Click, clack!
La serratura scatta.
Click, clack!
La trappola è fatta.
(il Bardo Mendicante)
Non è possibile!
Astoria stava misurando a lunghi passi la stanza. Era una prigione, qualunque cosa intendesse dire Colonna negando che fossero in arresto.
Eric.
Si fermò e si guardò il dito. Aveva staccato con i denti una porzione di unghia troppo grande e stava cominciando a sanguinare. Sorrise pensando a suo fratello che la sgridava quando la vedeva in quello stato.
Lo scatto della serratura la fece voltare verso la porta. Accompagnata da un cigolio, si formò una lama di luce sul pavimento.
Il cuore di Astoria si fermò per un istante perché era già vicino alla porta, la spalancò e osservò il corridoio. Alla sua destra c'era una guardia riversa sul pavimento, una macchia di sangue che andava allargandosi sotto il viso. A sinistra c'era il breve tratto che avevano percorso insieme a Colonna.
Guardò in entrambe le direzioni.
Dove sei?
Si morse un labbro. Poteva perdere tempo a improvvisare un incantesimo, oppure... Portò la mano al fianco destro. Non era stata disarmata, anche se lo stiletto e la spada corta che portava al fianco non avrebbero intimorito nessuno branditi da lei.
Un rumore. Sembravano catene che strisciavano a terra e poi dei colpi. Eric! Corse in quella direzione, scavalcando la pozza di sangue ed entrando nella porta aperta che si trovava subito dopo.
«Astoria! Stai bene?» Aveva un ginocchio poggiato a terra. Le catene che lo legavano erano assicurate a un anello sul pavimento e lui stava cercando di indebolirlo.
La luce era poca, ma non aveva bisogno di altre parole. Gli corse incontro e lo abbracciò. «Sì, sto bene.»
«Ahi! Fai piano.»
Sentì le braccia di Eric stringerla e poi allontanarla.
«Riesci a liberarmi?»
L'unica reazione che riuscì ad avere fu quella di annuire. Si asciugò le lacrime e avvolse con le mani l'anello a cui erano ancorate le catene. Mormorò l'incantesimo di apertura e si sbloccarono anche i ceppi che tenevano i polsi e le caviglie di Eric.
«Andiamo. Non so chi abbia ucciso la guardia fuori della mia porta, ma qualcuno ci sta aiutando.» Si alzò e uscirono entrambi.
Alla luce delle fiaccole nel corridoio, si accorse che Eric era stato colpito al volto: la zona tra occhio destro e labbro era gonfia e arrossata e stava già formandosi un livido, inoltre il labbro era rotto e perdeva sangue.
«Non è nulla, passerà in fretta.» Si passò la mano sul taglio. «Mi hanno disarmato, sai dove possiamo recuperare le armi?»
Le leggeva il volto, ogni volta, anche se lei si crogiolava nell'idea che il guerriero fosse superficiale riguardo alla maggior parte delle sensazioni che non fossero bisogni essenziali.
Scosse la testa ed Eric la sorpassò, aprendo tutte le porte.
«Eccole qua.» Entrò e lei rimase nel corridoio sperando che non si facesse vivo nessuno.
Abbassò lo sguardo sulla guardia morta. Dovevano avergli tagliato la gola e poi l'avevano liberata, ma possibile che non ci fossero altre persone? E Colonna dov'era?
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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...