Can you hear the silence? Can you see the dark? Can you fix the broken? Can you feel, can you feel my heart?
Illusione
L'illusione più grande di tutte in un mondo crudele come questo? La libertà, un concetto talmente astratto e allettante che chiunque cerca di renderlo realtà, la verità però è che tutti siamo comandati da altri o da altre cose futili, come il denaro, il lavoro, l'amore stesso forse è la cosa dalla quale chiunque pende, tutti vogliamo sentirci amati e protetti.
Ed io? In qualche modo riesco ad illudermi pur di trascurare tutta la crudeltà che mi gira attorno? Decisamente sì, una bugia che mi tiene incollata a questa terra e che mi rende forte abbastanza da sopportare tutto. Lui. Il ragazzo che un tempo era il mio opposto, sempre così pieno di emozioni da non riuscire a controllarle, una testa calda e impulsivo come mai ne ho visti; ora invece è uguale a me, un involucro vuoto di tante speranze e obbiettivi ormai svaniti nel nulla, lasciando così una voragine riempita di consapevolezza che il nemico è sempre in agguato, un nemico tosto che se non uccidiamo lui ucciderà noi. Mangiare o essere mangiati? Tutti sceglierebbero la prima, inutile fare gli ipocriti e credere di poter salvare gli altri al costo della nostra vita. Fanculo. La mia vita viene prima degli altri.
"Tutto ok?"- la sua voce profonda mi fa trasalire, trascinandomi con forza fuori dall'oscurità della mia mente danneggiata da tutto il male di questo mondo
"Eren? Sei giá qui?"- chiedo con voce annoiata mentre mi volto verso la porta che avevo precedentemente lasciato socchiusa per lui, come ogni sera
"Si"- afferma con voce profonda e calma mentre si avvicina a me, posa le sue dita fredda sul mio viso posando il pollice sulle mie labbra, io mi posiziono in ginocchio sul letto attirandolo a me per i lembi della maglia
La veritá? Siamo una valvola di sfogo l'uno per l'altra, entrambi ci aggrappiamo a l'altro pur di non cadere e soffocare sotto i numerosi pensieri che affollano la nostra testa. L'illusione? Quella di poter sopravvivere ad essi solo grazie all'altro, un futuro felice? Presso che impossibile eppure riusciamo ad andare avanti solo se siamo fianco a fianco.
"Mi sei mancata.."- sussurra con voce roca il moro baciandomi più e più volte lasciandomi solo il tempo di riprendere quel minimo di fiato necessario a continuare
Non gli risponde nemmeno, credo siano sufficienti le mie azioni a rispondergli, gli levo la maglia con un gesto veloce, lo sento sorridere maliziosamente sulle mie labbra mentre mi intima di distendermi, senza alcun dubbio lo faccio portandolo così sopra di me in tutta la sua bellezza, gli addominali scolpiti su cui le mie dita scorrono si tendono, le sue labbra scorrono sul mio collo lasciando una scia di baci umidi e segni violacei che l'indomani mi faranno dannare, io suoi capelli ormai lunghi, raccolti in parte in una crocchia disordinata, lasciano sfuggire qualche ciuffo dandogli un'aria trasandata.
Il mio reggiseno cade a terra pochi secondi dopo della mia maglia, lasciando così la mia pelle bruciare sotto ogni suo tocco, un bruciore ardente e passionale che mi fa domandare se potesse effettivamente sentire il mio cuore battere all'impazzata, se mi potesse sentire ardere in quell'oscurità che ci avvolge.
Mi riscuoto da quei pensieri appena le sue labbra si posano di nuovo sulle mie, in quel contatto tanto agognato, senza altri indugi inutili gli sfilo i pantaloni e insieme ad essi anche i boxer.
"Ti voglio"- sussurro lasciando trasparire eccitazione e lussuria che lui accoglie quasi come una supplica, strappa i miei slip in seguito ad avermi levato quel tessuto fastidioso che sono i miei pantaloni
Un sorriso malizioso si fa largo sul suo viso appena si stacca da me per godersi la vista del mio corpo nudo, quasi come potesse vedere anche oltre la mia pelle, oltre a tutta questa carne, lui può vedere tutto ciò che perfino io ignoro, tutte le mie imperfezioni per lui sono perfezioni, ogni mio subdolo dettaglio che io disprezzo, lui lo apprezza.
Mugolo di piacere appena finalmente accolgo la sua lunghezza in me, ansimo non appena inizia a spingere vigorosamente, le mie dita si aggrappano alla sua schiena, lasciandogli dei segni rossastri che tanto spariranno subito a causa della sua natura da mezzo gigante.
I suoi versi di piacere si mischiano ai miei mentre le sue mani robuste di stringono una attorno al mio seno e l'altra attorno a parte del sedere; le nostre fronti imperlate di sudore trovano il contatto perfetto, entrambi siamo al limite e basta una sua ultima spinta per raggiungere il piacere più puro, quello che fa concludere alla perfezione quasi ogni nostra giornata.
"Grazie"- sussurriamo all'unisono prima che lui ricada al mio fianco e mi stringa a sè
Quel semplice ringraziamento è il segno che nonostante nessuno dei due possa mai raggiungere quel barlume di felicità dedicato a pochi e quell'illusione di libertà che entrambi vogliamo, i nostri momenti assieme sono l'illusione di esse.
