34.L'ho fatto prima di te, di alzare un muro di arroganza

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LOUIS' POV

Era passata una settimana da quando avevo 'sistemato' le cose, una settimana d'inferno, una settimana in cui mi ero finto malato per non destare dubbi ad Harry se gli fossi stato lontano. Ero completamente incapace di riassumere Eleanor, ogni volta che digitavo il numero sul mio telefono finiva per essere cancellato di nuovo nel giro di pochi secondi. Mi arrivarono svariati avvertimenti da parte di Des, che mi intimavano di terminare quelle che erano le condizioni del nostro patto o lui non avrebbe adempito ai suoi compiti. Per la prima volta dopo una settimana avrei rivisto Harry e la cosa mi terrorizzava, quando avevo provato a chiamarmi non avevo mai risposto, e ai suoi chilometrici messaggi rispondevo a monosillabi, con la scusa di non stare bene, il che non era del tutto falso. Lo facevo per lui, e avrei volentieri saltato anche l'incontro di quel giorno, perché più gli stavo vicino più il mio egoismo voleva avere la meglio, ma entrambi avremmo dovuto dire addio a tre persone importanti almeno per un po'.

Quindi, cercando di prepararmi un discorso che non lo spezzasse stavo aspettando in macchina, non troppo sicuro di voler entrare in aeroporto. Prima che potessi rendermene conto, ero crollato nuovamente, ma fui veloce a riprendermi quando Zayn aveva bussato al mio finestrino. Aveva bisogno di me e dovevo essere forte per lui.

"Louis, io non credo di potercela fare" Disse mentre vidi i suoi occhi color nocciola farsi lucidi.

"Da solo forse no, ma io ci sono Zayn, ci sarò sempre" Scesi dalla macchina e lo abbracciai mentre lui si lasciò andare scoppiando a piangere.

"Dov'è la piccola?" Gli chiesi mentre continuavo a cercare di dargli conforto.

"L'ha accompagnata dentro Fede, non posso lasciarla andare così, io non ce la posso fare" Non l'avevo mai visto in quello stato, di solito riusciva a vedere uno spiraglio di luce in ogni situazione, era grazie a lui se io non ero mai crollato completamente. Era grazie a lui se ero quella persona, e non potevo permettermi che lui cadesse senza rialzarsi.

"Shh, lo so che è dura, ma non è niente che non si possa superare. Ti prometto che la rivedrai presto, anche a costo di pagarti io stesso i biglietti per andare a LAX" Si calmò leggermente.

"So che sto facendo la cosa giusta, Emma non può stare senza sua madre, ci ho riflettuto tantissimo e per quanto io volessi trovare un qualcosa che la facesse restare qui, non l'ho trovata. Perrie è sua madre e per quanto io provi a negarlo, la piccola avrà sempre bisogno della sua costanza. Non sarà mai la stessa cosa con me" Disse scoraggiato e per quanto volessi dargli torto non potevo, nessuna delle due mancanze sarebbe stata giusta o sbagliata, semplicemente Emma aveva bisogno di entrambi i suoi genitori, e loro avevano bisogno di lei entrambi allo stesso modo.

"Ora mi devi ascoltare. Emma ha bisogno di te, avrà sempre bisogno di te, è la tua piccola e per quanto le figlie non vogliano ammetterlo, vorranno sempre essere ritenute un po' bambine da una persona in particolare, e questa persona devi essere tu per lei. Sei un padre eccellente, stai facendo quello che pensi la farà stare meglio e fidati io avrei pagato e pagherei tutt'ora tutto l'oro del mondo per avere una figura paterna che ti assomigli almeno un po'. Ma Em ha bisogno di vederti forte, non ha nemmeno tre anni e si sentirà spaesata, non riuscirà a capire la situazione. Ha bisogno che tu le stia vicina e che non ti faccia vedere distrutto o, senza volerlo completamente, ti imiterà" Non sapevo come avrebbe preso il mio discorso, in fondo che ne potevo sapere io di figli? Dicevo solo quello che pensavo che fosse giusto, cercando di non pensare troppo al soggetto della situazione. Sì, perchè Emma era come una nipotina per me, e il mio lato egoista voleva che rimanesse a Londra.

"Grazie Lou. Devo solo cercare di essere forte" Si staccò da me e si asciugò le lacrime fingendo malamente un finto sorriso.

Entrammo in aeroporto e l'ansia tornò a farmi compagnia, come avrei dovuto reagire con Harry? Cosa avrei dovuto dirgli? Non mi era stato concesso il tempo per un discorso, ma sinceramente, anche se l'avessi fatto probabilmente non l'avrei seguito.

You save my life||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora