Jimin
8 giugno
-dove stiamo andando esattamente?-
Yoongi lo aveva preso per il polso e ora camminavano lungo il corridoio.
Taehyung aveva dato una festa a casa sua, era tornato da poco a vivere lì e sua mamma, sfinita dalle richieste del figlio, gli aveva concesso la casa per una sera.
Arrivati in camera di Taehyung, Yoongi chiuse la porta.
Jimin si sedette sul letto del suo migliore amico, come fosse un rifugio.
Il più grande si appoggiò alla porta con la schiena ma rimase in silenzio.
-cosa ci facciamo qui?- aveva la testa bassa e cercava di mostrarsi distratto dalle sue dita, anche se gli occhi ancora non si abitavano al buio.
-accendi la luce, l'interruttore è-
-no-
-fai paura sai?-
-hai paura di me?-la voce era bassa, era tanto che non la sentiva così, dall'ultima sera in cui avevano dormito abbracciati.
Scosse la testa, dimenticandosi del buio.
Era la prima volta che portava Chan a conoscere i suoi amici, ritrovandosi però pieno di pensieri rivolti a Yoongi.
-siamo qui per Chan?- la voce tremava.
Ora distingueva la sagoma di Yoongi, lo vedeva camminargli incontro e sedersi accanto a lui.
Sentì le dita del più grande, quelle che una volta aveva disegnato, raggiungere le sue; erano calde ma lo fecero rabbrividire. Ritrovò le farfalle nello stomaco, pensava si fossero perse.
-possiamo stare qui un po'?-
-si-sussurrò.
-ti sto perdendo-
Rimase senza fiato, non capiva più nulla.
Sentì la testa del più grande sulla sua spalla;sospirava e la muoveva con delicatezza.
Jimin portò la mano libera ad accarezzarti i capelli, subito la ritrasse, poi si convinse e continuò.4 dicembre
Doveva respirare; sapeva che lo avrebbe visto ma non reggeva la situazione, non come si aspettava.
-Jimin-
Chiuse gli occhi.
-Jimin- si sentì toccare la spalla.
Si girò.
-mh?- doveva comportarsi normalmente, continuava a ripeterselo.
Yoongi si continuò ad avvicinare, fino al punto che allungando poco il braccio poteva accarezzare la guancia,ora arrossata, del più piccolo.
"Non farlo" pensava Jimin. Però non si mosse.
-scusa- bisbigliò con la fronte contro la sua, quasi gli avesse letto nel pensiero.
Poi lo baciò, ed era così tanto che non lo faceva. Tutte e due le mani ora erano sul suo viso, le guance diventavano più calde; con lentezza si staccò.
Breve, dolce,necessario.
Si accorse di una lacrima che era finita sul suo pollice.
Finalmente si guardarono negli occhi e non smisero nemmeno quando il telefono di Jimin iniziò a suonare.
Senza spostarsi o spostare lo sguardo rispose.
-pronto?-
"Jimin non ce la faccio a venire"
Sapeva che da così vicino Yoongi stava sentendo.
-okay-
"Non ti sento dispiaciuto" rise "dillo che in fondo speravi che non riuscissi a venire, sicuramente la compagnia è migliore".
Yoongi si accigliò e fece per parlare, ma Jimin lo fermò con la manina sulle sue labbra.
"Vabbè ci sentiamo, magari ci vediamo domani"
-mh, va bene-
Spense il telefono.
Yoongi spostò lo sguardo sulla mano di Jimin, come a chiedere il permesso di parlare.
La tolse.
-è un coglione il tuo ragazzo-
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Blushing
Fanfictionstavano lì,impalati,imbarazzati,come se non fossero mai usciti di casa,ma con la sicurezza di non farlo vedere