EMMA
Sento un fastidioso rumore di martelli che battono sul muro, probabilmente per appendere quadri, e di mobili che vengono spostati.
Apro gli occhi un po' scocciata e ancora assonnata, anche se guardando l'orologio sono già le nove.
Mi ritrovo sul divano, non capendo come posso essere arrivata qui.
Per i tuoni, quei rumori assordanti, ora ricordo."Ehi sorellina, come mai così stanca?"
"È per i tuoni James" lo guardo aspettandomi la sua solita reazione da coglione.
Come non detto, James inizia a ridacchiare e io di risposta alzo il dito medio.
"Sparisci idiota" dico in modo scherzoso mentre gli tirò un cuscino.James ha 22 anni e io quasi 17, ma nonostante la differenza di età siamo sempre stati ottimi amici. Scherzavo con lui, uscivo con lui, passavo le sere con lui e anche i pomeriggi.
A Torino non avevo amici e neanche lui, o molto probabilmente li ha persi tutti per colpa mia, perché 'voleva stare con me'.
Gli voglio un bene dell'anima, è diventato un po' il mio migliore amico, lui sa tutto, anche le cose più imbarazzanti.Decido così di alzarmi dal divano e andare in camera mia, guardo nella mia valigia per decide cosa mettere oggi, opto per una tuta grigia e una felpa oversize nera.
Mi dirigo di nuovo in cucina per prepararmi una macedonia di fragole e banane.
Finisco in fretta la colazione e vado in bagno, visto che voglio sistemare la mia stanza molto velocemente.Ci sono 3 bagni in casa, uno in camera mia, uno nella camera di mio fratello e un altro nella camera dei miei.
Mai avuto una casa così grande, a Torino in quell'appartamento iniziavamo a stare un po' stretti, fortunatamente mio padre ha trovato lavoro qui come ingegnere e mia madre come segretaria in un ufficio molto prestigioso, perciò possono permettersi qualcosa di più grande.Arrivata in bagno mi lavo in fretta i denti.
Esco e do un'occhiata alla mia camera, è davvero grande, più di quanto avessi notato ieri.
Inizio ad ispezionare i mobili già incorporati nella casa e se devo dirla tutta non mi dispiacciono, l'armadio è di legno bianco con le ante nere, affianco invece si posiziona un letto matrimoniale anche esso di legno nero, con affianco una libreria davvero enorme. C'è anche una scrivania bianca molto grande, posizionata di fronte al letto.
Se devo dirla tutta la mia stanza mi piace, sono solo le pareti che non mi soddisfano, ma non completamente, amo il bianco e in questa camera ci sta alla grande.
Sapete che vi dico? Adesso vado a comprare il bianco e ricopro le poche chiazze non omogenee.Scendo in cucina e vedo la mamma che sta sistemando le ultime cose.
"Ehi mamma, potrei andare a comprare un po' di vernice bianca, ho bisogno di coprire quelle poche macchie" le cerco di fare gli occhi dolci.
"Va bene, ma fatti accompagnare da James, non conosci il posto non vorrei che ti perdessi"
"Mamma andiamo! Ci riuscirò vedrai anche senza l'aiuto di James" prima che possa dire altro le mando un bacio, prendo il portafoglio e il telefono ed esco.Apro Google Maps e attivo la mia posizione, inizio a cercare un negozio dove posso trovare della vernice, che poi dove si vende? In un supermercato? Si andrò lì di solito hanno tutto.
Fortunatamente ne trovo uno non tante distante da casa mia.
È enorme, non sapendo dove andare decido così di disturbare una commessa, per chiederle della vernice, lei molto cordialmente mi risposte "corsia 8".
È stato facile parlare con lei e vorrei anche vedere dopo tutte quelle ore spese con una madrelingua, per un anno! Se non capissi sarei rovinata.
Mi dirigo verso la corsia 8 e trovo subito di fianco a me uno scaffale pieno di vernici di tutti i colori.
Prendo subito la bianca e mi dirigo in zona dolci, non chiedetemi come ho fatto ad arrivarci visto che si trova nella fila 13, ma dopo dieci minuti buoni, ci sono riuscita.Lo scaffale è pieno di colore, una parte è destinata al cioccolato, di tutti i tipi: baratte normali o con Smarties o addirittura con gli Oreo, inoltre cioccolatini: bianchi, alla nocciola, fondenti e al latte.
Un'altra parte è destinata alle caramelle: lecca-lecca, orsetti gommosi, caramelle aspre o frizzanti.D' improvviso le vedo, le caramelle che ho sempre voluto provare, mi si illuminano gli occhi, è rimasto un ultimo pacchetto, cerco di prenderlo, ma qualcuno mi precede.
"Ehi, le stavo per prendere io" mi giro e noto il ragazzo con le MIE caramelle.
Lui non sembra nemmeno aver fatto caso a me, così cerco di urlarlo un po' più forte.
"Ehi scusa ma le stavo per prendere io"
Sembra avermi sentito, ma fa spallucce continuando ad andare per la sua strada.
"Beh sai come si dice, chi va a Roma perde la poltrona" lo sento blaterare.
"Si e chi va a Forlì la ritrova lì" rispondo di tutto tono.
Lui si gira sorpreso, sapete, penso che questo detto non sia di uso comune qui.
Mi sta fissando, perché lo sta facendo? Odio quando le persone mi fissano.
"Italiana?" Mi chiede mentre mi porge le caramelle.
"Grazie. Si, anche tu?"
"No, ma i miei genitori si" mi risponde senza accennare un lieve sorriso.
"Beh io vado, ciao..." lo guardo come se aspettassi di sapere il suo nome.
"Noah"
"Beh, ciao Noah, sono Emma" lo saluto, ma sembra poco interessato, continua per la sua strada con le mani nei suoi jeans stretti.Noah sembra il solito ragazzo che si mette sempre nei guai, ribelle. È molto alto, con dei capelli ricci sul marrone scuro.
Porta dei jeans neri, con una maglietta che fa intravedere i suoi addominali ben scolpiti e per finire la classica giacchetta di pelle.
Sembra di un anno più grande di me, infatti sicuramente non ha più di 18 anni.
Oh Emma, ma che ti importa!
Proseguo dritto verso la cassa e inizio a pagare.
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Sun in a storm
Romance"Il sole nella tempesta..." Emma Smith, sedicenne si ritrova ad affrontare un estenuante viaggio di dodici ore, da Torino a New York, per cercare di farsi una nuova vita, dopo i numerosi problemi in Italia. La nostra protagonista è sempre stata un...