Capitolo 34

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EMMA

La mattina seguente, come previsto, mi sveglio con un gran mal di testa che mi preme sulle tempie.
Mi sfrego gli occhi, che si stanno appannando leggermente.
La mamma ha lasciato un bicchiere d'acqua e un'aspirina sul mio comodino, con un bigliettinino bianco.

"So come ti senti, prendi l'aspirina e poi raggiungimi di sotto, così mangi qualcosa."

Mi alzo dal letto scegliendo un paio di leggings e una felpa per stare in casa, lavo il viso e corro in cucina da mia madre.
"Buongiorno" mi dice tranquillamente.
"Buongiorno..." rispo0ndo stupita.

Non era mai successo che io tornassi a casa ubriaca, ma ho sempre pensato che se questo fosse successo la mamma si sarebbe arrabbiata con me.

"Ho fatto tante cavolate anche io quando ero giovane, ma questa cosa non deve essere un'abitudine, ti chiedo solo questo, puoi bere qualcosa, ma devi sempre essere capace di intendere e volere."  il suo tono è dolce e per niente arrabbiato.
"Non so cosa mi sia preso, non è da me, me ne rendo conto"
"Sei giovane, farai altre trecento cavolate, chiedi a tuo fratello"
"A mio fratello?" chiedo curiosa, pensavo fosse sempre stato il figlio perfetto.
"Una o due volte è tornato a casa ubriaco, sai la prima volta l'ho sgridato, ma poi ho capito che il giorno dopo la sua sbronza era già una punizione."
Accenno una lieve risata, mi rasserena sapere che mio fratello ha fatto delle cazzate.

La mamma mi porge delle crêpes appena fatte, con un po' di nutella e dei lamponi sopra.
il mio stomaco non è ancora pronto a ingurgitare cibo.
"Mamma non riesco, mi viene da vomitare" dico mentre corro in bagno, fortunatamente era un falso allarme, ma fino a pranzo ho deciso di non toccare cibo.

Mi metto sotto le coperte, James mi ha portato una tisana con un po' di limone, come aiuto per il mio stomaco in confusione. Non avrei mai pensato di essere ubriaca, sono sempre stata quella persona che diceva mi fa proprio schifo l'alcol sarò sempre sobria, beh dicevo la stessa cosa anche dei baci, quando avevo 7 anni.

Il mio consiglio di vita è: se il mattino seguente non volete stare male, beh non ubriacatevi.

l'ora di pranzo fa presto ad arrivare e fortuatamente la mamma oggi ha dato la possibilità di mangiarmi una pasta in bianco, anche se le lasagne al forno che avevano loro mi tentavano. ho ancora lo stomaco sottosopra e di certo se mangiassi il sugo starei ancora più male.

Mi alzo da tavola e vado a sdraiarmi di nuovo sul mio letto.
Dei flashback un po' appannati della sera prima si fanno strada nella mia testa.
Io che ballo attaccata a Noah.
Io che inizio a saltare ed ad urlare, attirando le persone intorno a me.
Che figure di merda.
Nemmeno il mio ragazzo vorrà più vedermi.

Noah...
Cazzo sta sera ho la cena con lui.

È ancora presto lo ammetto, ma dovreste vedere le mie condizioni da zombie.
Riempio la vasca con acqua calda, mettendo del balsamo per il corpo, cosi da rendere la pelle più morbida.

Prendo il computer e lo posiziono riuscendo, così, a vedere il solito cartone, la bella e la bestia.
Questa storia mi trasmette tranquillità, il nonno quando ero piccola si sedeva ogni sera di fianco al mio letto e mi leggeva sempre la stessa fiaba.
Una ragazza tanto bella si innamora di un principe, trasformato in un mostro per colpa di una maledizione.

Quando ha scoperto che avevano fatto anche un cartone, tanti anni fa, ha comprato subito il DVD, mi ha preparato una ciotola di pop corn e lo abbiamo guardato e così facevamo ogni domenica e a dire il vero, quando nonno non era impegnato, anche il sabato.

Quando se ne è andato, James ha cercato di prendere il suo posto. Non fraintendetemi, è stato incredibile, ma niente e nessuno potrà sostituirlo.

Una lacrima scorre sul mio viso, premendo play per l'inizio del cartone.
Mi immergo completamente nell'acqua, per poi insaponarmi per bene i capelli.
L'acqua calda è cosi rilassante.

Chiudo leggermente gli occhi, i ricordi passati con mio nonno, riaffiorano nella mia mente. Vorrei davvero fosse qui con me, sapeva dare ottimi consigli. Dire che mi manca è un eufemismo, ho davvero bisogno di lui. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa di Noah, per esempio, se lo considera un bravo ragazzino. Oppure cosa ne pensa di mio fratello e Brooke. O persino di me, è fiero della sua nipotina? Sono la ragazza che pensava io diventassi?

Faccio la seconda passata di shampoo per poi passare al balsamo ed infine ad una crema per ammorbidire i miei capelli.

Esco dalla vasca per poi avvolgermi subito nel mio accappatoio rosa, trovando subito il senso di calore che due secondi prima avevo perso, fuoriuscendo dalla vasca.

Asciugo i miei capelli ed inizio ad arricciarli. Tra meno di quattro ore Noah sarà qui e calcolando che per sistemare i miei capelli ci metto minimo un ora, mi rimangono si e no tre ore per sistemare tutto il resto.

Questa volta dopo aver arricciato i capelli, decido di fare una diversa acconciatura, prendo le due ciocche davanti e le vado a posizionare dietro in una specie i codina bassa. Aggiungo anche delle forcine con qualche brillantino, per avere dei piccoli punti luce.

Mi siedo sul letto scrutando attentamente il mio armadio, non ho assulutamente niente da mettermi.
Una scatola in fondo al mio armadio, ha la mia attenzione, apro la confezione e trovo un bellissimo abito blu scuro, con maniche lunghe leggermente larghe e un fiocco dello stesso colore del vestito, che mi cinge la vita.

È davvero bellissimo.
Anche un bigliettino bianco è nella scatola:

Spero di aver fatto una buona scelta, appena l'ho visto ho subito pensato a te, non chiedermi perché, ma ti ho immaginata con questo abito e mi sono emozionata.

LA TUA MAMMA

Un sorriso smagliante si fa strada sul mio viso.
Lo provo imediatamente e mi posiziono davanti allo specchio, scrutandomi attentamente.  È stupendo...
inizio a guardarmi e a riguardarmi, mi piace proprio come mi sta.
scatto una foto, con l'intento di metterla su Instagram, dopo la cena.

Mi posiziono nella postazione trucco, traccio la mia solita linea di eye-liner nera. Correggo le mie imperfezioni sul viso e passo al mascara, facendo attenzione.

Sono pronta...
il campanello suona e io mi giro di scatto, giusto in tempo, Noah è arrivato...

Sun in a stormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora