E la Luce venne.
Illuminò ogni recondito angolo del mondo,
bruciando l'Oscurità.
(dal Libro Radioso)
«Che la Dea illumini il tuo cammino.»
«E il tuo» rispose Sancha, segnandosi fronte e petto. Osservò la consorella allontanarsi, in un fruscio di vesti candide. Attese giusto il tempo che svoltasse l'angolo del luminoso corridoio, posto al secondo piano della curia, e poi si avviò dal lato opposto. Era riuscita a ottenere una licenza di dieci giorni e non vedeva l'ora di comunicarlo ad Aziz.
Scese le scale quasi di corsa, rischiando di travolgere un anziano sacerdote. Raggiunse il piano terra e si diresse verso il Tempio. Era sicura di trovarlo lì. Avevano appuntamento fuori alle porte, così sarebbero entrati insieme a ringraziare la Dea; anche lui aveva chiesto la licenza, e l'aveva ottenuta prima di lei.
Ma Aziz non c'era.
Doveva essere stato trattenuto a seguito dell'incontro con maestro Riordan, non c'era altra spiegazione. Sapeva che alcuni piccoli villaggi del nord erano stati attaccati da uno sparuto gruppo di scheletri; nulla di preoccupante, ma dei comuni cittadini non potevano affrontare una situazione del genere ed era stato chiesto l'aiuto dell'ordine.
Entrò nel Tempio Bianco. La Dea andava ringraziata ugualmente. Grazie alla sua intercessione, la situazione nel regno di Dragalia era piuttosto tranquilla e avevano in programma di visitare la zona costiera, proprio fuori Porta del Sole.
Quando uscì dal Tempio, Aziz ancora non era arrivato. Non era da lui e la situazione stava cominciando a preoccuparla.
Stava per fermare due confratelli per chiedere spiegazioni, ma avvicinandosi si accorse che avevano il viso tirato e parlavano sottovoce, scuotendo la testa. Non li interpellò, la sua attenzione fu catturata da altri chierici a pochi passi da lei; uno di loro stava piangendo, consolato da un confratello e una consorella.
Si morse le labbra e sentì una stretta gelida intorno al petto.
«Sancha.»
La voce di Aziz fu come un raggio di sole dopo la pioggia.
Si voltò e lo vide. Le veniva incontro, a passo svelto e con le soppracciglia nere e folte aggrottate. Le labbra carnose erano tirate in una sottile linea dritta e la carnagione scura risaltava ancora di più sulle vesti bianche dell'ordine.
«Cosa è accaduto?» sussurrò.
«Gravi notizie» rispose lui, mettendole entrambe le mani sulle spalle. Fissò gli occhi nerissimi nei suoi. «Il Venerabile Timoteus.» Chiuse gli occhi e serrò la mascella. «È stato barbaramente ucciso.»
«Che la Dea illumini il nostro cammino.» Sancha si segnò fronte e petto, dove si trovavano tatuati i simboli della fede, quelli che i chierici come lei avevano ricevuto il giorno in cui erano stati accolti nella Luce. Li sentiva bruciare, così come le bruciarono gli occhi quando si riempirono di lacrime, nonostante l'abbraccio di Aziz.
Il Gran Maestro era uno dei cardini dell'Ordine Radioso. Non riusciva a immaginare un atto più vile e spietato di quello. Presto ne sarebbe stato eletto un altro, ma nel frattempo tutti loro si ritrovavano senza una delle due figure che li avevano da sempre condotti attraverso l'Oscurità.
«Chi? Come?» chiese tra i singhiozzi, aggrappandosi alla cappa bianca e lasciando che le mani di Aziz le accarezzassero la schiena.
«Non lo sappiamo» rispose lui, sussurrando. «Quel che è certo è che è stato un delitto tanto cruento da impedire ai fedeli di omaggiarne il corpo.» La strinse più forte e Sancha si aggrappò a quell'abbraccio per non sprofondare nella disperazione.
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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...