LOUIS' POV
"Non credere che i tuoi occhioni azzurri possano bastare questa volta" Annuii in risposta, non volevo toccare l'argomento, non per il momento almeno.
"Posso tenere in braccio la bambina?" Allungai le braccia verso il riccio senza guardarlo troppo attentamente, non volevo che essere condizionato dalla sua immutabile perfezione. Perchè nonostante i mesi passassero e apportassero cambiamenti su di lui, era, se possibile, sempre più bello. Non era lo stesso ragazzino che avevo conosciuto quasi un anno prima, era maturato, e i suoi lineamenti lo avevano fatto con lui. Sul mento era visibile un piccolo accenno di barba e i suoi capelli ricci non lo erano più così tanto a causa della loro lunghezza.
"Certo" Mi sorrise, e mi passò con molta delicatezza la bambina, che fortunatamente continuava a dormire. Non ero mai stato molto bravo con i bambini così piccoli, a dirla tutta era probabilmente il primo neonato che avessi preso in braccio. Avevo paura di romperli.
"Attento, tienile su la testa, così guarda" Harry mise la sua mano sotto la testa della bambina e me la sistemò nella maniera corretta in braccio.
"Sei bravo con i bambini" Gli dissi mantenendo lo sguardo fisso sulla piccola di cui ancora non sapevo il nome, cullandola leggermente.
"Sì, io adoro i bambini" Alzai lo sguardo e vidi la bocca di Harry aprirsi in un sorriso, quella era un cosa che non era cambiata, sempre lo stesso sguardo accompagnato dalla formazione delle fossette.
"Come si chiama?" Chiesi riportando lo sguardo verso il basso.
"Phoebe, o almeno credo. Ci sono state varie discussioni prima che entrambi crollassero." Sbuffò una piccola risata si andò a sedere sulla sedia rimasta libera.
"Posso immaginarlo, Eleonora mi ha detto di quanto Niall fosse convinto che sarebbe stato un maschio." Misi la bambina nel lettino, stando attento a non svegliarla e la coprii con cura con un plaid rosa, novembre era quasi arrivato e faceva già piuttosto freddo.
"Quindi, voglio dire tu... Sì insomma ti sei tenuto in contatto con loro?" Il sorriso svanì completamente e iniziò a guardarsi le mani.
"Non ho avuto molta scelta" Dissi con sarcasmo cercando di ricreare un atmosfera più leggera.
"Nemmeno con me ne avevi, ma a quanto pare sei riuscito a trovarne una differente in qualche modo." Cambiò il tono della sua voce, ma non alzò lo sguardo.
"Credo che siano due situazioni diverse" Mi andai a sedere al suo fianco e lì mi resi conto che non ero nella situazione peggiore tra le due. Quella visita faceva più male a lui che a me, perchè lui era trasportato dalla speranza dell' incertezza, mentre io sapevo, che questa permanenza sarebbe durata solo pochi giorni.
"Perché? Dimmi, perché io devo sempre essere la situazione diversa? Mi sarebbe bastato quello che dicevi agli altri. Mi sarei accontentato di sapere come stavi, nient'altro!" Alzò lo sguardo verso di me in cerca di una risposta.
"Perché tu sei diverso, Harry, a miei occhi sei diverso e meriti diverse attenzioni, che purtroppo non riesco nemmeno a darti. Non ti saresti mai accontentato di un 'Sto bene e tu?' e avresti fatto bene, perché tu meriti di più." Iniziai ad accarezzargli il braccio, non troppo convinto delle mia parole. Forse lui mi meritava, forse ci meritavamo a vicenda, ma cosa potevo fare? Des era stato chiaro, e per quanto cercassi di dimenticarmelo, mi era impossibile farlo. Continuavo ad accatastare scuse per stargli lontano, perché la scusa reale non potevo sfoderarla. Cercavo di convincermi del fatto che se le cose erano andate in quel modo, qualcuno con più potere decisionale di noi non ci voleva insieme, ma la verità era che noi due ci meritavamo, semplicemente meritavamo felicità e non so cosa ne pensava lui, ma io avevo bisogno di Harry per essere felice.
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You save my life||Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, ragazzo diciottene che ha un grave problema alle ossa. Si trasferisce a Londra per le cure e incontra per la prima volta l'unico medico che abbia voluto farsi carico della sua situazione, Louis Tomlinson.