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Namjoon

Quando tutto intorno diventava caos, Jin diventava per lui l'assenza di esso. Il problema esisteva quando tutto era caos e Jin non c'era.
Quell'estate aveva lavorato in un piccolo bar al mattino e aveva dato ripetizioni ad un ragazzino la sera. Ora i ragazzini erano due.Tutto quello che guadagnava andava alle spese di casa Jeon, anche se in minima parte perchè Jungkook e Hoseok avevano insistito, e il resto serviva per vivere senza i soldi dei suoi genitori. Insisteva a pagare di tasca sua almeno la spesa, dato che tutte le bollette le prendeva Jungkook e si nascondeva in camera sua a guardarle così da non fargli vedere i reali costi.
Jin lo aveva già guardato con la delusione negli occhi, ma mai come quella volta , quando i suoi genitori erano apparsi a casa sua.
Lo aveva intravisto poche volte,quando nessuno menzionata la presenza di Namjoon alle uscite, intravisto perchè poi ogni volta prendeva e se ne andava.
Con l'avvicinarsi del 4 dicembre iniziarono le idee per festeggiare il compleanno di Jin e nessuno aveva deciso di escluderlo; secondo la sua mente disperata quella era un'opportunità.
Tutti i compleanni precedenti li aveva passati in silenzio e senza incrociare lo sguardo di Jin.
Si era svegliato presto, aveva lasciato un biglietto a Jungkook ed era uscito.
La sera precedente aveva preso un foglio a quadretti da un vecchio quaderno e aveva scritto le sue scuse. Si era subito reso conto di quanto fosse banale e probabilmente inutile, ma sicuramente presentarsi direttamente alla sua festa non sarebbe stata una mossa troppo intelligente,doveva parlargli da solo.
Per gran parte della mattinata aveva vagato per la città, concedendosi un pasto a pranzo.
-Nam che fai qui?- Jimin aveva aperto la porta, riportandolo a quando si erano conosciuti, con i capelli pesca e un maglione colorato.
-volevo parlare con Jin-
-va bene, farò finta di essere al telefono con Chan-
Gli aveva indicato il soggiorno, quindi camminò piano, stringendo il suo foglio quasi fosse un antistress.
Appena lo vide, Jin sospirò e si lasciò andare sul divano.
-prima di insultarmi o cacciarmi, mi dai 2 minuti?-
Rimanevano mesi e mesi che non si vedevano, perciò per quanto potesse essere arrabbiato, un po' gli doveva essere passata.
-parla-
Sollevò il foglio, si mise in ginocchio e iniziò a leggere.
-per prima cosa, buon compleanno, non sono qui per rovinarti la giornata, lo sai,mi conosci-
-cosa stai facendo?- lo interruppe cercando di non ridere.
-ho-si schiarì la voce- ho scritto le mie scuse e te le sto leggendo come si deve-
Jin scoppiò a ridere. Namjoon, per quanto confuso da questa reazione, si sentì sollevato di sentire quel suono, dopo tanto tempo così vicino a lui.
-perfavore alzati da lì-continuò ridendo- non sono tuo padre,non devi inginocchiarti formalmente,siediti- indicò il divano.
Lo fece e continuò- dicevo, non sono qui per-
-cioè fammi capire tu ti sei messo a scrivere le scuse su un foglio e sei venuto qui per leggermele-
-se la smettessi di interrompermi si-
-Namjoon non- sospirò- non ti sembra un po'tardi? Sono passati molti mesi, e tu vieni qui prima della mia festa a sorpresa?-
-quale-
-non fingere, Jimin mi ha chiesto di scrivere un messaggio a Chan ieri e intanto voi mandavate messaggi su un gruppo chiamato "sorpresa Jin" con una foto orribile,siete pessimi.-
-oh-
-non sono arrabbiato con te-
-so che non lo sei, ma sei deluso, te lo leggo in faccia-
Annuì.
-questa volta non so se passa-
-se parti così no di certo-
-Mi hai mentito  di nuovo, sapevi bene quanto mi desse fastidio e fosse importante non avere segreti-
-avevo tutto sotto controllo, ho iniziato a lavorare per non dover dipendere da loro prima e dopo aver fatto 20 anni.-
-ma non mi hai reso partecipe, non stavamo insieme nemmeno da-
-quindi stavamo insieme- sorrise.
Alzò le spalle.- come se stessimo insieme, anche se non me lo hai chiesto, ma è passato tanto tempo, ci hai messo 8 mesi a scrivere questo foglio?-
-mi hai sempre evitato-
-lo hai sempre permesso-
Rimase spiazzato-volevi essere seguito?-
-a quanto pare non volevi seguirmi, ma va bene così, ripeto non sono più arrabbiato ormai, amici come-
-non ci credi nemmeno tu quando lo dici, non lo vuoi come non lo volevi quando eravamo "amici come prima" dopo il mio compleanno l'anno scorso-
Sentirono Jimin scendere e aprire la porta.
-sono arrivati i miei invitati devo fingermi sorpreso-
Namjoon si sporse verso il suo orecchio
-torneremo su questo discorso-
-tra altri 8 mesi?- gli chiese voltandosi. Sembrava sorridesse,ma si girò in fretta.

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