Capitolo 25

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EMMA

"Hey Emma, che ci fai qui?"
"Hey Liam, niente non mi andava di stare in mensa"
"Capisco, come stanno andando le lezioni?" chiede interessato.
"Oh bene, molto bene, qui i professori mi hanno aiutato molto."
"Sono contento..."

"Volevo chiederti, se uno di questi giorni ti andava di fare un giro?..." continua.
Mi sta chiedendo di uscire?
E io che dico ora?
Non mi fraintendete Liam è davvero carino e dolce, ma non è...

"No non le va, sparisci Miller" dice una voce dietro di me.
So benissimo di chi è questa voce, della stessa persona che due minuti fa non mi ha difesa.

Liam mi sta guardando, sento i suoi occhi che mi scrutano attentamente, in attesa di una risposta che non avrà.
Fortunatamente poco dopo se va portandosi via tutto l'imbarazzo che c'era nell'aria e lasciando solo, quel sentimento di rabbia.

"Che cazzo vuoi?" chiedo seccata.
"Mi dispiace"
"Io non sono una tua amichetta, non fare giochetti con me."
"Lo so...solo..."

"Ti vergogni di me?"
Non risponde.
Davvero si vergogna di quello che c'è stato tra noi?
"Hai paura di dire ai tuoi amici che ci siamo baciati?" chiedo non aspettando una risposta.
Sta per aprire bocca, ma lo fermo subito, non voglio sentire scuse.
"Sai che c'è non voglio saperlo, stai lontano da me" dico andandomene velocemente da lui.

Non dovevo farmi coinvolgere così, era solo un bacio, o meglio due, cosa mi aspettavo?

Corro in mensa, alla ricerca disperata di Brooke e Josh, ho bisogno di parlare con loro.
Li trovo seduti presi in una conversazione e a finire la loro pizza.

"Mi dispiace per come mi sono comportata, sopratutto con te Brooke" dico intromettendomi nel discorso.
"Dispiace anche a me Emma, non dovevo dire quelle cose"

"No, avevi ragione, era un gioco"
"Mi dispiace, puoi trovare mille ragazzi migliori di lui, davvero!"

"In realtà, Liam mi ha chiesto di uscire"
"Dovresti accettare" mi consiglia Josh.
Brooke si limita solo ad annuire all'affermazione appena fatta.
Molto probabilmente hanno ragione.

"Si, dovrei, ma prima voglio far passare un po' di tempo, per schiarirmi le idee e capire che cosa voglio."
Si, mi serve tempo.
Tempo per riflettere, capire cosa fare e come comportarmi.
Sono stanca di andare sempre di fretta.

La campanella suona, segno che le lezioni stanno ricominciando.
Adesso ho spagnolo, perciò mi dirigo in classe e ascolto la spiegazione della professoressa.

Stiamo iniziando ad imparare vocaboli nuovi e tempi verbali mai fatti prima.
Devo dire che è leggermente difficile, ma amo questa materia e studiarla non è per niente un peso per me.

All'ora successiva ho educazione sessuale, in pratica un'ora di svago, visto che mentre il prof spiega gli altri si mettono a fare aeroplani di carta ed a usare il telefono.

Come al solito non capisco molto, anche se questa volta non mi concentro sul farlo.
Ho bisogno di tornare a casa e chiarire con James, ne sento il bisogno.
Non avevamo mai litigato o almeno non così pesantemente.

La campanella suona ed io esco, finalmente, dalla classe salutando Brooke e Josh.

"Possiamo parlare..?" mi chiede Noah appoggiato alla porta.
Non gli degno nemmeno uno sguardo, non ho tempo da perdere con lui.

Cammino velocemente nella stradina per tornare a casa.
Apro la porta e corro nella camera di James.

"Possiamo chiarire?" chiedo.
"Mi dispiace di averti detto quelle cose, sei la mia sorellina, volevo solo aiutarti."
"A me dispiace di aver reagito così."
"Pace?" chiede guardandomi.
"Pace" dico abbracciandolo.

Sun in a stormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora