HARRY's POV
"Per tua sorella, dovevo offrirle un futuro migliore, lontano dalla continua trasgressione" Tutto avveniva a causa mia.
"Esci di qui" Risposi con tono freddo, non mi disturbai ad essere minimamente comprensivo nei suoi confronti, lui era sempre stato capace di alimentare le mie insicurezze, ed era capace di farlo in anche quel momento.
"Harry, ascoltami. So che ti posso essere sembrato egoista, ma Gem ne aveva bisogno. Guardala ora è inserita perfettamente in quello che c'è di più vicino ad una aristocrazia moderna. Dove pensi sarebbe se io non me la fossi portata dietro?" Ero sempre stato un peso per tutti, per mia sorella come inizio. Lei avrebbe sempre potuto avere tutto e io glielo avevo impedito fino a quando non si era trasferita dall'altra parte del mondo. Per quanto mi odiassi in quel momento mi rifutavo di credere che lei avesse sofferto così tanto a causa mia.
"E guarda me ora! Non sembri egoista, tu lo sei. Se tu non ti fossi intromesso Gemma sarebbe stata con me, e non sarebbe stata infelice. Noi ci divertivamo insieme!" I miei sensi di colpa stavano combattendo contro la mia lingua, ma per il momento l'arroganza degli Styles stava avendo la meglio contro la mia autocommiserazione.
"E' questo il problema, possibile che tu non riesca a capirlo? Non sai cosa vuoi, le tue scelte le fai esclusivamente per divertimento, come questa dell'essere gay. Lei alla sua età aveva bisogno di una presenza stabile accanto a se, non di un ragazzino, più ubriaco che sobrio, ricoperto di tatuaggi e imperfezioni!" Imperfezioni, ecco da cosa ero ricoperto e ormai quei difetti mi avevano divorato facendomi diventare uno di loro.
"Perchè non hai portato via me? Perchè non mi hai fatto cambiare?" Il mio tono era pieno di rammarico, non sarei mai riuscito ad essere qualcosa di positivo per qualcuno.
"Tu eri un caso perso Harry, Gemma era appena all'inizio, tu eri già sommerso nel tuo circolo vizioso. Eri uno sbaglio troppo grande anche per me." Nella sua voce c'era disprezzo, come se la cosa fosse stata ovvia. I pregiudizi che già mi ero creato sembravano divorarmi, avrei solo voluto chiudere gli e risvegliarmi da un'altra parte, un posto in cui non avevo questo tipo di problemi.
"Vattene, non lo ripeterò una terza volta." Avevo bisogno di piangere sfogarmi e probabilmente tirare un pugno contro il muro per infliggermi il dolore che in parte sentivo di meritare.
"Io me ne potrò anche andare, ma non devi rispondere a me, rispondi a te stesso! Se Gemma fosse stata tua figlia scommetto che non ti saresti comportato molto diversamente." Ogni parola che volevo far credere a me stesso insignificante, riusciva a trafiggermi. Aveva detto che ero uno sbaglio troppo grande e per quanto mi sforzassi di non credere pienamente alle sue parole i fatti me lo dimostravano. Gemma era sempre stata influenzata dalle mie scelte, dalle mie compagnie, e mi piaceva questa cosa, mi univa a lei più di una semplice unione tra fratello e sorella, ma guardando in faccia alla realtà era meglio per lei che mi continuasse a stare lontana.
...
Avevo passato i giorni seguenti a dormire il più possibile, in modo che i pensieri e le persone non potessero raggiungermi, ma non ero isolato nemmeno nel mondo dei sogni. Ogni volta che qualcuno mi sorrideva o che mi dava affetto la mia mente continuava a ripetermi che non me lo meritavo, che ero uno sbaglio e non mi meritavo nulla. Gemma mi aveva scritto un sacco di volte, ma avevo deciso che era meglio per lei starmi lontana, quindi quando mi arrivava la notifica, la cestinavo. Cercavo di non dare a vedere a nessuno il mondo che mi stava crollando addosso e riuscivo a nasconderlo dietro ad un finto sorriso come al solito. L'unico che si era accorto che c'era qualcosa che non andava era Lou, ma anche lui si era arreso al fatto che se anche ci fosse stato qualcosa per il momento non ne avrei parlato.
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You save my life||Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, ragazzo diciottene che ha un grave problema alle ossa. Si trasferisce a Londra per le cure e incontra per la prima volta l'unico medico che abbia voluto farsi carico della sua situazione, Louis Tomlinson.