Danger escaped

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Harry si accascia a terra, in maniera melodrammatica, ignorando la terra che gli sporca i pantaloni e le mani. Era a dir poco esausto. Era sabato e quel bastardo di un Alpha li aveva costretti ad allenarsi all'alba, nonostante la sera prima fossero andati via dal locale in tarda nottata. 

Inutile dire che lo odiava.

"Dio santo Harry, sei un fottuto disastro!" Louis lo richiama, esasperato dalla sua poca agilità, beccandosi un'occhiata pregna di rancore da parte dell'adolescente che si alza da terra in maniera un po' goffa, passandosi velocemente le mani sulle gambe per togliere il terriccio in eccesso, ignorandolo.

Il capobranco aveva deciso di allenarli nel bosco quella mattina, approfittando della bella giornata di sole che permetteva loro di usufruire dello spazio verde che rinvigoriva maggiormente i lupi, a differenza della palestra cupa della sua villa che alle volte tratteneva i loro odori così tanto da soffocarli. Ora invece, con le mani poggiate sui fianchi, Louis ispirava l'odore pregno di frustrazione di Harry senza sentirsi sopraffatto, anzi: non voleva ammettere che si stava divertendo fin troppo nel vedere il moccioso imprecare ed affannarsi per similare Liam e Niall che, seppure avessero anche loro difficoltà, mantenevano in maniera decente i ritmi suoi e di Lottie. Era stato restio nell'allenare anche il figlio del cacciatore, ma aveva letto negli occhi dell'uomo il bisogno di sapere suo figlio allenato contro ogni evenienza e quando Liam glielo aveva chiesto, non senza timore, non era riuscito a dirgli di no. Seppure l'irlandese non fosse la sua persona preferita sulla faccia della terra, di certo non lo voleva morto.

"Niall, cosa diamine è quel movimento? Corri come un insetto stecco cazzo!" Ringhia per l'appunto, corrucciando lo sguardo nel seguire i suoi movimenti. Andava bene allenarlo, ma non si sarebbe trattenuto nel rendergli le cose difficili.

"Da quando gli insetti stecchi corrono?" Brontola Harry, divertito, osservando Lottie sedersi su un ramo caduto, al fianco del fratello, prendendosi anche lei una meritata pausa. Infondo, si stavano allenando da un bel po' di ore. 

Avevano trovato una radura molto ampia che aveva permesso al gruppo di creare una specie di percorso ad ostacoli. Inutile anche dire che Harry era già pieno di lividi, dovuti alle numerose cadute, accompagnate da occhiate omicide ai suoi amici che lo prendevano in giro. Lottie era stata l'unica a rendersi realmente utile e ad aiutarlo, insegnandogli alcuni trucchetti e suggerendogli  la posizione delle gambe quando doveva fare dei salti particolarmente pericolosi o se doveva afferrare un ramo per tenersi aggrappato ad esso. 

Se poi ogni volta era caduto come una pera cotta, beh, era meglio non infierire.

"Non mi sento più le braccia e le gambe." Harry mormora, appena Niall e Liam finiscono anche loro il percorso ad ostacoli, e si lascia cadere nuovamente sull'erba, ignorando l'occhiata sarcastica che gli rivolgono tutti. Era stremato, dannazione. Invidiava tantissimo Zayn che, invece, aveva raggiunto Claire per cercare altri indizi. L'avrebbe volentieri accompagnato, ma sapeva che quella volta Louis lo avrebbe ucciso se anche quel giorno non si fosse presentato agli allenamenti.

Harry si stende, osservando i raggi solari filtrare dagli alberi. Si erano riparati sotto dei grossi alberi per evitare il sole eccessivo che era ormai alto nel cielo ed il ragazzo si estranea dal discorso che coinvolge il resto del gruppo. Erano anni che non si allenava così tanto, aveva fatto qualche sport, ma in maniera molto tranquilla e quello che Louis lo aveva costretto a fare andava oltre le sue poche sviluppate doti per l'allenamento e, per questo, cerca di rilassare i muscoli che bruciano per lo sforzo, recuperando fiato. I rami lo riparavano dai raggi e doveva ammettere che fosse gradevole restare stesi ad osservare il fruscio delle foglie, se non fosse che qualcosa attira subito la sua attenzione, mandando al diavolo ogni suo buon proposito. Aguzza lo sguardo su un ramo in particolare, prima di sgranare violentemente gli occhi, alzandosi rapidamente, rischiando persino di cadere. Gli altri, percependo i suoi movimenti e sentendo il suo forte odore di ansia, si mettono sull'attenti.

A storm in a tea cupDove le storie prendono vita. Scoprilo ora