Osservando i propri piedi alternarsi su piccoli sassi e fili d'erba, Sofia stava cercando di organizzare un discorso in vista della prossima tappa. Ma ogni via che avrebbe potuto intraprendere aveva il sapore amaro della menzogna. Rivelare provato fino a quel momento, tutto quello che aveva pensato, visto e sentito, equivaleva ad ammettere che non si era fidata dei propri compagni. Non si era fidata di chi aveva rischiato molto per liberarla da un demone che chissà cosa aveva in mente per lei. Non si era fidata di chi aveva messo da parte, anche se momentaneamente, la propria vita per la sua. Soprattutto aveva tradito la fiducia di chi, per prima e a dispetto di tutto e tutti, ne aveva riposta in lei.
Alzò lo sguardo verso Astoria che camminava in silenzio, pochi passi più avanti. La lunga treccia bionda ondeggiava sulla cappa marrone e, di tanto in tanto, si sistemava la cinghia della tracolla. Al suo fianco si trovava l'unica persona del gruppo che, Sofia ne era convinta, avrebbe potuto dire qualcosa in più sul suo passato e sul motivo per il quale era stata rinchiusa in quella grotta.
Non le era più capitato di avvertire la presenza del demone, però, mano a mano che faceva i conti con ciò che avrebbe potuto rivelare, era sempre più curiosa di conoscerlo meglio. Lui sapeva, e quella consapevolezza la faceva sentire affamata di conoscenza. Per la prima volta, da quando si era svegliata a Castelnovo, avvertiva la necessità di fare domande precise invece di piangersi addosso per un destino tanto crudele. D'altro canto, la presenza di Raziel sbilanciava di molto gli equilibri che aveva visto i primi giorni. Lui apparteneva a quelle che la maggior parte delle persone chiamava "forze del male". Eppure, se si escludevano le battute di Lorcan, Raziel era tollerato da tutti; camminava tranquillamente con loro, chiacchierava e le aveva salvato la vita impartendole una lezione che non avrebbe più dimenticato.
Sofia si strinse nella cappa reprimendo un brivido; la luce stava diminuendo e presto sarebbe stato buio. Eric fu il primo a suggerire di fermarsi, guadagnandosi la sua gratitudine.
Allestirono un piccolo focolare attorno al quale scaldarsi e si sistemarono in cerchio. Lorcan distribuì del cibo e Astoria e Clivia stabilirono i turni di guardia dai quali furono eclusi, senza neanche interpellarli, proprio lei e Raziel. Poteva immaginarne i motivi; in fondo era ragionevole che non si fidassero troppo a lasciarsi guardare le spalle da un demone o da una sprovveduta come lei mentre dormivano.
L'odore della legna bruciata le fece lacrimare gli occhi. Sebbene i ricordi fossero quasi del tutto sbiaditi, una parte di sé era sicura di essersi trovata con sua madre davanti a un focolare, in una notte fresca, a parlare di qualcosa di importante.
«Adesso che abbiamo un po' di tempo» esordì Astoria, «vorrei capire cosa sta succedendo.» Si voltò verso Sofia, che rischiò di soffocarsi con il boccone che stava masticando. «Puoi saltare la storia degli incubi» continuò stringendo le palpebre, era seduta proprio di fronte a lei, al di là delle basse fiamme. «Di quella ho già messo al corrente tutti i presenti, sempre che tu non abbia saltato qualche passaggio.»
Sofia ingoiò e sospirò, mentre i ramoscelli scoppiettavano. Meritava quella bacchettata, così come si era meritata il trattamento ricevuto da Raziel. «No, è tutto corretto» disse dando una rapida occhiata alla principessa, al cui fianco c'era Eric. «Non ho saltato nulla.» Raziel, invece, era seduto proprio vicino a lei, nessuno si era frapposto tra loro due questa volta, e non osò voltare lo sguardo su di lui. Dall'altro lato aveva Lorcan e poi Clivia. Non era proprio in una posizione favorevole, ma non lo sarebbe stata in ogni caso. «Ed è anche vero che ho avvertito la presenza di Areina, di Raziel e del demone fuori Nime. Anche dell'elementale e di altre cose di cui non so spiegare la natura, ma che coincidono con quelli che mi sono sembrati incantesimi.»
«Be', quindi Raziel ha ragione» disse Clivia, «tu avverti i movimenti dell'energia magica nel piano astrale, non solo delle creature che vi si muovono.»
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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...