Immersa nei suoi pensieri Jessica continuava a lavorare l'impasto senza neanche rendersi conto che era già pronta da un bel pezzo.
Stava pensando a Manuel. Quella mattina quando si sono visti lui non le mostrò indifferenza come si aspettava Jessica. Con la scusa di essere stato ubriaco quella sera, Manuel ha cercato scusarsi con lei e chiederle di tornare insieme ma Jessica le ha comunque risposto di no.
Però in qualche modo si stava pentendo della sua scelta ma non voleva neanche permettere a Manuel di prenderla per il culo una seconda volta.
"Al diavolo Manuel! Non ho bisogno di te... Ho bisogno di Daniele." Disse tra sé mentre stritolava l'impasto.
"Jessica, mi hai sentito?" Lo domandò improvvisamente Leo. Sentendo la sua voce si ricordò che c'era anche lui nella cucina.
"Cosa?" Jessica alzò lo sguardo.
"Credo l'impasto sia pronto. È da più di 10 minuti che continui a lavorarlo."
"Ah... Giusto." Disse lei liberando le sue mani dall'impasto.
"Oggi sei strana. Che ti succede?"
"Niente. Ho solo voglia di finire al più presto il lavoro e tornare a casa." Replicò guardando l'ora. Erano solo le 7 di sera e le mancavano ancora 4 ore per poter tornare a casa. Ultimamente aveva perso anche la voglia di stare in quel posto.
"Immagino il perché..." Disse Leo.
"Sai, Sarah mi ha detto che vi siete incontrati questo fine settimana."
Disse Jessica per cambiare argomento."Sì, e ho visto Rebecca. O almeno credo."
"Era lei o no?"
"Non lo so. La Rebecca che conosco io aveva i capelli tinti ma cambiava colore ogni settimana e quella che ho incontrato mi era sembrata diversa e sosteneva anche di non conoscermi. Forse l'ho scambiata per Rebecca."
"Tutta questa storia è misteriosa." Commentò Jessica. Era una strana coincidenza che anche la ragazza di Matteo si chiamava Rebecca. Qualcosa le diceva che erano la stessa persona ma decise di non parlarne con Leo finché non avrà avuto le idee più chiare.
"Che state facendo voi due? Perché chiacchierate invece di lavorare?" Andrea, il loro capo entrò improvvisamente e rimase alla porta a guardarli.
"Niente. Mi aveva solo chiesto una cosa." Disse Leo.
"Sbrigatevi con le ordinazioni! Siete troppo lenti... Adolescenti del cazzo." Commentò Andrea uscendo e sbattendo la porta.
"È una mia impressione o gli sono arrivate le sue cose?" Leo si rivolse a Jessica.
"Aurora deve averlo contagiato."
"Tu dici? In effetti mi sembra che passino molto tempo insieme loro. Pensi che ci sia qualcosa?"
A quella domanda Jessica si ricordò improvvisamente di quella notte, quando aveva litigato con Manuel e si fece accompagnare da Leo a casa. Era rientrata nel locale per prendere il cellulare e li vide casualmente nel loro ufficio intenti a chiavarsi.
Non lo aveva ancora detto a nessuno perché in fondo la questione non le interessava molto.
"Non lo so... Forse." Jessica rispose alla domanda di Leo.
"Non hai voglia di scoprirlo?" Le domandò Leo come se avesse intenzione di iniziare un investigazione.
"A dire il vero l'ho già scoperto."
"Cos'hai scoperto? Quando?"
"La settimana scorsa. Ho visto Aurora..."
"Aurora cosa?" Aurora la interruppe entrando in cucina. Jessica alzò gli occhi al cielo. Prima Andrea e poi lei.