Nosy

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"Se continui a guardarlo così, finirai per fulminarlo davvero." Niall sussurra in maniera sarcastica, osservando Harry guardare con malcelata insofferenza Liam.

Erano passati alcuni giorni dal ritrovamento del tredicesimo cadavere e da allora, Liam sembrava evitarlo come la peste. Eppure non capiva: quando lo aveva accompagnato a casa era apparso ovviamente sconvolto per il cadavere di Jenny, ma non era successo niente che potesse interferire tra loro due ed Harry percepiva la frustrazione crescere dentro di lui ogni giorno che passava.

"Perché con Beth continua a parlare e a noi ci evita?" Sbotta il riccio, chiudendo il libro di inglese mentre osserva il loro amico ridere e scherzare a bassa voce con la ragazza, tentando di non disturbare gli altri alunni che erano in biblioteca per studiare.

A differenza loro.

Ritorna a guardare Niall che lo stava già osservando con un sorrisino malizioso ed Harry rotea gli occhi, dandogli una gomitata nelle costole facendolo imprecare silenziosamente. "Sarei io quello vergine? Mi sembri un pervertito arrapato ogni volta!" Harry borbotta, aggiungendosi alla risatina dell'irlandese.

Il biondo lo guarda divertito, contento di averlo finalmente fatto sorridere e riporta lo sguardo su Liam che, effettivamente, si stava comportando in maniera alquanto strana. Era lui solitamente quello che spariva dalla faccia della terra quando si sentiva sopraffatto dai problemi, il ragazzo dagli occhi castani invece non aveva mai avuto un comportamento del genere e la cosa iniziava a insospettire anche lui. Sospira però, sapendo che non può fare molto. Se Liam aveva intenzione di comportarsi in quel modo, lui lo avrebbe rispettato. La loro amicizia andava ben oltre i loro comportamenti incomprensibili. "Molto probabilmente questa storia degli omicidi sta gravando troppo sulle nostre spalle Haz. Anche io mi sento irrequieto e preferisco stare a casa, forse è un modo di Liam per sopportare questa situazione surreale." Scrolla le spalle, osservando Harry dare un sospiro prima di spostare lo sguardo lungo la vetrata.

"Sono preoccupato anch'io, ma allontanarmi da voi sarebbe una colossale stronzata a mio avviso..." Mormora, perdendosi nei suoi pensieri.

Per Harry, Liam e Niall facevano parte della sua ristretta cerchia di persone in grado di tenerlo con i piedi per terra. Privarsene, sarebbe stato per lui molto peggio.





"Mi dici dove diamine mi stai portando? Non solo mi hai fatto allontanare dai miei amici, adesso mi vuoi anche uccidere nel bosco!" Liam sbotta, sorpassando un tronco con un agile salto, mentre segue la figura del ragazzo, più grande di lui, stargli davanti. Da giorni faceva tutto ciò che Louis gli diceva, lo aveva ascoltato e aveva accettato il fatto che dovesse allontanarsi dai suoi amici senza opporre obiezioni. Aveva osservato gli occhioni smarriti di Harry, costringendosi a non andargli vicino durante tutti quei giorni.

La sua vita era cambiata da quella sera nel bosco, irrimediabilmente, e non voleva assolutamente che a pagarne le conseguenze fossero Harry e Niall, ma doveva proteggerli.

"Se la smettessi di parlare, impareresti una fondamentale lezione oggi." Louis mormora con tono pacato, quasi in un sussurro, sapendo perfettamente che il ragazzino potesse sentirlo.

Alla fine, aveva fatto quanto detto a Zayn e si era presentato a casa di Liam, nella sua stanza, e per poco al ragazzo non era venuto un infarto. L'Alpha avrebbe voluto condurlo gradualmente all'accettazione di non essere più un semplice umano, ma Louis non aveva avuto scelta. Il pericolo si avvicinava, la luna stessa stava diventando un problema e non poteva lasciare un adolescente in balia della prima trasformazione da solo.

A storm in a tea cupDove le storie prendono vita. Scoprilo ora