Verrà il tempo in cui oscuri tentacoli si insinueranno nella Luce,
finanche offuscandola.
Non temete!
Non sarete lasciati soli.
(dal Libro Radioso)
La pioggia stava cadendo su Florenzia. La città era grande, anche se non quanto Città del Guado, né altrettanto caotica.
Bogumil inspirò l'odore della terra umida, riempiendo le narici di quell'essenza pungente e fresca e lasciandosi rasserenare dal suono delle gocce che cadevano sui tetti.
La Dea manifestava la sua presenza anche attraverso le piccole cose e un pomeriggio come quello era una benedizione, per l'arsura patita in quei giorni e per i campi, gli animali e tutte le creature che vivevano.
«Padre Durante è convinto che la situazione sia più grave di quanto sembri.» Fratello Girolamo, attendente del priore, lo costrinse a interrompere la contemplazione nella quale si crogiolava.
Bogumil, le mani ancora poggiate sul marmo bianco della finestra, si voltò verso di lui. «Lo penso anch'io, ma il Gran Maestro confida nell'operato dell'ordine ed è sicuro che presto le voci verranno messe a tacere. In fondo si tratta solo di pochi popolani; gente dedita a vecchi riti di cui non ricorda neanche più il significato.» Si asciugò le mani umide sulla tonaca bianca, atteggiando le labbra a una smorfia di disgusto. Il Venerabile Timoteus era tranquillo, dunque lo era anche lui.
«Popolani?» intervenne Girolamo sgranando gli occhi. A Bogumil ricordò una sciocca gallina dal collo troppo lungo. «Abbiamo notizie di nobili che hanno comportamenti a dir poco sospetti. Sebbene non ci siano prove acclarate, è indubbio che i riti dell'Ordine Scarlatto stiano tornando a insinuarsi tra la brava gente. Nelle campagne sono spariti molti animali e anche alcune persone, tra i vagabondi che chiedono rifugio presso di noi.»
«È di questo che il Venerabile Timoteus sta parlando con il priore?» Quell'agitazione lo infastidiva, ma doveva anche riconoscere che il fratello che aveva davanti era più giovane di lui, inesperto e non aveva la possibilità di placare le proprie paure attingendo direttamente a una delle due fonti della Luce, il Gran Maestro in persona.
Girolamo sospirò, guardando verso la porta dietro la quale i due superiori erano in riunione. «Sì, ma anche di altro. In una piccola cittadina, più a nord, sono state aperte delle tombe.»
Un brivido scosse Bogumil. «Che la Luce della Dea illumini il nostro cammino.» Si toccò fronte e cuore, baciando le proprie dita e ripetendo il gesto altre due volte. «Ti prego, fratello, perdonami. Continua pure.»
«Che la Luce della Dea ci protegga.» Girolamo aggrottò le sopracciglia e ripeté il gesto, una sola volta. «Dicevo, le tombe sono state forzate dall'esterno e i cadaveri trafugati.»
«Non potrebbero essere stati rianimati da qualche creatura oscura?» Il solo pensiero di corpi in decomposizione che vagavano liberi lo fece rabbrividire.
«Sono state forzate dall'esterno.» Nel dirlo, Girolamo strabuzzò ancora gli occhi e Bogumil temette che potesse cominciare a schiamazzare nell'anticamera saltando e raspando sulle sedie. «C'erano orme di stivali e segni di scavi. Sono state persone in carne e ossa. Viventi. Non erano non-morti, almeno ne mancavano i segni.»
«So per certo che i riti della magia proibita necessitano di sangue e corpi vivi.» Bogumil scosse la testa. Si era documentato in modo approfondito a riguardo, come un buon attendente doveva fare. «Gli unici che hanno interessi con i cadaveri sono coloro che praticano la negromanzia. È più probabile che sia stato un mago dalle idee deviate. L'Ordine Scarlatto non usava rianimare i morti, anche se ne producevano in gran quantità.» Scosse ancora la testa al pensiero di tutte le povere anime innocenti che quegli eretici avevano spento.
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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...