Harry percepisce gli occhi bruciare e le lacrime, ormai secche sul suo viso, iniziano a dargli fastidio. E' steso su di Louis, con il viso appoggiato contro la sua spalla, mentre si stavano osservando in silenzio. Si stavano dedicando lente carezze, così delicate e dolci da far stringere i loro cuori in uno strano senso di calore e appartenenza.
Louis alternava lo sguardo dai suoi occhi, alla giugulare del ragazzo che era arrossata e da cui un po' di sangue continuava a colorare i bordi in cui, pochi attimi prima, le sue zanne erano immerse. Fortunatamente quella pratica non avrebbe fatto diventare il ragazzo un licantropo e l'Alpha doveva ammettere di sentirsi rassicurato: amava l'umanità di Harry e non gliel'avrebbe mai portata via. La leggera ferita sembrava però non dare fastidio al moccioso, che aveva su un'espressione beata e tranquilla, completamente in pace con se stesso.
Il Knot era ancora dentro di lui ed Harry avvertiva la sua apertura completamente dilatata a quella grossa intrusione e continuava ad avvertire alcuni brividi di piacere percorrere la sua spina dorsale nonostante non si stessero muovendo. Il collo gli pulsava debolmente, ma non era così fastidioso come aveva temuto e le braccia di Louis gli permettevano di crollare in uno stato di pura tranquillità e benessere.
Ancora non riusciva a credere di aver perso la verginità. Con Louis, poi.
Se qualcuno glielo avesse detto qualche mese prima sarebbe scoppiato a ridere a quell'eventualità. Eppure, in quel momento, non riusciva a desiderare niente di diverso. Avevano ancora tante cose da imparare l'un dell'altro, tante cose da scoprire. Avrebbero continuato a litigare, a infastidirsi a vicenda, ma con la consapevolezza di essere ormai indissolubilmente legati.
"Come ti senti? Non ti ho mai sentito così silenzioso." Louis sorride, vedendolo ridacchiare e continua a massaggiargli delicatamente la cute, osservando i suoi occhi verdi guardarlo con tranquillità e gioia.
"Bene. Credevo sarebbe stato doloroso e imbarazzante, soprattutto la parte del Knot, invece..." Mormora appena, respirando piano quando percepisce Louis sistemarsi e facendo inevitabilmente pressione contro la sua prostata, sentendo gli occhi di nuovo languidi, subito imitati da quelli dell'Alpha. "Provo solo un forte sentimento di...appartenenza, come se fossi finalmente a casa." Rivela, ottenendo un bacio sulla fronte così dolce da farlo commuovere.
Casa, che strana parola. Non si era mai sentito a casa neanche nell'abitazione in cui era nato. Aveva iniziato a sentirsi a casa però, quando durante una giornata particolarmente stressante, le braccia di suo padre e di sua madre erano sempre pronte ad accoglierlo. Era casa il cuore puro di Liam, che aveva sempre una parola di conforto nei suoi momenti peggiori ed era un'ombra che vegliava su di lui anche quando erano lontani. Era diventata casa anche la risata cristallina dell'irlandese, quando, la prima volta che lo aveva incontrato, togliendogli un insetto dalla testa, aveva osservato il riccio correre per i corridoi per il terrore.
Casa era Lilibeth, che con la sua dolcezza portava con se solo energie positive e lo spronavano a continuare a lottare contro ogni ostacolo.Casa era la nuova famiglia che si era venuta a creare con la conoscenza dei tre fratelli.
Casa per lui, era diventato il branco, con una stanza speciale, tutta riservata all'uomo che ritorna a baciare, con il desiderio di non doversi mai allontanare da lui.
"Harry sta bene?" Niall domanda, in pensiero per l'amico, osservando Lilibeth appisolata sulle sue cosce e con Zayn stravaccato contro l'albero, avendo subito preso il posto del loro Alpha quando era entrato in casa con l'adolescente. Osserva Liam che era andato un attimo in bagno e che in quel momento era ritornato dal piccolo gruppo con un'espressione divertita ed un po' imbarazzata.
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A storm in a tea cup
FanfictionDal testo: "Liam non si concentra durante gli allenamenti perché ha una fottuta paura di poterti ferire!" Gli occhi di Harry si spalancano a quella rivelazione e Louis percepisce un forte odore di ansia attanagliare il corpo del minore, ma continua...