Astoria deglutì. Aveva già ipotizzato una natura non umana di Sofia, ma era accaduto quando l'aveva trovata. Tutto quanto avvenuto dopo il loro primo incontro l'aveva convinta del contrario. Era pur vero che non si era accorta subito che Raziel e Areina fossero demoni, ma di certo avevano un atteggiamento diverso da Sofia, volto ad allontanare i sospetti. Aveva anche conosciuto qualche mezzo demone, ma con l'amica non le era mai capitato di sospettare qualcosa del genere.
Guardò verso Lorcan, seduto ancora al suo fianco in silenzio, e poi verso la giovane donna distesa a terra che stava cominciando ad avere un colorito più sano, segno che le cure di Raziel stavano facendo effetto.
«Vuoi dire che per metà è un demone?» Non riusciva ancora a crederci; i tasselli del mosaico stavano andando piano piano al loro posto, lasciando ancora vuoti da colmare, ma facendo intendere un disegno ben preciso.
«La faccenda è più complicata, ma al momento potete considerarla così, sì.»
«Non è una risposta, però» intervenne Clivia. «Lasci intendere che c'è dell'altro.»
Il demone alzò appena lo sguardo verso la mezz'elfa e poi lo riportò su Sofia. «È vero, ma per adesso è tutto quello che posso dirvi.»
«I Custodi, però, non sono imparentati con i demoni.» Lorcan stava guardando l'amica distesa mentre si lisciava la barba. «L'argomento l'ho studiato abbastanza bene e, sebbene sia convinto che il mio ordine abbia potuto nascondere degli aspetti della vicenda, sono più che certo che i Custodi erano esseri umani.»
«Hai detto due cose giuste e...» Raziel si interruppe, perché Sofia aveva aperto gli occhi. «Bentornata tra noi, sono felice che tu stia meglio.»
Il cuore di Astoria accelerò i battiti. Strinse la mano dell'amica, portandosela al viso e baciandola. La vista le si annebbiò per le lacrime e chiudendo e riaprendo gli occhi, le lasciò scivolare lungo le guance.
«Clivia...» sussurrò l'amica, lasciando anche lei scivolare via una lacrima.
«No» sussurrò Astoria, scuotendo la testa e senza riuscire ad aggiungere altro.
«Sono qui» intervenne la mezz'elfa. «Non preoccuparti.»
Sofia accennò un sorriso guardando verso Lorcan e poi Eric, in piedi dietro di lui. Si voltò verso Raziel, prendendogli la mano. «È successo qualcosa» sussurrò.
«Ne sono certo, ma dovremmo parlarne dopo.»
Lei chiuse gli occhi e scosse piano la testa. «Il sigillo. È quasi del tutto spezzato.»
Ad Astoria si bloccò il respiro e guardò verso Raziel per avere una risposta, per sentirsi confortata che tutto sarebbe andato per il verso giusto, perché lui aveva una soluzione, doveva averla. Il demone non lasciò trapelare null'altro che un guizzo all'angolo delle labbra, di difficile interpretazione, ma segno che non era rimasto indifferente alla notizia.
«Immagino che sia possibile, a giudicare dalla quantità di energia che ti è stata sottratta» aggiunse Raziel tranquillo. «È un problema che affronteremo quanto prima, ma per adesso non posso fare di più.»
«Ma che accadrà se...» Sofia non terminò la frase dando, però, voce ai pensieri di Astoria, che cercò di riportare alla mente quanto conosceva sui sigilli, anche se non ne aveva mai incontrati di quel tipo. Ne aveva tolti molti proprio per liberare Sofia dalla grotta, anche se avevano richiesto tempo e fatica. Perché la difficoltà nella loro rimozione risiedeva proprio nella complessità con cui erano stati creati. Un sigillo non andava mai spezzato, ma disfatto, seguendo i numerosi glifi di cui era composto e nello stesso ordine della loro creazione. Nei sigilli più semplici, Astoria riusciva a identificare il punto di inizio e a seguire la direzione giusta, e anche se saltare qualche passaggio non era mai una buona idea, alla fine non era mai stato un problema. Nel caso del sigillo di Sofia, invece, non era stata neanche in grado di trovarlo, nascosto com'era dentro di lei. Romperne uno del genere avrebbe significato liberare ciò che racchiudeva senza avere alcun controllo.
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Rosso Sangue [COMPLETA]
FantasyRosso: il colore del sangue, dei suoi capelli e degli occhi che la perseguitano. Nero: il colore delle tenebre che avvolgono i suoi incubi, quello delle notti senza luna nelle quali un antico Ordine officiava i suoi riti più potenti. Mentre i demo...