36.Amarti è complicato

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LOUIS' POV

Erano passati 2 mesi da quando mi ero trasferito ad Oxford con Elisabeth, Harry aveva mantenuto la promessa e continuava a lasciarmi messaggi nella segreteria, a cui non riceveva risposta, quasi ogni giorno. La stava affrontando piuttosto bene, era più la rabbia che la disperazione a scaturire dalla sua voce. Forse mi odiava, e magari l'avrebbe continuato a fare, quello era il mio obbiettivo quando avevo deciso di partire, ma ora che lo stavo portando a compimento, iniziava a mancarmi disperatamente qualcosa.

"Tomlison ho un problema!" Ero nel mio nuovo studio a fare qualche ricerca sulla cura sperimentale a cui stavo lavorando, quando Eli spalancò la porta.

"E dimmi, è lo stesso che ti affligge da due mesi a questa parte?" Mi alzai in piedi e andai a chiudere la porta che era rimasta aperta dopo l'entrata trionfalmente disperata della ragazza, mentre lei si era già seduta sulla mia poltroncina.

"No, credimi. E' completamente diverso stavolta!"Iniziò a passarsi le mani tra i capelli.

"Sì, immagino... Dimmi" Mi accomodai sulla sedia di solito occupata dai pazienti sorridendo e sapendo già cosa aspettarmi.

"Secondo te, se io instaurassi una relazione di un qualsiasi tipo con un mio alunno, sarei perseguibile penalmente?" Iniziò a girare in tondo per la stanza.

"E' esattamente lo stesso problema" Iniziai a ridere, ritornai alla mia scrivania e sfogliai i miei appuntamenti per quel giorno.

"Non è assolutamente vero! Ok, forse sì. Non è colpa mia se in questa scuola gli alunni sono così adulti e io sono così ragazza, insomma quel Paul ha la mia età ed è così.... Così, così wow!" Si appoggiò allo stipite della porta rivolgendo gli occhi al cielo con aria sognante.

"Si chiama università, è piuttosto normale che siano adulti. Comunque no, non saresti perseguibile penalmente!" Alzai gli occhi al cielo trattenendo una risata.

"Sei sicuro perchè ho chiamato Sarah e secondo lei potrei finire nei guai..." La interruppi.

"Ah sì e come sta?" Da quello che sapevo quella ragazza aveva legato molto con Harry, da quando ero partito.

"Harry sta bene, certo piuttosto incazzato, ma sta bene"

"Mi riferivo a Sarah e lo sai" Mi rivolsi a lei con tono di rimprovero.

"Sì e so anche benissimo che non ti interessava sentire la risposta" Tirò fuori uno specchietto e iniziò a rimettersi a posto il trucco.

"Hey, mi importa di tua sorella!" Dissi con un tono offeso.

"Anche se fosse, ora come ora, non le stai molto simpatico... Anzi testuali parole 'vorrei essere un uomo solo per farlo innamorare di me e poi farlo in mille fottuti pezzetti a forza di rifiuti'" Iniziò a leggere il messaggio da parte della sorella sul suo telefono.

"Sono felice che tenga ad Harry"

"Oh non credo che dovresti esserlo, più avanti accenna a un tuo omicidio" Disse ricominciando a leggere i messaggi.

"Eli, io devo andare. Ho la prova della cura sperimentale, ho trovato qualcuno che ha accettato di provarla. Se vuoi resta pure, magari il mio ufficio sarà magicamente in ordine quando torno" Iniziai a prendere la mia valigetta e i documenti necessari.

"Oh no davvero, ho una lezione interessante di letteratura inglese. E' il corso di Paul" Iniziò a saltellare da un piede all'altro.

"Sei una caso disperato" Mi diressi verso la porta aprendola e sbuffando una risata.

You save my life||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora