19. Una guerra a cui io non sapevo come tener testa da solo

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NIALL's POV

Forse Harry aveva ragione, dovevo davvero dirglielo, ma qualcosa in quel momento mi fermava dal distruggere quel piccolo angolo di perfezione che avevo faticato per creare. Forse poteva essere anche quello il momento adatto dato che ero a cena con lei, Fede e Zayn, ma non ero pronto, non ero riuscito a capacitarmene nemmeno io stesso, non sarei riuscito a far stare tranquille le persone intorno a me se la cosa fosse venuta allo scoperto. Zayn ovviamente lo sapeva, ma gli avevo fatto promettere di non dire nulla, lo dovevo fare io.

"Hey, stai bene? Non hai toccato cibo..." La voce di Eleonora mi tirò fuori dal mio mondo. No, non stavo affatto bene, un tumore che pensavo fosse represso, mi stava consumando anima e corpo, e la persona che in quel momento mi avrebbe potuto far sentire meglio non lo sapeva. Se ne sarebbe davvero andata se avesse saputo? Sì, probabilmente sì. Nessuno aveva mai provato compassione per me, solo Liam e Sophia. Nemmeno la mia famiglia, tutti sapevano che erano rimasti in Irlanda perchè l' alloggio a Londra era troppo costoso, la verità era che erano stati loro a spedire me e il mio problema il più lontano possibile dal loro clima familiare perfetto e Sophia per fortuna mi aveva seguito.

"Amore, mi rispondi?" Era una delle prima volte che mi chiamava in quel modo, il mio cuore aveva perso un battito a sentire quelle parole.

"Sì, scusa stavo pensando." Inscenai uno dei miei soliti sorrisi falsi a cui tutti sembravano credere.

"Ormai la tua pasta sarà fredda..." Si lamentò Federica. Da brava italiana, amava cucinare ed era sempre un piacere per me essere invitato a cena da loro, ma questa volta la mia testa e il mio cuore si erano alleati facendo guerra allo stomaco e al senso di fame.

"Niall, vieni con me a controllare se Emma è riuscita ad addormentarsi nonostante la febbre..." Suonava come un obbligo e sapevo benissimo che quella di Emma era solo una scusa.

Zayn mi trascinò via prima che fossi riuscito a rispondere e mi condusse nella piccola terrazza nel retro dell' appartamento.

"Devi dirglielo, tanto prima o poi si accorgerà che qualcosa non va, non è stupida. Anche Louis ha detto che sarebe meglio per te non avere ulteriori preoccupazioni. Ma che paura hai scusa?" Come se fossi stato l'unico a mantenere dei segreti! Io non volevo tirare in ballo la faccenda di Harry, ma quello che gli stava facendo Louis era inaccettabile e l' argomento avvrebbe distolto per un po' l' attenzione dal mio problema.

"Louis ha detto? Louis sarebbe meglio che iniziasse a pensare ai suoi di problemi sentimentali, e non ai miei!" Stavo decisamente iniziando ad urlare per rendere ancora più credibile la cosa, non che non ci credessi sul serio. Avrei seriamente voluto ammazzarlo per le stronzate che stava raccontando ad Harry.

"Niall, non sviare il discorso! Louis non ha nessun problema sentimentale a cui pensare, non sta nascondendo la sua malattia ad una ragazza che si sta innamorando di lui" Pensava seriamente che Eleonora si stesse innamorando di me? Solitamente avrei adorato il lato paterno di Zayn con cui mi stava dicendo queste cose, ma in questo momento mi dava sui nervi, perchè nonostante il suo essere maturo stava coprendo il suo migliore amico.

"No hai perfettamente ragione Zayn! Lui sta tradendo il suo ragazzo con una infermiera che ha sbagliato decisamente lavoro, dato che si diverte a fare la puttana in giro!"

"Ma chi Eleanor? Con Louis? Sul serio, non farmi ridere, potevi trovare una scusa migliore per sviare il discorso!" Ok, stava decisamente esagerando con la copertura.

"Evidentemente sei stronzo quanto lui, dal momento che lo stai coprendo! Pensi che io sia un deficiente? Io ed Harry abbiamo sentito benissimo la conversazione di quella puttanella con il tuo amico. 'Sì, ci vediamo dopo Lou, magari fatti trovare senza camice...' Come pensi che stia Harry?" Zayn si stava rivelando un attore migliore di quanto pensassi.

"E' impossibile. Lui non la può sopportare!" Ancora cazzate.

"Devi smetterla di dire stronzate." Urlai ancora più forte.

"Hey ragazzi tutto bene?" Ele ci interruppe, era visibilmente preoccupata, forse avevo esagerato con le urla. Prima che potessi rispondere con un' altra menzogna, della serie 'sto bene' o cose simili, Zayn stava già rientrando in casa.

"Niall, io proverò di parlare con Louis e chiarire questa situazione. Voi avete ben altro di cui discutere, vi lascio soli." Odiavo Malik in quel momento, mi aveva lasciato da solo con il mio peggiore incubo e sentivo che il mio respiro iniziava ad essere pesante. Non in quel momento, non poteva venirmi uno dei miei attacchi proprio in quell' istante.

"Allora di cosa dobbiamo discutere?" Ele mi stava guardando stranita, ma la dolcezza non aveva lasciato la sua voce. Probabilmente quella ragazza avrebbe mantenuto un tono pacato anche se si fosse incazzata.

"Ma, niente, di importante. Possiamo parlarne un' altra volta, sai com' è Zayn, esagera sempre su tutto...." Non ero assolutamente pronto per dirglielo, non ora che le fitte al petto sembravano non darmi tregua e che il mio respiro stava diventando più pesante del solito.

"Conosco Zayn, e so che non esagera. Quindi tu ora mi dici cosa succede, puoi stare tranquillo, con me puoi parlare di ogni cosa" Mi rivolse un sorriso dolce che mi diede un pizzico di coraggio, ma che non fece placare le fitte al petto. Mi sentivo sempre più debole e potevo avvertire le gambe tremare sotto il peso del mio corpo. Sentii una fitta lancinante nella parte posteriore dei polmoni, quindi nella schiena, che mi fece accasciare terra.

"Niall, Niall che succede?" Si era inginocchiata a fianco a me e sebbene io volessi risponderle le fitte sempre più dolorose me lo impedivano. L' unica cosa che volevo fare in quel momento era lasciarmi andare e chiudere gli occhi dando sollievo alla mia fatica.

"Zayn, oddio! Vieni qui immediatamente!" La sua voce sembrava incrinata dal pianto, ma non ne ero sicuro, sembrava allontanarsi sempre di più.

"Hey hey, va tutto bene, andrà tutto bene! Tu continua a guardarmi, non distogliere lo sguardo dal mio. Andrà tutto bene, sono qui, sono qui" Sembrava che si volesse autoconsolare, doveva essere un compito mio consolarla, asciugare le lacrime che stavano lasciando il suo viso. Non ero mai abbastanza.

"Non piangere, ci sono io. Non lasciarmi, ti prego. Sei la cosa più bella che mi sia capitata, non lasciarmi anche tu." Il suo viso stava diventando sempre più sfocato fino a quando non mi rimase che il buio.

LOUIS' POV

Ero assolutamente, tremendamente e disperatamente in ritardo. Dovevo già in essere nella stanza di Harry per la visita serale. Mi ero rotto di stragli lontano, mi ero rotto di Eleanor, avrei spiegato ogni cosa al riccio e saremmo tornati al nostro solito rapporto, quello in cui non riesco a staccarmi da lui. Non diedi particolare attenzione a come mi stessero i capelli, anzi ero sicuro che fossero completamente disordinati, ma non mi importava. Mi ero addormentato sul divano e non ero riuscito ad avere un sonno tranquillo, infatti mi ero svegliato a terra arrotolato nel plaid con la camicia completamente sbottonata. Dovevo sbrigarmi o il coraggio mi avrebbe abbandonato come faceva ogni volta.

Presi il primo camice che mi capitò sotto mano e lo indossai mentre mi dirigevo verso la stanza. Al solo pensiero del mio angelo mi si stampò un sorriso in volto che rimase fino alla mia entrata in quella stanza.

"Oh, ma sei ancora vivo?" Nella voce di Harry c'era del sarcasmo, quel tanto che bastava per far riemergere il ragazzino scontroso di qualche mese prima, quel ragazzino che mi aveva fatto perdere la testa.

"Lo so... Ti posso spiegare" Venni interrotto da una sua risata isterica, che venne sostituita dalla sua voce leggermente rotta dal magone che cercava di trattenere.

"Puoi spiegarmi? Sul serio. Sei talmente ridicolo. Hai perfino il coraggio di presentarmi qui con i segni di quella puttanella addosso." Non avevo idea di che cosa stesse parlando.

"Harry, amore, io non capisco" Le lacrime si stavano sfogando sul suo viso!

"Non capisci? Ma guardati! Evidentemente non sei bravo come pensi a coprire i suoi marchi. Bel camice, ti sei dimenticato di portarlo in tintoria, il rossetto non si lava via facilmente!"

Mi guardai velocemente addosso, aveva ragione avevo tracce di rossetto nella parte del camice vicino al collo. Non avevo scuse, anche perchè non dovevo averne bisogno, io non l'avevo tradito. Io amavo lui e soltanto lui, ma Eleanor aveva studiato bene i suoi piani d'attacco e questo non era altro che l'inizio della sua guerra, una guerra a cui non sapevo come tener testa da solo.

You save my life||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora