ZAYN's POV
Mi stavo dirigendo verso casa, dopo il giorno infernale che stavo riuscendo a superare. Non avevo più acceso il cellulare dalla sera precedente, sapevo benissimo cosa mi aspettava, e non riuscivo nemmeno a pensare di affrontarla. L'unica cosa che mi stava dando conforto dopo 8 ore di sala operatoria era che arrivato a casa sarei stato con Emma e Fede, sdraiato sul divano guardando le mie due ragazze giocare e divertirsi esattamente come se niente fosse successo.
A quanto pare, però, in quella giornata non sembrava che mi si volesse concedere nemmeno una piccola soddisfazione, perchè al posto loro, trovai un piccolo post-it lasciato accanto a una fumante tazza di caffè, evidentemente preparata poco prima.
'Emma mi stava facendo impazzire, siamo andate a fare un giro al parco. Torniamo presto, guai a te se ti addormenti! Con affetto, un futura sposa stanca di aspettare'
Sorrisi per il modo in cui la mia dolce metà si era firmata e mi distesi sulla poltrona, con la tazza tra le mani, non calda come un loro abbraccio ma abbastanza per farmi rilassare in quella serata di metà gennaio.
Mi stavo per appisolare, rischiando di macchiare il divano bianco con il caffè, quando il campanello iniziò a suonare ripetutamente. Andai ad aprire, e ancora prima che potessi reagire alla situazione una bionda, la bionda per eccellenza, era già entrata di fretta in casa mia, rischiando di far cadere il vaso di porcellana all'ingresso.
"Quale parte di 'ne parliamo ora' non ti era chiara, Zayn?" Iniziò a sbraitarmi contro, gesticolando e togliendosi il cappotto, quasi come se fosse casa sua come qualche anno prima.
"Probabilmente l'ultima..." Borbottai incerto sul fatto di farmi sentire o meno.
"Non mi sembra davvero la situazione adatta per del sarcasmo" Aveva un lato materno molto pronunciato e lo esercitava anche su di me.
"Cosa vuoi Perrie?" Chiesi esasperato, sapendo già la risposta. Dentro di me era un spuntato un sorriso al ricordo di Emma insieme a Fede lontano da casa ancora per un po'.
"Nostra figlia, Zayn. Vorrei nostra figlia, dato che ho un fottuto volo per Los Angeles prenotato per la prossima settimana!" Iniziò a gesticolare passandosi le mani tra i capelli biondi.
"Come puoi vedere non è qui." Risposi in maniera secca, riaccomodandomi sul divano. Benchè riuscissi a nasconderlo abbastanza bene, ero nervoso all'idea che Emma tornasse a casa, sapevo che Perrie l'avrebbe portata via con se.
"Dov'è mia figlia!?"
"Nostra figlia, lei è nostra figlia. Comunque è con Fede, niente di cui tu ti debba occupare." Dissi cercando di mascherare l'ansia con un tono nonchalance.
"Invece me ne devo occupare! Niente volere a Federica sono sicura che è un brava ragazza, ma non puoi prendere nostra figlia e sballottarla da un posto o da una persona all'altra senza nemmeno curartene" Si venne a sedere di fianco a me.
"Parli proprio tu? Seriamente? Tu parli di portarla dall'altra parte del mondo rispetto a dove sono io e poi sarei io quello che non me ne curo?" Le lacrime minacciavano di voler venire fuori ma cercai di trattenerle.
"Questo è completamente diverso! Non puoi aspettarti che io vada a LAX e lasci qui Emma. Ha bisogno di sua madre!" Il suo tono aveva ricominciato ad essere alto e si alzò quasi come se volesse mettersi sulla difensiva.
"E tu non puoi aspettarti che la lasci partire con te per rivederla Dio solo sa quando! Ha bisogno anche di un padre!" Mi alzai al suo stesso livello e potevo sentire che la mia pazienza stava svanendo.
"Dannazione Zayn! Non te la porto via per sempre e la figura paterna ce l'ha anche con Max!" Avrei voluto diventare sordo, io seriamente non riuscivo a credere che lei potesse pensare che Max, il suo ragazzo, potesse sostituirmi come padre per Emma.
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You save my life||Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, ragazzo diciottene che ha un grave problema alle ossa. Si trasferisce a Londra per le cure e incontra per la prima volta l'unico medico che abbia voluto farsi carico della sua situazione, Louis Tomlinson.