EMMA
"Dai mamma, non puoi farla studiare a casa!" Sento James urlare nel corridoio.
Mi posiziono sulla porta ed inizio ad origliare.
"James ne abbiamo già parlato, non è pronta, ha sofferto tanto e tu lo sai, vuoi che ricominci a farsi del male? Per quegli stupidi ragazzini che la prendevano in giro?" Risponde la mamma.
Il mio cuore salta un battito, non ne avevamo mai parlato e penso che anche James sia stupito dalla sua risposta, tanto che per un attimo rimane in silenzio.
"Mamma ho capito, non voglio che lei stia male e che si faccia sopratutto del male, è mia sorella le voglio un bene dell'anima, ma mettiti nei suoi panni, il suo unico amico sono io!" Si ferma un secondo, molto probabilmente per osservare la faccia della mamma.
Sono stupita non avevano mai parlato di questo argomento, ('del mio farmi del male' ) sono stata presa in giro gli scorsi anni e questo lo sapete già, ma non vi ho detto che c'erano momenti in cui mi chiudevo in camera e cercavo di farmi male, non so per quale motivo, mi faceva stare meglio.
Lo psicologo diceva che il mio dolore fisico faceva alleviale il dolore mentale, ed aveva ragione.
Non ero in pace, ma non riuscivo a pensare ad altro che il dolore fisico e sicuramente era più sopportabile di combattere i miei sentimenti."È ora che lei vada fuori ed incontri nuovi amici, che le vogliono bene e che le facciano passare bei momenti. Tra poco sarà il suo compleanno pensi davvero che per una ragazzina sarebbe bello passarlo con i suoi genitori e suo fratello maggiore? Dai pensaci un attimo, quando io non potrò più stare vicino a lei..." non riesco a sentire altro 'quando non potrò più stare vicino a lei' sono confusa come può abbandonarmi?
Forse ha ragione, forse dovrei uscire e conoscere nuova gente, essere un'adolescente, ma James dove va? Perché ha detto 'quando non potrò più stare vicino a lei'.La mamma ci sta pensando lo so, James sa essere molto convincente e devo dire che ci sto pensando anche io. Sono tentata di uscire e dire la mia, ma rimango lì, ferma, quasi immobile.
E se andassi a scuola e trovassi degli amici con cui uscire? Sarebbe stupendo.Sento James che sta per aprire la mia porta, così corro a sedermi sul letto.
"Sorellina, io e la mamma ti dovremmo parlare, ne abbiamo discusso e penso che..." dice James
"Ho sentito, quando inizierò la scuola?" Lo interrompo.
"Domani non farai lezione con l'insegnante, verrai con noi a fare domanda in un liceo non tanto distante da casa nostra. Non so se potrai iniziare fin da subito, ma vedremo ok? Sarà un'opportunità incredibile, dico sul serio. Andremo verso le 9:00" James mi guarda perplesso aspettando una mia risposta negativa.
"Si certo, va bene..." dico sfoderando un sorriso finto.
James sembra stupito non si aspettava questa risposta.
"Ma tu dove vai? Cosa intendevi con: quando non potrò essere più al tuo fianco?" Continuo chiedendo a James.
"Oh beh non saprei, dovrò trovarmi un lavoro per dare una mano in casa, quindi non sarò sempre presente, hai bisogno di qualcuno, che stia con te e non parlo di un cane o di un personaggio famoso che non hai mai incontrato."
Faccio cenno di si con il capo, ho capito, lui non ha più tempo per me e ha ragione.
D'ora in poi Emma se la caverà da sola.James esce dalla porta, ma la mamma si ferma e si volta verso di me.
"Tesoro, va tutto bene?"
"Ehm si alla grande"
"Sei sicura?"
"Si" rispondo.
"D'accordo, buonanotte tesoro" dice mentre chiude la porta.Decido così di andare a letto per riuscire ad affrontare la giornata pensante di domani.
Mi metto sotto le coperte e imposto la sveglia un'ora prima, quindi verso le 8:00, così riesco a prepararmi al meglio e a fare una buona impressione al preside.
Chiudo gli occhi e mi faccio cullare dal silenzio che c'è nella stanza.
***
"No no lasciami stare" "smettila" "basta" urlo mentre mi alzo e mi siedo sul letto.
Un altro incubo che raffigura la stessa scena, io che vengo presa in giro a scuola.
Si ripete e si ripete di nuovo, come un soffocante loop.
Sembro, sono così vulnerabile.
Non posso permettermelo.Sono completamente sudata, guardo l'ora, le 3:40.
Bimbo si sveglia preoccupato, ma dopo qualche carezza si rimette a dormire.Vado da James, come ho sempre fatto quando avevo questi incubi, la sua stanza è attaccata alla mia, deve aver sentito i miei urli.
Non faccio in tempo ad aprire la porta che lui l'ha già spalancata.I suoi capelli mori sono tutti arruffati e gli occhi azzurri sono gonfi e rossastri.
"Tutto ok? Ho sentito le urla, sono ancora gli incubi?" Chiede stropicciandosi gli occhi.
Non faccio in tempo a rispondere di si che sono già fra le sue braccia, mi tiene stretta forte a sé, quell'abbraccio mi ha sempre rasserenato.
Sapevo che per qualsiasi cosa lui era lì, in qualsiasi momento.
Entra in camera, si posiziona nel mio letto e fa segno di seguirlo."Ho paura James, non so se riuscirò ad affrontare tutto.." dico preoccupata
Si alza leggermente sorreggendosi con le braccia.
"Ehi, vedrai che andrà tutto bene" cerca di rassicurarmi James
"Farò finta di crederti"
"Fidati di me, altrimenti sarò pronto a difenderti"La verità è che ho paura, ho tantissima paura, non voglio però mostrarlo a James, non deve preoccuparsi più per me, lo ha già fatto abbastanza.
"Sai che ti voglio bene vero?" Continua lui
"Anche io ti voglio bene James"
"Se qualcuno ti farà del male, fidati che sarò pronto a spaccagli il muso"
Lo ringrazio sistemandomi al suo fianco.Mi giro dall'altra parte, so che aspetterà finché non mi sarò addormentata, perciò cerco di farlo velocemente, così magari riuscirà a dormire qualche ora nel suo letto.
Non ci metto tanto.
Dopo pochi minuti sento i miei occhi chiudersi con tanta facilità.
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Sun in a storm
Romance"Il sole nella tempesta..." Emma Smith, sedicenne si ritrova ad affrontare un estenuante viaggio di dodici ore, da Torino a New York, per cercare di farsi una nuova vita, dopo i numerosi problemi in Italia. La nostra protagonista è sempre stata un...