Capitolo 18

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Sarah bussò alla porta di suo cugino. Nessuna risposta. Bussò ancora e poi la aprì, ma suo cugino non c'era. Si guardò intorno vedendo che la stanza era un porcile. Puzzava, il letto era disordinato e ed il pavimento era sporco di fango e briciole. "Come cazzo ha fatto a renderlo così, in neanche una settimana?" Si chiese.

Aprì la finestra per cambiare l'aria e poi cominciò a rimettergli in ordine le cose. Pulì il pavimento con la scopa poi ci passò sopra il detergente per rimuovere le macchie di fango. Poi passò al letto. Tolse la trapunta e sotto ci trovò dei vestiti e un pacchetto di preservativi. Non che fossero affari suoi, ma si chiedeva con chi mai potesse usare questi preservativi se era lì da solo 4 giorni. Prese il pacchetto e lo appoggiò sul comodino e poi prese i vestiti per metterglieli in armadio. Quando lo aprì ci trovò qualcosa che attirò la sua attenzione, lo prese. Era la maschera di Ghostface. Aggrottò la fronte chiedendosi perché ce l'avesse e dopo un pò ci arrivò. Si era fatto passare per Matteo la sera di Halloween e l'ha baciata.

In quel momento Luca entrò in camera trovandosi davanti Sarah che teneva la maschera.

"Ciao." Disse a lei.

"Che ci fai con questo?" Chiese lei.

"Ehm... niente. Perché frughi tra le mie cose? Mi sembra da maleducati!"

"E non ti sembra da maleducati baciare tua cugina facendosi passare per un'altro?" Chiese arrabbiata.

"Non so di cosa stai parlando." Disse lui togliendole la maschera dalle mani.

"Tu eri a quella festa, con questa maschera e mi hai quasi scopata. È inutile che cerchi di negare, perché ti ho già scoperto."

Lui non disse niente e alzò le spalle.

"Mi spieghi perché lo hai fatto?! Ti rendi conto che se non ci avessero interrotti, avrei fatto sesso con te quella sera?"

"La smetti di strillare?" Disse lui frustrato.

"Ok, trovati una scusa e vattene da questa casa, perché se non lo fai giuro che racconto tutto sia ai miei che ai tuoi e ti cacceranno via da qui."

Lui rise. "Davvero andresti a raccontare una cosa del genere ai nostri genitori? Mi fai ridere. Non lo faresti mai."

"Allora non mi conosci. Non mi interessa di quanto sia imbarazzante la cosa. Io sono la vittima e tu sei il pervertito. Entro domani te ne vai o giuro che racconto tutto ai miei."

"Se tu lo fai, allora io lo racconterò al tuo fidanzato." Luca incrociò le braccia. Ad un certo punto per Sarah, la conversazione sembrava infantile.

"Mi stai ricattando?" Chiese lei.

"Anche tu lo stai facendo." Alzò le spalle.

Sarah scosse la testa. "Non ho parole per descriverti. Ad ogni modo, le tue minacce non mi fanno paura. Entro domani stesso te ne andrai."

"Ok, vuoi la guerra e guerra sia!" Disse lui. Sarah senza dirgli niente se ne andò. Era preoccupata perché più tardi Matteo sarebbe dovuto venire da lei rischiando che Luca parlasse con lui, ma era determinata comunque a farlo andare via.

La sera arrivò presto. Mentre Sarah si truccava, suonarono al campanello. Lei, pensando che fossero i suoi genitori lasciò Luca ad andare ad aprire, ma non appena sentì la voce di Matteo, smise di mettersi il rossetto e si catapultò giù. Trovò loro due che parlavano.

"Ciao." Abbracciò Matteo mettendo fine alla loro conversazione.

"Io vi lascio soli." Luca fece l'occhiolino a Sarah e poi sparì.

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