Capitolo 33

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EMMA

Mio fratello è appena arrivato alla festa, gli ho aperto la porta e l'ho fatto entrare indicandogli Brooke, poco lontana da me.

Ho passato circa 20 minuti a guardarli, mentre si parlavano.
Non sono intervenuta, mi sono semplicemente avvicinata per sentire meglio la conversazione.

"Che ci fai qui?" chiede lei stupita.
"Mi dispiace davvero" risponde mio fratello.
"Mi hai lasciata lì da sola, se non ci fosse stata Emma, non mi sarei ripresa in così poco tempo."

Non posso credere di aver aiutato Brooke d'altronde non ho fatto nulla di così eclatante, forse aveva solo bisogno di distrarsi.

"Ti prego Brooke sono stato un coglione"
Lei lo guarda con un'espressione che sta dicendo ti sto perdonando continua.
James coglie questo sguardo, continuando la conversazione.
"Mi sono comportato da bambino, perdonami" dice allungandogli la mano, che lei afferra all'istante.
"Si, proprio così." conclude con un piccolo sorriso.

I loro sguardi sono intensi, si sorridono. Per la prima volta vedo mio fratello felice e spensierato. Lei gli fa davvero bene.
Si è sempre preoccupato per me, mi ha sempre fatto sorridere, facendomi dimenticare ciò che mi succedeva al di fuori di quella casa. Ora che lui sta bene, io sono davvero felice.

"Ah volevo chiederti un'altra cosa, sei libera di non accettare..."
"Dimmi tutto" risponde lei.
"Domani a cena, i miei hanno pensato di invitare Noah ed io volevo presentarteli."

Noah? I miei genitori vogliono vederlo? Non fraintendetemi sono davvero contenta che finalmente potrò presentare il mio ragazzo, solo non so se lui è d'accordo, non mi sembra il tipo...

Brooke guarda mio fratello con un enorme sorriso sul volto, la loro storia sta diventando qualcosa di serio e ne sono davvero contenta. Lo abbraccia e fa cenno di sì con il capo.

Noah non è ancora tornato e sto iniziando a preoccuparmi, dov'è finito?

Poco dopo Brooke e James vengono verso di me.
"Hey, avete fatto pace quindi!"
"Eh si" risponde Brooke entusiasta.
"Domani sera inviti Noah a mangiare da noi? Mamma e papà vogliono conoscerlo." chiede mio fratello.

Annuisco, accennando un lieve sorriso.
Dove si è cacciato Noah!
"Verso le 19:00 va bene?" chiede mio fratello rivolgendosi anche a Brooke.
Annuiamo rimanendo in silenzio.

"Hey piccola scusa, ci sono"
Non voglio fare la ragazza gelosa, ma non può lasciarmi così...
"Domani a cena ci sei? I miei ti vorrebbero conoscere..."
"Certo"

Certo? Come certo? Che gli succede?

"Verso le 19:00, ti andrebbe bene?" interviene mio fratello.
Annuisce facendo un enorme sorriso.

Le paranoie più insensate si fanno strada nella mia testa. Se fosse stato con un'altra?
Scaccio via quei pensieri senza senso e ritorno con la mente alla festa.

Vado a prendere un bicchiere, con qualche liquido al suo interno. Devo distrarmi. Mando giù dell'alcool trasparente, poi ne mando giù un altro, ma questa volta rossastro e continuo così con altri quattro bicchieri con contenuto differente.

Cerco Noah tra la folla. Gli prendo la mano e lo porto in pista.
Inizio a saltare senza seguire la musica e a muovermi accanto a lui.

"Cazzo Emma sei ubriaca?"
Non mi piace quando mi chiama Emma, sembra sia arrabbiato con me.
"Si penso di sii!!" urlo "ma sai, sto così bene!" continuo.

"Perché hai bevuto così tanto?"
"È una festa!! Bisogna divertirsi no? Di solito non si fa così?"

"Ti porto a casa." dice prendendomi per mano.
"No ti pregoo, voglio rimanere qui e divertirmi, non fare il guastafeste."

So per certo che la testa tra poco inizierà a girarmi, ma per ora mi sento così bene.

Noah mi prende in braccio, come una specie di sacco di patate.
Anche se sono leggermente ubriaca, tra quelle braccia mi sento al sicuro, protetta.

"Sei un rovina feste" urlo facendo il muso.

Percorre tutta la strada fino a casa mia, mentre mi tiene ancora tra le braccia.

A metà strada chiudo gli occhi, ma non dormo. Semplicemente la mia testa inizia a girare e per farla stare ferma, ho cercato di non vedere ciò che succede attorno a me.
Riesco a percepire che Noah è appena arrivato a casa mia, ha suonato il campanello e sta attendendo di fuori.

Mia madre apre la porta e vedendomi in quello stato capisce che ho bevuto un po' troppo.
Non urla e non si spaventa, ma sono già pronta per la sgridata di domani.

Noah mi tiene ancora salda a lui lasciandomi un senso di piacevole calore.
Mi porta in camera mia, lasciandomi sul letto e rimboccandomi le coperte.

Si siede accanto a me ed inizia ad accarezzarmi il viso, quasi completamente grondante di sudore.
"Non te ne andare subito." dico con una fievole voce.
"Rimango fino a quando non ti addormenti." mi risponde.

Chiudo gli occhi con le carezze leggere, che mi lascia sul viso.
"Buonanotte piccola." lo sento dire. Ancora in stato di dormiveglia, per poi addormentarmi completamente.

Sun in a stormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora