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Jungkook

Di tanto in tanto Jungkook dimostrava un po' di più la sua età.

Suo fratello si era offerto di guidare, condannandosi quindi da solo a non bere più di uno o due bicchieri al massimo. Nei sedili dietro, Jin era diventato lo scoglio umano di quella cozza in cui si era trasformato Jungkook. Il più piccolo della loro combriccola, subito non era stato molto accettato da Jin, semplicemente perché diceva che se avesse voluto un bambino tra i piedi sarebbe stato a casa con suo fratello. Ma quello era un Jin appena adolescente, che voleva un gruppo di amici in cui sentirsi grande e lontano da casa, come fosse un ribelle. Un ribelle mancato, contando che si affezionò in fretta a Jungkook, che all'inizio lo seguiva ovunque e lo abbracciava.

-hai una botta di nostalgia verso la tua infanzia?-

-è il tuo compleanno, quindi stai invecchiando, vuol dire che cresco anche io-

-non sto invecchiando, sto diventando più saggio- scoppiarono a ridere.-se vuoi tornare a essere piccolo dovremmo portarti a casa e non in discoteca-

Il broncio che mise Jungkook lo conoscevano bene tutti in quella macchina.

-non penso voglia rovinarsi la serata- Hoseok non aveva parlato troppo forte, tanto che Yoongi seduto davanti accanto a lui, pensava di essere l'unico ad aver sentito.

- conosci per caso i miei piani? Non penso-

-è facile, non ci sono molte persone nei tuoi piani- lo guardava dallo specchietto, facendogli la linguaccia come se stessero parlando tra bambini delle elementari.

Quella discoteca era abbastanza piena, sia al bancone, sia nei divanetti. Stranamente c'erano pochi temerari che si spingevano a ballare. Yoongi era andato subito dritto verso il barista, rimanendo in piedi perché ormai i posti erano stati presi. A seguirlo era stato Namjoon, forse per fargli da balia, in quella giornata che ancora non era finita, forse semplicemente per prendere da bere anche lui.

Taehyung gli aveva circondato le spalle con un braccio da quando erano entrati, e aveva iniziato a guardarsi intorno. Suo fratello aveva ragione, nei suoi piani c'era una persona sola, ma questo non voleva dire che tutto sarebbe andato come nella sua testa, senza imprevisti.

Un primo imprevisto si era rivelato essere Jimin; nonostante il pomeriggio tempestoso, Jungkook pensava che essersi riavvicinato a Yoongi significava tranquillità e cielo sereno. Invece il suo amico al bancone rimaneva un deficiente. Jimin infatti era rimasto con suo fratello e, strano da dire, stavano apparentemente ridendo e scherzando. Alla squadra "tutela di Park Jimin" si era comunque aggiunto Taehyung, allontanandosi con un –due minuti e torno da te- e un sorriso. Era un sorriso vero,non di cortesia perché si stava allontanando con una promessa, un sorriso da Taehyung, che gli aveva acceso un fiammifero in faccia, per cui arrossì poco, che propagò calore nel petto. Ecco come voleva sentirsi sempre. Ecco perché voleva solo Taehyung nei suoi piani.

Hoseok si era aggiunto al trio alcolizzati, mostrando al fratello il bicchiere in mano facendogli segno che era solo uno. Ridendo raggiunse quel gruppo.

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