LOUIS' POV
"Vattene da questa stanza immediatamente." Le lacrime stavano solcando il mio viso, avevo appena lasciato Harry in una stanza di rianimazione perchè quella dannatissima puttana mi aveva baciato di fronte a lui. Era caduto per due rampe di scale e si era schiantato contro quella porta finestra, che si era presa una innumerevole quantità di pugni da quando lavoravo qui. Era come prendere a pugni me stesso, ed era terribilmente confortante quando non riesci nel tuo lavoro poter prendere a pugni la tua immagine riflessa, ma questa volta non erano bastati un paio di pugni, avevo le nocche che sanguinavano e nulla poteva separarmi da quel dolore in mezzo al petto.
"Avanti, lo so che ti è piaciuto!" Non poteva avere il coraggio di parlare. L'unica cosa che mi avrebbe fatto stare un pochino meglio sarebbe stata far vedere a tutti che il Louis buono e dolce era andato a puttane e spaccare la faccia a quella che una volta era quasi mia amica.
"Sai cosa mi piacerebbe? Mi piacerebbe che il ragazzo che amo con tutto me stesso non fosse andato in coma, mi piacerebbe non aver litigato con lui per cose che non ho commesso e infine mi piacerebbe non avere una collega che fa la puttana da quando il suo ex marito l'ha lasciata! Una cosa posso esaudirla. Sei licenziata Eleanor, non farti più vedere o non sarò così indulgente." Le lacrime continuavano incessantemente a scendere, e prima che me ne potessi davvero accorgere ero già fuori da quella stanza e stavo piangendo sul corpo di Harry ormai tenuto in vita solo da una macchina.
HARRY's POV
Non potevo credere a come la stanza che mi ero trovato ad amare, mi avesse tradito in quel modo. Parlavo tanto della stanza solo per non avere la persona nei miei pensieri. Louis, lui mi aveva tradito, era davvero la mia stanza preferita, ero il mio rifugio. Non era la mia casa, perchè anche nella casa perfetta c' è qualcosa di cui non si è convinti, mentre io amavo tutto di lui, era il mio rifugio preferito, era la persona che amavo.
In quel momento avrei voluto solo lasciarmi andare più di quanto non avessi già fatto. Avevo sentito Louis e Zayn urlare che mi stavano perdendo, per un momento avevo sperato che mi avessero perso del tutto. Non ero più in grado di sopportare tutto questo, non ora che ero solo di nuovo.
Sentii dei passi e dei singhiozzi attraversare la stanza e un peso poggiarsi sul mio petto, è un peso fin troppo familiare e anche se non potevo vederlo, sapevo per certo di chi si trattava. L'unica cosa che avrei voluto fare era urlargli addosso quanto lo odiavo, per avermi fatto questo, ma contemporaneamente quanto continuavo ad amarlo. Sentii il mio petto diventare più leggero, se ne andava di nuovo, probabilmente a chiedere conforto a Eleanor per aver quasi ucciso un ragazzo, e invece per mio disappunto rimase e iniziò a parlarmi. Ho sempre pensato che questa cosa di parlare alla gente in coma fosse un grande stronzata ma dal momento che c'ero io era un' altra storia.
"Ti lamenti sempre di non essere bravo con le parole, beh dovresti proprio essere nella mia testa, non ho la più pallida idea di come cominciare."
'Diciamo che io non ho mai dovuto confessare un tradimento, quindi non mi dovresti paragonare a te stesso.' I pensieri volevano uscire e rispondergli, ma sapevo benissimo che non potevo farlo.
"Probabilmente tutti inizieranno a darmi della femminuccia perchè è da tre ore che piango, cioè dal momento in cui ti ho visto accasciato a terra. Non so come spiegartelo ma mi si è aperta una voragine nel cuore. Vorrei solo che tu tornassi da me, io ti devo salvare la vita e non avrò pace finche non farò. Io ti amo Harry e non lascerò che lei ci faccia questo. Torna da me e non avremmo più a che fare con lei, l'ho licenziata. Torna da me e saremo solo noi due." Forse doveva pensarci un po' prima di tradirmi.
"Io non ti ho tradito" Mi rispose come se potesse leggermi dentro.
"E' lei che ha baciato me." Che scusa assolutamente patetica.
"Probabilmente se fossi sveglio potrei vedere i tuoi occhi alzarsi al cielo" Era esattamente quello che avrei fatto.
"Prima di urlarmi contro ogni genere di insulto, ovviamente.Ti conosco ed è quello che fai quando qualcuno ti dice qualcosa di tremendamente ovvio che ti irrita. So per certo che questa mia affermazione ti irriterebbe."
'Mi irrita, io sono qui e posso sentirti. Non usare il condizionale.' Era quello che avrei voluto dirgli, ma come aveva già appurato non potevo.
"Sono ridicolo, non so nemmeno se puoi sentirmi e io sono qui che parlo con il muro probabilmente." Sì che potevo sentirlo, ma avrei preferito il contrario. Non sopportavo sentire Louis con la voce rotta dal pianto appena terminato.
"Ma parlerò con il muro non importa, magari lui riuscirà a perdonarmi, chissà potrei provarci con lui" Soffocò una piccola risata prima di iniziare ad accarezzarmi il volto. No, questo no. Non sarei riuscito a resistere.
"Sono un idiota, lo so. Ma questo idiota ti ama, questo idiota non ti ha tradito. Non me ne potrebbe importare di meno di Eleanor, l'ho licenziata e se non fossi il buono e gentile Louis le avrei sbattuto la testa contro il muro e avrei fatto bene. Perchè ci ha fatto questo? Perchè ti ho fatto questo? " Ricominciò a piangere e se fossi stato al suo fianco sveglio avrei fatto lo stesso. In realtà lo stavo già facendo solo che nessuno poteva vedermi.
Potevo dire con certezza che si fosse addormentato, proprio al mio fianco, su una dannatissima sedia. Lui non doveva dormire così, noi non dovevamo dormire così. Noi dovevamo dormire abbracciati in un fottuto letto insieme, e addormentarci con il sorriso non con le lacrime come aveva fatto lui. Al diavolo Eleanor, lei e il fatto che mi aveva tradito. Io lo avrei amato e avrei continuato a farlo anche se mi avesse tradito un altro miliardo di volte. Era questa la mia debolezza, il mio amore per lui era la mia debolezza. Non mi sarei mai dovuto innamorare, e questo ne era il risultato. Harry Styles non è fatto per amare, mi sarei semplicemente distrutto. L'amore ci farà a pezzi, ricordavo di aver letto quella frase in una t-shirt di Louis, non sarei potuto essere più d' accordo. Solo che per il momento, ero io l'unico ad essere fatto a pezzi. Ogni cosa mi collegava a lui, ognuna di queste piccole cose mi distruggeva.
"Sei esattamente dove volevo che fossi, piccolo ingenuo Harry" Non mi ero nemmeno accorto che qualcuno fosse entrato. Sapevo esattamente chi era, solo non volevo capacitarmene, anche mentre ero in coma mi doveva rovinare.
"Beh tu non esattamente, ma diamo tempo al tempo." Pregavo solo che Louis si sarebbe svegliato e che avrebbe ridotto quella ragazza come meritava, ma questo non accadde.
"Sei davvero troppo ingenuo bambino mio. Louis non ti avrebbe mai tradito. Lui ti ama, ma sei così insicuro che qualcuno possa amarti che è stato così semplice fartelo credere e adesso ti porterò via anche quell'unica persona" Come poteva una persona essere così crudele.
"Non sono crudele, sono determinata e abituata ad ottenere quello che voglio e , ancora una volta, ci sto riuscendo. Le emozioni sono per i perdenti, io voglio Louis e tu mi hai reso la gara davvero molto più interessante, ma vincerò ugualmente. Io vinco sempre. Non ti ucciderò, tranquillo, mi prenderò solo ciò che voglio." Sentii la porta chiudersi e iniziai a pensare a quanto stupido fossi stato a non credere a Louis quando potevo. Diceva di non volermi uccidere, ma se voleva portarmi via Louis, tanto valeva uccidermi. Forse era quella la sua intenzione, infliggermi un tortura più dolorosa della morte stessa, distruggendomi in piccole parti un po' alla volta.
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You save my life||Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, ragazzo diciottene che ha un grave problema alle ossa. Si trasferisce a Londra per le cure e incontra per la prima volta l'unico medico che abbia voluto farsi carico della sua situazione, Louis Tomlinson.