Capitolo 10

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Jessica si svegliò sentendo delle voci provenire dal piano di sotto. Sembravano quelle di sua mamma e suo fratello. Scocciata si alzò dal letto. Anche se erano le 3 del pomeriggio era frustrata dal fatto che dopo aver passato 3 notti senza riuscire a dormire questa era la prima volta che si addormentava facilmente e viene svegliata. Scese le scale lentamente ma si fermò al quinto gradino sentendo suo fratello.

"Jessica deve saperlo."

"No, ha già abbastanza problemi. Non voglio aggiungerne altri."

"Lo so mamma, ma si chiederà perché papà è andato via."

"Senti lasciamola stare. Non deve sapere niente finché non si riprenderà."

Jessica corrigò la fronte chiedendosi di cosa stessero discutendo e perchè lei era l'argomento della discussione. Scese velocemente le scale. "Che cos'è che non dovrei sapere?"

"Oh ti sei svegliata. Come stai?" Le chiese sua mamma evitando di risponderle.

"Mamma non cambiare discorso. Vi ho sentiti. Che cosa mi tenete nascosto?"

"Mamma diglielo." Disse Matteo.

Lucia scosse la testa e cercò di uscire dal salotto per evitare di dire la verità a Jessica.

"Dov'è papà?" Chiese Jessica.

"Se n'è andato." Rispose Matteo.

"Perché?"

"Stiamo divorziando." Ammise Lucia.

"Cosa è successo?"

Sua mamma tornò indietro e si sedette sul divano. "Ha fatto cose che non avrebbe dovuto fare." Disse fissando il tappeto.

"Tipo?" Anche Jessica si sedette, sulla poltrona di fronte a lei.

"Qualche giorno fa quella ragazza con i capelli rossi..."

"Nicole." La interruppe Matteo.

"Sì, quella... ha proposto a me e a tuo padre di darti alcune pillole per farti perdere il bambino. Ovviamente avevamo rifiutato; o almeno io lo avevo fatto. Il giorno dopo che hai perso il bambino ho scoperto che tuo padre l'aveva contattata e che avevano ideato un piano per fartelo perdere."

Jessica rimase a bocca aperta. "Quindi è colpa loro se non sono più incinta?!" Domandò furiosa.

"A dire la verità no. Lui ha detto che il piano era fallito e poi il medico ha detto che si è trattato ei un aborto spontaneo, niente a che fare con pillole e droghe."

"Ma comunque ha tentato." S'intromise Matteo.

Jessica sospirò arresa. Si chiedeva quale altra sorpresa avrebbe dovuto aspettarsi. La sua vita andava di male in peggio. Ma poi ripensò a quando era felice molto tempo fa. Era sempre allegra e ogni problema riusciva ad affrontarlo con positività. E anche se in quel momento era difficile, era l'unico modo per andare avanti.

"Non importa. Le cose sono andate così. Dimentichiamoci di papà." Alzò le spalle, ma provando comunque dolore.

"Non vuoi fare una denuncia?" Chiese Matteo irritato.

"No, non peggioriamo le cose. Voglio dimenticarmi di questo periodo di merda e ricominciare daccapo.... Domani torno a scuola."

"Ne sei sicura?" Chiese sua mamma sconvolta.

Lei annuì.

Quando il giorno dopo si era presentata a scuola tutti erano sorpresi di vederla, soprattutto le sue amiche.

"Jessica, che ci fai qui?" Le chiese Sarah.

"Già, e come mai da un bel pò di tempo non ti sei fatta sentire?" Chiese Vale.

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