreso. L'adolescente avrebbe dovuto esercitarsi sia con il branco che con Niall e Bobby, i quali si erano offerti di insegnargli almeno le nozioni base per non farsi uccidere in tre secondi.

Grazie tante.

"Allenamento non ancora iniziato, per mia fortuna. Piuttosto, oggi dovrò passare da mia madre, che peccato..." Sogghigna, divertendosi solo ad immaginare il volto furioso di quel lupo antipatico nel saperlo assente al loro primo allenamento di gruppo. "Tu tenta di estrapolare qualcosa da Niall e Bobby durante l'allenamento, mi mancano gli ultimi elementi per avere finalmente le idee chiare." Conclude, per poi zittirsi all'ennesima occhiata omicida da parte del professore.

Harry avrebbe voluto piantargli un proiettile dritto in fronte.







"Cosa significa che quel buono a nulla non c'è?" Louis era a dir poco furioso. Neanche avevano iniziato l'addestramento nella palestra della sua villa, che quel moccioso si era assentato. Si tranquillizza però, godendo in maniera perversa, sapendo che gli avrebbe fatto recuperare quella giornata a caro prezzo.

"Stasera deve fare un favore ad un suo amico e dovrà fare il cameriere per il suo locale, inoltre sua madre gli ha chiesto di passare alla centrale...non so per cosa esattamente." Liam scrolla le spalle, conscio improvvisamente del fatto che il riccio non gli avesse detto nient'altro. Getta una fugace occhiata a Lottie, intenta a conversare tranquillamente con Bobby Horan, mentre Niall si sta esercitando con un sacco di boxe, seguito dallo sguardo attento del padre che monitora ogni suo movimento.

Il neo-licantropo doveva ammettere che, dall'arrivo di Lottie, le cose erano migliorate per il branco. Vedeva come i due fratelli si sentissero più tranquilli nell'avere la ragazza di nuovo con loro e Liam poteva capirli benissimo: seppure fosse figlio unico, proprio come Harry e Niall, considerava i due amici come veri e propri consanguinei e non riusciva neanche a concepire l'idea di separarsi quando l'anno prossimo dovranno andare a college diversi. Per questo, immagina il sollievo dei due fratellastri nell'avere nuovamente sotto la loro ala protettiva la giovane Beta che, ogni santa volta, cercava di accorrere in suo aiuto quando Louis diventava troppo severo o quando Zayn lo tormentava. Peccato che fosse una cosa che accadeva spesso.
Il corvino, ogni volta che ne aveva la possibilità, lo stuzzicava e provocava, e Liam, che solitamente era calmo e paziente, si ritrovava ad essere molto irascibile in sua presenza. Proprio come adesso che, nel vederlo avvicinare, sprigiona un forte profumo di frustrazione che invade le narici dell'Alpha che, a quello, lo guarda estremamente confuso e con un sopracciglio alzato.

A storm in a tea cupDove le storie prendono vita. Scoprilo ora