E la Dea vide che il fiume era limpido e chiaro,
come la Luce che ella stessa emanava.
Allora benedì anche la terra che ivi si trovava
e decise di proteggerla,
baluardo contro la marea oscura
che minacciava i suoi figli.
(dal Libro Radioso)
Lorcan scosse la testa. Sta andando tutto in malora. «Non possiamo aggirare Città del Guado» strinse l'impugnatura della Luce della Dea. «A meno di non farlo via mare o attraversando la foresta, troppo estesa e piena di dirupi, per non parlare del fatto che il Riverbero è troppo ampio per guadarlo, pieno di rapide e salti.»
«Ma davvero vogliamo entrare in città con Sofia e un demone?» Clivia non aveva torto. Gli avvenimenti della notte precedente avevano cambiato la situazione; erano convinti che non ci sarebbero stati problemi ad attraversare la città, ma Sofia sembrava non avere molto controllo su qualunque cosa avesse dentro di sé. E nei piani originari non rientrava quel coniglio inquietante che si portavano dietro.
Lorcan si passò le mani sul viso, stringendo gli occhi in cerca di una soluzione.
«La barriera esiste ancora?» chiese Sofia.
«Cosa?» Eric stava regolando la fibbia che chiudeva la cintura a cui era agganciato lo spadone.
Lorcan si grattò la barba. «Dovrebbe essere ancora lì. Sicura di riuscire a oltrepassarla?» Anche se non era un vero e proprio demone, chi poteva sapere come le difese sacre della città avrebbero reagito al suo passaggio?
Sofia annuì. «Se è sempre la stessa, sì. L'ho già fatto diverse volte.»
A Lorcan balzò il cuore in gola; se ci era riuscita lei "diverse volte", sicuramente non era stata l'unica. Erano davvero così effimere le loro difese contro quelle creature? Se anche la città che rappresentava tutto della loro fede era tanto vulnerabile, di certo la gente comune poteva fare ben poco per difendersi. Sebbene, forse, poteva contare sul fatto che Sofia fosse semplicemente la figlia di un demone. Anche se al solo pensiero un sorriso dal sapore amaro affiorò sulle labbra di Lorcan. La figlia del Demone, non di un demone qualunque.
«Ma di che state parlando? Delle mura?» chiese Eric.
«Qualcosa di simile.» Lorcan cercò di riportare alla mente quanto ricordava e non era molto. «Si tratta di una barriera magica, come quella che isola la nostra dimensione da quella esterna. Serve a proteggere la città dai demoni.»
«Non abbastanza, visto che Sofia ci può entrare.» Eric accennò con la testa all'amica, che aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Già. Non è abbastanza.
«Non è così semplice, invece» intervenne lei. «Posso farlo, certo, ma dovrò fare attenzione. Che ne dite di separarci ora?»
«E se qualcosa dovesse andare storto?» chiese Astoria. «La città è grande, ci vorranno diverse ore per attraversarla, quasi tutte di notte.»
«A maggior ragione, potremmo attirare troppo l'attenzione insieme» disse Eric. «Siamo un gruppo numeroso e alla locanda hanno fatto molte domande. Anche io credo sia meglio separarci. E poi era questo il piano originario.» La notte passata era stato un incubo per tutti.
«Lo so, Eric, ma ho un brutto presentimento e non vorrei che rimanessimo uniti. Almeno tutti insieme sapremmo di essere nello stesso posto, non ci perderemmo di vista.»

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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...