04. Stanza 34

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HARRY's POV

Ancora non potevo crederci. Ero triste e felice allo stesso tempo. Triste perchè era nella mia indole trovare un lato negativo ad ogni cosa e quindi quella parte di me pensava che era tutta un grande cazzata e che nessuno avrebbe mai potuto salvarmi, mentre l'altra parte di me, quella felice era convinta che ce l'avrebbe fatta che Louis sarebbe riuscito a salvarmi. Non sapevo bene cosa pensare di lui, insomma, era davvero troppo perfetto per essere vero, non poteva essere sia gentile che bellissimo, non aveva un cazzo di difetto!

Era esattamente il mio contrario. Chissà probabilmente era l'invidia a farmi parlare, ma assolutamente per quanto cercassi non riuscivo a smettere di pensare che quel misto tra ragazzo e uomo fosse assolutamente meraviglioso.

'Styles, tu saresti etero' Mi fece notare il mio subconscio. Ovviamente ero etero, solo non riuscivo a staccarmi da quegli occhi azzurri.

Quando dissi a mia madre che avevo accettato di rimanere lì, iniziò a piangere come non aveva mai fatto prima, e inevitabilmente io feci lo stesso. A distrarmi da quel pianto fu la Calder, che mi avrebbe condotto alla mia stanza. Attraversammo un reparto pieno i bambini, Dio solo sa quanto mi piacciono quelle piccole pesti, e vederli lì in un letto di ospedale fece riempire i miei occhi di lacrime.

'Stai proprio diventando una checca, una volta non avresti reagito così!'

Ok, il mio subconscio mi stava iniziando a dare seriamente sui nervi, ma su una cosa aveva ragione, tempo fa non avrei reagito a quel modo. Tempo fa però, avevo ben altro a cui pensare, avevo una vita, avevo una ragazza e avevo degli amici. Ragazza e amici avrei voluto volentieri non averli, dato che ora nel momento del bisogno mi hanno lasciato solo. Arrivammo alla mia stanza, la 34.

Speravo seriamente di avere una stanza singola, ero già stanco della mia parte di inferno senza dover sopportare anche quella di un altro. Appena entrai mi resi conto che le mie erano destinate a rimanere speranze, infatti un biondino sorridente mi sorriso dal letto, che io non ricambiai. Con mio grande stupore, Louis aveva ragione, quello non sembrava più di tanto un ospedale, insomma sì c'erano le flebo, e c'erano anche i letti tipici di quella struttura, era molto più familiare come posto.

Per quanto fosse possibile, ero sicuro che non mi sarebbe dispiaciuto stare in quel posto. Poi mi voltai verso il muro opposto ai letti e lì vidi qualcosa di celestiale. "IO NON CI CREDO, UN' XBOX!" Nemmeno a casa mia ne possedevo una.

"Eh già amico, ma sappi che facciamo a turno! A proposito, io sono Niall, piacere!" Mi ero quasi dimenticato della presenza del biondino.

"Io sono Harry, piacere!" Sembrava simpatico.

Ma che diavolo mi prendeva io non volevo amici, gli ultimi mi avevano abbandonato ed io non avevo intenzione di farmi del male.

Mia madre mi aiutò a sistemare le cose e poi se ne andò, doveva prolungare la sua prenotazione in albergo.

Era incredibile come quel ragazzino fosse sempre allegro, insomma è in un ospedale, per quanto familiare fosse.

"Che malattia hai?" Ma bravo Styles hai un tatto he fa paura.

"Oh, avevo un tumore ai polmoni. Ma sono quasi del tutto guarito, mi tengono qui per precauzione e sinceramente non mi dispiace."

"Non ti dispiace stare qui?"

"Si, sto bene qui." Ok, quel Niall, era del tutto sciroccato.

"Ma siamo in un ospedale!"

"Non è un vero e proprio ospedale, qui ti stanno a sentire, se hai bisogno di qualcosa o anche solo di parlare ti ascoltano. Vedrai che non è così male come pensi."

Forse il biondino non era così pazzo, alla fine se era come diceva, momentaneamente no era un brutto posto dove stare. E poi mi avrebbero curato, Louis mi avrebbe salvato.

You save my life||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora