Capitolo 41

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NOAH

Prima della festa...

La testa mi scoppia, ieri sono andato al solito bar e ho bevuto davvero troppo. Forse per cercare di dimenticarmi di lei o forse per il casino assurdo successo. Sono tornato a casa barcollando, non curandomi del dolore del giorno dopo. Non è la prima volta che mi succede, ma devo aver bevuto più del solito, perché non riesco quasi a reggermi in piedi.

Rumori di notifiche continuano ad arrivare ed io inevitabilmente spero con tutto il cuore che siano sue, ma anche questa volta la fortuna non è dalla mia parte.

"Questa sera festa!! non puoi mancare." mi scrive Scott entusiasta.
"passo" rispondo semplicemente.

Non fraintendetemi Scott è davvero un buon amico. Lui è il classico amico che ti tiene i piedi per terra e grazie a Scott ho evitato di fare parecchie cazzate in passato. Abbiamo avuto vari alti e bassi, ma in questo periodo ci stiamo avvicinando molto. Il prossimo anno prenderemo strade diverse per il college e non so davvero come farò, è l'unica persona che si è veramente interessato al mio umore, in questo periodo.
Sa benissimo quanto una festa potrebbe distrarmi, ma sa altrettanto bene quanto io odia tutto, quando lei non è con me.

Ho davvero bisogno di chiarire con lei, pensare che il prossimo anno sarò al college lontano da qua e ancora non avrò chiarito con lei, mi fa sentire a pezzi e molto probabilmente qui l'alcool non conta molto.

"amico dai! vieni..."
"davvero passo." rispondo quasi seccato.

Spengo il telefono, visto che non voglio altre proposte di fare serata, e lo butto sul tavolo della cucina. Cerco di chiudere gli occhi, in questo periodo non dormo quasi per niente; ma qualcuno a quanto pare non vuole farmi riposare. Il campanello della porta d'entrata suona ed io sono costretto ad alzarmi e vedere chi disturba il mio quieto vivere.

Guardo dallo spioncino della porta e trovo Scott, con il telefono tra l'orecchio e la spalla, che tenta di chiamarmi.
"Che succede?" Chiedo leggermente scocciato, aprendo la porta.
"Sapevo mi avresti dato buca, per la terza volta in questa settimana, perciò sono venuto qui a casa tua, ad obbligarti" risponde piuttosto serio.

"Davvero divertente, ma sono occupato, il divano mi aspetta, perciò ci vediamo..." dico cercando di chiudere la porta.
"No, tu verrai a quella festa" controbatte, posizionando il piede in mezzo a essa per bloccarla.

Si accomoda sul divano e inizia a fare dei lunghi respiri, forse per cercare un discorso che riesca a convincermi.
"Prego accomodati pure, come se fossi a casa tua" ironizzo.

"Dai Noah sei il solito guasta feste..." dice Scott seduto sul mio divano.
"Non ho voglia di venirci, non ho detto che tu non devi andare" ribatto scocciato.

Scott sta cercando in tutti i modi di trascinarmi a quella festa, ma sinceramente non sono proprio dell'umore giusto. Questa situazione mi ha reso veramente giù di morale. Oltretutto, non vorrei metterci piede per un po' ad un party, dopo l'ultimo, che è stato un casino totale.
Non posso credere di averla persa.

"Dai amico! Ci saranno centinaia di ragazze! È ora di andare avanti non credi?" Continua a ribadire.
"Non mi interessano..."

"Oh andiamo non fare il coglione. Non ti ho mai visto così. Questa sera andiamo a quel party e ci troviamo delle tipe."
"No"

"Ok allora vieni e mi aiuti a trovare una ragazza"
"Così va meglio..."
"Allora perfetto, ci vediamo sta sera direttamente la." Scott non mi da il tempo nemmeno di finire che si è alzato dal divano e ha già sbattuto la porta ed è uscito frettolosamente.

Non lo sopporto quando fa così. Ha provato a farmi uscire per tre giorni, non posso crederci di esserci cascato proprio adesso.

Mi siedo di nuovo sul divano ed accendo la TV, iniziando a fare un po' di zapping in cerca di qualcosa di decente.
Accendo una sigaretta.
Inspiro ed espiro il fumo, creando un'alone grigio in tutta la stanza.
Il sapore che mi lascia, è l'unica cosa che riesce a tranquillizzarmi da quando non ho lei al mio fianco.
Mi stendo completamente sul divano, continuando a inspirare quel fumo.
Un rumore esterno ha la mia attenzione, interrompendo la mia tranquillità.
Qualcuno ha suonato di nuovo alla porta e quasi sicuramente sarà Scott che avrà dimenticato di fare la sua solita battuta stupida.

"Che cazzo vuoi anco-" chiedo interrompendomi all'istante, notando la persona davanti a me.
"Che ci fai qui Riley?..."
"Hey Noah" interviene lei.

"Entra dai..." tento di dire sotto shock.

Sun in a stormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora