[...] e che sorpresa,
quando scoprirai
come i tuoi incubi
siano divenuti reali.
(Il Bardo Mendicante)
Erano ancora davanti al Tempio della Sabbia, cercando di curarsi le ferite. Astoria era intenta a sistemarsi la gamba; l'artiglio di Murtang aveva lasciato uno squarcio che richiedeva tempo per esser chiuso, anche usando la magia. Sentì chiamare il proprio nome e alzò lo sguardo. Era Sofia. Era tornata. L'amica le si avvicinò, ma aveva qualcosa di diverso. Lo sguardo non era più quello che conosceva; gli occhi erano ridotti a due fessure e brillavano di una luce rossa, i capelli si muovevano senza che ci fosse vento e un sorriso malevolo le incurvava le labbra. Sofia sollevò una mano nella direzione di Eric e Astoria non poté far altro che osservare il proprio amico venire avvolto dalle fiamme e consumarsi. Poi fu il turno di Lorcan, che venne incenerito da un fulmine. Clivia, ancora occupata a curare la ferita al ventre, non riuscì neanche ad accorgersi dei rami che stavano spuntando dal terreno attorno a lei: la avvinghiarono e stritolarono sotto i suoi occhi. «Ora tocca a te» sussurrò Sofia alzando l'indice, che cominciò a brillare di rosso, verso di lei.
Aprì gli occhi.
Era ancora notte e si trovava distesa sulla schiena, un braccio poggiato sulla fronte e la coperta tirata fin sopra al mento. Avvertiva il cuore in gola, ma per fortuna era stato solo un incubo. Anche se... Anche se non poteva fare a meno di pensare che poteva aver sbagliato tutto. Gli ultimi avvenimenti avevano lasciato trapelare ciò che con tanta cura Raziel aveva tenuto nascosto: Sofia era conosciuta tra i demoni e non solo. Certo, poteva esser tutto dovuto al fatto che fosse una Custode, ma doveva esserci dell'altro. Aveva letto diverse notizie a riguardo, alcune sul libro di Astarte, ma di preciso non ricordava come ai demoni potesse tornar utile l'esistenza di un Custode. Riportò alla mente le pagine ingiallite e ammuffite che riproducevano parole e segni che raccontavano dei demoni e della loro organizzazione. Avevano una gerarchia molto rigida, folta alla base e ristretta al vertice, ma cosa aveva a che fare con i Custodi? Erano esseri umani, in fondo, e non rientravano nelle loro fila. A meno che...
Stupida che sono! Si girò su un fianco. Aveva a che fare con le evocazioni. Probabilmente gli appartenenti all'Ordine Scarlatto usavano i Custodi come catalizzatori per poter evocare i demoni nella loro dimensione, visto che quelle creature erano confinate nell'Esterna dal Bando della Dea, ma da quando l'ordine era scomparso l'utilità dei Custodi era venuta meno. Ormai c'erano altri metodi per evocare i demoni e non riusciva a capire perché Areina e Murtang fossero interessati a Sofia. Per non parlare di Raziel, che si era addirittura definito suo guardiano e in contrasto con gli altri due. Il comportamento del demone che li accompagnava era sempre stato strano e poco prevedibile, ma durante il viaggio che avevano intrapreso era stato fin troppo disponibile. Si era davvero preso cura di Sofia durante la loro assenza ed era stato anche disposto a fornire delle spiegazioni che riguardavano la loro amica.
Si mise seduta e si guardò intorno. Lorcan era l'unico sveglio, era il suo turno di guardia, e i draghi riposavano poco distante. Il suono delle onde, lento e ripetuto, riuscì a calmarle il battito del cuore, a dispetto della giornata trascorsa e dell'incubo appena concluso. Il viso di Sofia, deformato dalla malvagità, le tornò alla mente, costringendola a trovare un modo per distrarsi.
«Già sveglia?» chiese Lorcan senza guardarla.
Astoria si alzò e andò a sedersi vicino al fuoco, al suo fianco. «Brutto sogno. E non ho voglia di riaddormentarmi.»
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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...