Vanessa si diede l'ultimo ritocco ai capelli guardandosi allo specchio. Aveva un aspetto decente per la festa di San Valentino, ma per un attimo si chiese perché facesse tutto questo se non era neanche entusiasta di andarci.
Poi se ne ricordò. Questo erano i primi passi per l'inizio della sua nuova vita senza Alex.
Guardò l'ora e notò che Giovanni sarebbe dovuto venire da un minuto all'altro, quindi prese la sua borsa e scese giù.
Non fece neanche a tempo a fare l'ultimo gradino che il campanello suonò, ma quando aprì la porta non c'era Giovanni.
"Salve." Le disse un ragazzo sui vent'anni. "Ho una consegna da fare."
Vanessa spostò lo sguardo da lui alla scatola alta quasi un metro che aveva accanto e poi alzò un sopracciglio.
"Una consegna di sera? Sono quasi le 8."
"Lo so, ma ci ho messo un po a trovare l'indirizzo. Anzi, non coincide con quello che ci ha fornito." Lui le mandò un'occhaiata.
Le porse un foglio e Vanessa firmò un paio di volte. Poi si voltò per aprire la scatola.
"Sa ci starebbe anche una mancia visto che faccio le consegne di sera a causa sua."
"Parli così a tutti i clienti?" Domandò Vanessa.
Diede un ultimo strappo al nastro che sigillava la scatola e la aprì.
Era un quadro e riconobbe subito l'immagine. Erano lei ed Alex alla sua festa di compleanno.
"Un attimo. Questo quadro era indirizzata alla casa di Alex. Non a me." Disse guardando il fattorino.
"Parli del ragazzo biondo? Sono appena stato da lui per dargli la consegna ma lui mi ha dato il suo indirizzo."
Vanessa alzò gli occhial cielo. "Ma lei si rende conto di idioti ci sono in giro. Ha rifiutato un regalo del genere da me! Non che me ne importi qualcosa visto che era un regalo che gli avevo fatto quando stavamo insieme, ma solo perché abbiamo rotto non vuol dire che debba rifutarlo, insomma se ci tenesse veramente a me come diceva ieri, allora lo avrebbe conservato per ricordo e..."
Vanessa smise di parlare a vanvera rendendosi conto di come la guardava il fattorino. Evidentemente lo stava annoiando.
"Non ho la mancia." Disse alzando gli occhi al cielo.
Lui si voltò senza dire una parola e si allontanò.
Chiuse la porta e rimase a guardare il quadro. "Bel modo di iniziare la mia nuova vita senza Alex."
Si piegò per rimettere il quadro sulla scatola ma il campanello suonò di nuovo. Si affrettò a rimetterlo dentro e poi aprì la porta immaginando chi potesse essere.
"Hey." Le disse Giovanni guardandola dalla testa ai piedi.
"Sei bellissima."
Vanessa pensò che quel commento fosse esagerato visto che indossava solo una maglietta nera attillata con le maniche lunghe e una gonna corta rossa con sotto delle calze nere e un paio di stivaletti neri. Si limitò comunque a sorridergli per ringraziarlo.
"Cosa c'è lì?" Giovanni accennò alla scatola dietro di lei.
"Niente, sono solo delle vecchie cose di mia mamma." Mentì. "Andiamo?"
Lui annuì. Mentre Vanessa si prendeva la giacca dall'appendino accanto alla porta sua sorella scese dalle scale e si avvicinò a loro.
"Cos'è questo?" Indicò la scatola. Si avvicinò per aprirla ma Vanessa la fulminò con gli occhi.
"Torna subito di sopra."
"Ma dai! Voglio sapere cosa c'è. Sono curiosa." La aprì. Fece quasi per tirare fuori il quadro quando Vanessa urlò:
"Sofia!!!" Lei prese un colpo ma lasciò perdere e obbedì a Vanessa tornando di sopra.
Giovanni la guardò insospettito e si avvicinò alla scatola. Vanessa sperava con tutte le forze che lui non lo facesse ed invece la aprì ed estrasse il quadro.
"È questo che cerchi di tenermi nascosto?"
"Non è come pensi... Lo volevo archiviare, cioè buttare."
"Sei sicura di aver chiuso con Alex?"
"Certo che lo sono. E ora andiamo o faremo tardi."
Vanessa uscì aspettandosi che lui la seguisse, e in effetti la seguì ma portandosi dietro il quadro.
"Che fai?" Gli domandò Vanessa prima che arrivassero alla macchina.
"Ti aiuto a sbarazzartene." Lanciò il quadro in mezzo alla strada e tutti i pezzi che raffiguaravano l'amore tra lei ed Alex andarono in frantumi sparpagliandosi per tutta la strada.
Vanessa guardò a bocca aperta Giovanni con l'angoscia che le saliva in gola.
Lui la ignorò e salì in macchina. Anche lei aprì la portiera ed entrò.
"Giovanni, non mi piace affatto ciò che hai fatto." Disse guardandolo serio.
"Hai detto che dovevi buttarlo. Ti ho solo reso le cose facili." Alzò le spalle e mise in moto la macchina.
Vanessa lo guardò per un attimo non riconoscendolo. Lo aveva fatto solo per gelosia.
Era un comportamento da stronzi e lui non era mai stato stronzo. E non era la prima volta che Vanessa notò questo suo cambiamento. Anche quando lo incontrò alla festa di Alex per un attimo ebbe la sensazione che il suo carattere fosse cambiato.
I suoi pensieri svanirono quando Giovanni le accarezzò la mano che teneva appoggiata sulla gamba. "Non te la prendere, piccola. Volevo solo esserti d'aiuto."
Vanessa si tranquillizzò del 3%. Fece un sospiro e guardò fuori dalla finestra mentre la macchina aveva superato da un bel po il quadro andato in frantumi.