Postfazione

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Inizialmente avevo pensato di creare un'appendice per metterci dentro tutto quello che volevo e che avrebbe appesantito la narrazione, ma poi avrebbe fatto molto "Signore degli Anelli" e io forse posso ambire a fare da zerbino a Tolkien, quindi ho optato per una più discreta e meno altisonante postfazione o "capitolo-pattumiera" in cui riversare tutta la junk-narrazione. Dunque, visto che sono logorroica quando si tratta di parlare di argomenti con i quali mi sento a mio agio e mi fa anche piacere condividere con voi ciò che ho provato e usato per scrivere questa storia, beccatevi questo sproloquio.

Questa è stata la prima storia seria che ho scritto; fino a questo momento si è trattato solo di appunti, brevi storie autoconclusive e qualche piccolo volo pindarico composto da un'accozzaglia di idee buttate giù a caso.

Non so che fine farà questa storia. L'idea sarebbe di revisionarla a fondo, processo già cominciato per i primi capitoli, e magari presentarla a qualche casa editrice, come credo aspiri la maggior parte degli utenti di Wattpad. E in questo mi sono stati utilissimi i commenti ricevuti, ma anche le letture silenziose, perché sono stata più volte sul punto di mollare tutto, complice anche la difficoltà di trovare un po' di tempo da dedicare a lettura e scrittura. Invece sapere che, anche se pochi, c'erano dei lettori che volevano leggere come sarebbe andata a finire, mi ha spinta a riprendere in mano il tutto e completarlo nel migliore dei modi. In questo c'è una persona che devo nominare, non per la prima volta, ma posso considerarla una "compagna di tastiera" per così dire, perché non solo ha letto la prima versione, commentando sempre, ma ha letto anche la seconda versione con lo stesso entusiasmo. Ti ho nominata diverse volte, RebyBnn, perché ora devo dirtelo: Rosso Sangue è così anche grazie al tuo supporto e sappi che non hai aiutato solo Lorcan.

E ora eccomi in procinto di vomitarvi addosso tutto l'infodump che non ho inserito nel racconto.

 In generale, il worldbuilding di Rosso Sangue non è stato costruito a tavolino, ma è il frutto di quanto ho appreso negli anni, eliminando ciò che mi disturbava delle storie fantasy e sfruttando ciò che invece amavo.

Vorrei quindi parlarvi di un aspetto della storia a cui tengo moltissimo: magia e religione. Se dicessi di aver studiato a priori mentirei, ma strada facendo sono riuscita a ottenere la giusta mistura dei due tipi di magia che governano questo strano mondo, affiancati da un terzo, cioè la natura. Spero sia stato chiaro che a poter esercitare la magia sono coloro che sono in grado di incanalare l'energia magica grazie a un fattore diverso a seconda della propria "affinità". Per Lorcan, Astarte, Sofia/Selene si tratta della loro fede che "apre" il canale con la propria divinità. Per Clivia si tratta dell'affinità con gli elementi della natura e, sebbene non sia una magia molto potente, permette di utilizzare direttamente gli elementali e ogni incantesimo passa attraverso di loro. Per Astoria si tratta di studio, "intuito magico" e un miscuglio di fede e affinità. Quest'ultimo modo di far magia è più versatile e dà la possibilità di attingere a molti più incantesimi, ma non sarà mai in grado di eguagliare la potenza di un incantesimo di guarigione eseguito da Lorcan, per esempio, non solo per la sua esperienza, ma proprio per la vicinanza alla fonte, la Dea nel suo caso. Va da sé che gli incantesimi di Sofia sono molto più potenti di quelli del resto dei suoi amici, visto che lei è quanto di più vicino ci possa essere al signore dei demoni. E, parlando di loro, i demoni per loro natura hanno un accesso diretto alla magia e non hanno bisogno di recitare incantesimi o veicolarli con dei gesti. Anche in questo caso, però, più sono vicini al loro signore, più sono forti rispetto agli altri. A differenza dei demoni, però, Sofia ha un corpo praticamente umano, così come Balder; entrambi sono facili da ferire, nonostante guariscano in fretta, e soprattutto sprecano molte energie per usare i poteri che hanno ereditato dal padre, questo perché sono nati da una donna umana. Sono sì due mezzi demone, ma diversi da quelli "normali" dove prevale la natura magica su quella umana.

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