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My days end best when this sunset gets itself Behind that little lady sitting on the passenger side It's much less picturesque without her catching the light The horizon tries but it's just not as kind on the eyes
Starry night
Una notte, una delle tante trascorse in un videogioco, ti ritrovi ad essere bloccata in un mondo fatto di pixel e pericolo in cui se vieni uccisa sei morta anche nella realtà.
Ti si stringe il cuore guardando i piccoli puntini bianchi nel cielo, la nostalgia di casa è viva piú che mai e ti sta lacerando da dentro come la la lama di una spada.
"Quindi è cosí che passerò il resto della mia vita? A sperare che qualcuno... O io stessa cambatta contro chissà chi per poi uscire da questo inferno?" - sussurri verso il cielo, sperando che qualcuno ti dia delle risposte ma come prevedibile il nulla, il silenzio che avvolge tutta la zona sembra estremamente rumoroso dentro di te, quasi soffocante, se ora qualcuno ti parlasse forse ti risveglierebbe dal quel torpore in cui ti sei avvolta, con la malsana idea di ucciderti o di farti uccidere
"La notte non è molto sicura" - una voce, maschile, la riconosci subito, è Kirito
Quel ragazzo si è offerto di fare coppia con te ma dopo una brutta litigata i vostri sentieri si sono divisi e cosí siete rimasti solo te e i tuoi pensieri.
"Meglio" - gli rispondi
"Come 'meglio'?! Dov'è la T/n combattiva che ho conosciuto?!" - il ragazzo è in piedi che ti guarda negli occhi, vuole rivedere quella scintilla, quella determinazione a vincere questo gioco e tornare alla realtà
"Perchè sei tornato?" - chiedi ignorando le sue provocazioni
Kirito diventa all'improvviso paonazzo, la luce della luna gli illumina i lineamenti evidenziandone il rossore
"Alzati in piedi T/n" - afferma con tono deciso
"Perchè mai dovrei fare una cosa cosí faticosa e inutile?" - sei decisa a lasciarti andare, non hai piú le forze per sopportare nulla
Lui ti porge una mano mentre un sorriso si fa spazio sul viso, vuole tirarti su il morale, vuole farti capire che qualcuno per cui combattere esiste e che tornerete a casa cosí da incontrarvi anche là.
Sospiro e gli prendi la mano alzandomi cosí in piedi.
"Vuoi rispondere alla mia domanda?" - chiedi nuovamente fissandolo negli occhi
Kirito non risponde, anzi, fa un gesto che di certo non ti aspettavi, ti bacia. Le vostre labbra le une contro le altre, tu ti lasci andare quando il ragazzo picchietta la lingua sul tuo labbro inferiore, gli cingi il collo con le braccia mentre le vostre lingue si inseguono in una danza passionale.
Vi allontanate per qualche istante per la mancanza di respiro, la pausa dura poco perchè riprendete a baciarvi, nelle vostre menti la voglia di non essere più soli e di avere qualcuno accanto si è fatta piú vivida e concreta.
"È tutto cosí assurdo, non credi?" - sussurri sulle sue labbra appena vi allontanate di nuovo
"Lo è" - si limita a dire, vorrebbe dirti che gli sei sempre piaciuta e che quando avete litigato si è sentito uno schifo, subito dopo è tornato a cercarti e quando ti ha vista cosí demoralizzata ha deciso che fosse giusto confessarlo, forse ti avrebbe dato un po' di speranza
"Sai... Mi sei mancato" - gli dici, è un'affermazione semplice quanto difficile da pronunciare, il tuo orgoglio ti ha sempre impedito di dimostrare le tue emozioni
"Anche tu, e non sai quanto" - Kirito ti abbraccia facendoti percepire sicurezza e finalmente quella scossa lungo la spina dorsale che avevi ormai dimenticato. Vuoi combattere e vincere, per te, per lui e per tutta la tua famiglia che ti aspetta. Realizzando che forse qualcuno per rimanere vivi in questo dannato gioco c'è.
