Touch

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Si erano addormentati come tre bambini sul divano mentre stavano guardano un film apocalittico, rischiando di far venire un dannato infarto ad Anne che era tornata all'alba dal turno in centrale. Fortunatamente però, la donna era riuscita a non svegliarli e si era premurata di coprire quei bambini troppo cresciuti con delle coperte e, mentre le sistemava, si era soffermata ad osservare il volto rilassato di suo figlio con un dolce peso a stringerle il petto nel vederlo finalmente riposare bene. Gli aveva lasciato una carezza fra quei capelli fin troppo arruffati, spegnendo poi la luce ed andando finalmente anche lei a farsi una meritata dormita.














Quando Harry apre gli occhi, il sole è già alto nel cielo ed osserva i suoi amici ancora beatamente addormentati. Si sfila la coperta, dando uno sbadiglio prima di stiracchiarsi. In poco tempo, mentre lui è occupato a guardare con occhi assonnati il vuoto, i due pigroni si svegliano anche loro, facendo molto più baccano di lui: Niall sbadiglia sonoramente e Liam gli butta un cuscino in faccia per zittirlo, imprecando sottovoce per la posizione scomoda in cui si era addormentato visto che il biondo lo aveva letteralmente schiacciato nell'angolo del divano, rubandogli tutto lo spazio.

"Dio santo, mio padre mi uccide." Sbadiglia nuovamente il biondo, ignorando le lamentele di Liam come se fosse uno stupido moscerino, alzandosi e andando in bagno mogiamente grattandosi la chiappa destra e facendo inevitabilmente ridere i due amici.

"Tu invece che impegni hai?" Domanda Harry, osservando Liam piegare le coperte, dandogli una mano a sistemare il casino che avevano fatto la sera prima: le carte unte e le lattine vuote erano sparse per il salotto come un piccolo campo minato.

"Uhm, ho promesso ai miei di stare assieme a loro per pranzo. Si sono lamentati del mio esserci poco a casa." Ammette il licantropo che ottiene una pacca di consolazione sulla spalla dal più basso, che si accinge poi a legarsi distrattamente i capelli, ancora intontito dal sonno. Aveva dormito come un ghiro, dopo tanto tempo aveva finalmente riposato bene e gli ci voleva un po' per riprendersi da quella meravigliosa dormita.

"Accompagni tu Niall a casa?" Harry fa la migliore espressione da cucciolo del suo repertorio e Liam rotea affettuosamente gli occhi al cielo, prima di fare un cenno d'assenso.

Quando Niall esce finalmente dal bagno, il Beta sgattaiola velocemente per prendere il suo posto e solo quando i due ragazzi lasciano da solo Harry, dopo averlo stretto forte, quest'ultimo può finalmente concedersi anche lui una meritata doccia. Si getta infatti velocemente sotto la doccia di camera sua, godendosi l'acqua calda che scorre sul suo corpo. Sua mamma stava ancora dormendo ed Harry sogghignava già nel sapere che, appena sveglia, avrebbe fatto l'impossibile per estorcerle le informazioni che gli servivano. Si avvolge nell'accappatoio, canticchiando a bassa voce una canzone e si appresta ad infilarsi i boxer e un maglione sgualcito che usava soltanto per stare in casa. Fischietta, una volta chiusa la porta del bagno alle spalle, e per poco non gli va la saliva di traverso nel vedere qualcuno di troppo nella sua stanza.

"A volte mi domando se tu sappia cosa sia una dannata porta!" Sbotta, osservando il ghigno divertito dell'Alpha che però si dissolve leggermente nel notare il moccioso mezzo nudo.  Il licantropo non si fa problemi a far navigare i suoi occhi chiari lungo il suo corpo, occhi che tentano di diventare rossi nell'osservare quelle dannate gambe slanciate ed esili, per poi arrivare al maglione che gli lascia praticamente entrambe le spalle scoperte. Sembrava una scolaretta, ma la cosa che scombussola maggiormente Louis sono i ricci lunghi ancora fradici per la doccia e stessa cosa per le sue ciglia che sbattono velocemente, non capendo il perché di quello sguardo languido.

"La smetti di fissarmi?! Dio santo, sempre a giudicarmi con quel fottuto sguardo da predatore." Sbuffa risentito il minore, ancora con la convinzione di risultare ridicolo e patetico agli occhi dell'Alpha. Harry sapeva di non essere brutto, ma dannazione, sapeva anche di non essere chissà cosa.

A storm in a tea cupDove le storie prendono vita. Scoprilo ora