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Yoongi

-vuol dire che finisco sempre con dei coglioni- lo aveva borbottato, guardando in basso, cercando di parlare piano, ma erano ancora vicini, troppo perchè Yoongi non sentisse.
Rise per un secondo,poi, schiarendosi la voce fece un passo indietro.
Quando era entrato in casa, prima di rimanere sorpreso per la presenza di Hoseok, i capelli di Jimin lo avevano colpito come uno schiaffo in faccia; si sentiva portato indietro di tanto tempo. E si ricordava bene quello che provava allora, il fastidio che gli provocava Hoseok all'inizio, nonostante si trattasse del suo migliore amico, anche se non lo aveva mai detto a quest'ultimo. Si ricordava l'espressione di Jimin quella mattina che aveva attraversato la città per raggiungerlo, se lo ricordava troppo bene in camera sua. Ricordava tutto.
Si era incantato a guardare a terra, quando il flusso di pensieri finì, alzò lo sguardo e vide Jimin camminare allontanandosi.
-Jimin, aspetta- si mosse per raggiungerlo.
-non-si fermò-non farlo, non mi seguire, torna dentro e stai con gli altri, ho già fatto abbastanza, hai già fatto abbastanza- sembrò sottolineare il cambio di persona. Era imbarazzato, anche agitato.
Riprese a camminare e Yoongi si sentì stupido a dovergli prendere il polso per fermarlo.
-per favore-sussurrò,fece per parlare di nuovo ma Yoongi lo interruppe.
-voglio parlarti, o possiamo stare in silenzio, mi basta rimanere in piedi a guardarci senza dire nulla, non ce la faccio più,Jimin-
-basta-non lo aveva mai sentito alzare la voce così.-io non riesco, non ci riesco a stare solo in silenzio, cazzo Yoongi, vedi cosa succede se siamo soli?- gli sembrava esausto, non era sicuro per cosa.
-si,il mio ragazzo è un coglione, ma è il mio ragazzo, almeno lui è il mio ragazzo, mi tiene per mano, mi abbraccia e mi bacia tutte le volte che può-Yoongi serrò la mascella,lo infastidiva quel pensiero.-lo fa per farsi vedere? Per mostrarmi come un premio e far parlare di sé? Certo, lo hanno capito tutti e l'ho capito anche io ormai, sicuramente tiene a me, in un modo diverso rispetto a come vorrei, ma non si vergogna di me, di essere una coppia- tenere il tono alto ora lo faceva respirare più forte.
-non è giusto-
-cosa lo sarebbe?- ora piangeva.
-non ti ama-
-no, no che non mi ama- di nuovo urlava- non c'è bisogno che me lo dica tu dopo mesi in cui mi parli solo se ubriaco, non mi ama e io non amo lui-
-io-
-non dirlo, non dirlo perchè ti giuro che non mi vedi più, perchè non puoi mentirmi-urlò verso la fine-guarda come sono ridotto- disse poi più piano.
Si abbassò fino a sedersi sull'erba; Yoongi lo imitò,sedendosi vicino a lui.
-mi dispiace farti stare male- gli accarezzava i capelli.-sto male quando piangi-
-allora vai via-tentennò.
-no-accarezzò la guancia del più piccolo, che sollevò il viso. -smetti di essere il trofeo di quel coglione, non sei un oggetto da museo, non ti deve trattare così-
-non dirmi proprio tu come devo farmi trattare.-
Detto questo si alzò, iniziò a camminare verso casa sua ed entrò.
Qualche secondo dopo, Yoongi fece lo stesso.

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