EMMA
I successivi giorni furono anche peggio, questa storia mi stava distruggendo lentamente.
Ho passato tre giorni chiusa in camera mia, senza toccare cibo e senza nemmeno vedere la luce del sole.
Ho gli occhi completamente rossi e delle guance rigate dal pianto.
Non ho nemmeno dormito molto, quindi molto probabilmente avrò delle enorme occhiaie."Posso entrare?" chiede James bussando alla mia porta.
Nessuna risposta da parte mia.
Rimango stesa sul mio letto, con le lenzuola fino al collo e continuo piangere ininterrottamente."Piccola ti prego, rispondi" messaggi del genere da parte di Noah, sono continuati ad arrivare.
Ho circa dieci chiamate perse, è il momento di spegnere il telefono, vedere che ancora mi scrive, dopo ciò che mi ha fatto mi fa veramente rabbrividire."Va bene entro lo stesso" continua mio fratello, notando che la mia porta è sempre stata aperta.
"Mi spieghi che sta succedendo?" Continua.
Naturalmente non ho detto nulla a mio fratello, me la sono cavata con un non mi sento tanto bene, ma penso nessuno mi abbia veramente creduto."Avevi ragione" riesco a dire.
"A proposito di cosa?"
"Di Noah" sussurro piano.Mio fratello si acciglia per un secondo, non capendo il mio discorso.
"Che ti ha fatto?" Dice dopo poco.
"Ha baciato una alla festa... e da quello che mi ha detto lei non solo...""Che cazzo ha fatto quel coglione?"
Non rispondo, il mio silenzio conferma la cosa detta in precedenza.
James si alza velocemente dal mio letto, dove si era seduto e cerca di uscire fuori dalla porta."Dove vai?" Chiedo preoccupata.
"Da lui."
"No, fermati ti prego!"
"Non può scamparla così, ti ha fatto del male!"Lo guardo dolcemente, con gli occhi pieni di lacrime "ti prego non andare" riesco a dire con una voce strozzata.
"D'accordo, per ora non farò nulla, ma ti prego non piangere, non riesco a vederti così...mi sento impotente"
"Lo vorrei tanto...ma questa sensazione di tradimento non riesco a togliermela di dosso. Se avessi immaginato tutto, perché non me ne ha parlato?..." chiedo con le lacrime agli occhi, non aspettandomi una risposta."Andrà tutto bene, fidati di me...ora ti lascio riposare un po' va bene?"
Faccio cenno di sì con la testa, anche se so che non succederà.
"Poi mangi qualcosa" continua.James esce e mi lascia lì sola, sotto le lenzuola.
Faccio la stupida azione di riaccendere il cellulare."Ti prego rispondimi, voglio spiegarti..."
"Devo vederti..."
E tantissimi altri messaggi da parte di Noah, che cerco di ignorare spudoratamente.Stringo i pugni, lasciando sul mio palmo il solco delle mie unghie, sono tenta di afferrare l'oggetto che mi ha fatto del male in questi anni, del male fisico oserei dire, perché per il resto le persone hanno fatto la loro parte.
Lo prendo dal mio astuccio e lo tengo in mano, guardandolo attentamente.
Scopro una manica...ma non riesco, non lo avvicino neanche, lo tengo solo tra le mani, come per guardare ciò che mi ha rovinato e mi ha fatto stare più male del previsto.James apre la porta di scatto.
"Emma ho lasciato qui il mio tel-" chiede gentilmente.
"Che cazzo stai facendo?" Continua urlando.Nascondo ciò che avevo nelle mani e stringo i pugni mettendoli dietro la schiena.
"L'hai rifatto di nuovo? Per quel coglione?" Urla.
"Non l'ho rifatto!"
"Fammi vedere!" Dice afferrandomi le braccia.Sul serio non lo avevo fatto, non ancora almeno.
La sua rabbia sembra diminuire e il suo tono di voce si fa sempre più calmo, ma poi nota le mie mani, ancora segnate da una forte pressione delle mie unghie."Vieni...andiamo a mettere un po' di acqua fredda." Dice più sereno.
Era lui che mi fasciava ogni volta, pensavo di non avere più bisogno del suo aiuto, ma non è così, ho costantemente bisogno di lui.
È l'unica persona che mi conosce veramente e che mi sostiene, si ci sono state delle piccole incomprensioni, dei litigi, ma questi momenti...quella sua voce calma e comprensiva, mi fa capire quanto mi voglia bene mio fratello e che probabilmente se non ci fosse lui, non ci sarei nemmeno io.Tengo un po' le mani sotto l'acqua fredda e già sento una sensazione di sollievo a contatto con essa, sono ferite superficiali, che andranno via tra poco, ma un leggero fastidio lo fanno lo stesso.
Il campanello di casa suona.
"Emma è per te" dice dal piano inferiore.
Mi affaccio per vedere chi mi cerca, visto che oggi non aspettavo nessuno e non avevo ordinato nulla da internet.Lui è qui.
Mio fratello nota la mia espressione triste e scioccata nel vederlo qui dopo tre giorni.
Scende le scale in fretta e furia e va da lui."Senti Noah, è meglio se sparisci! Non voglio più vederti qui." Dice James furioso.
"Voglio solo parlare con Emma." Risponde Noah cercando di entrare.
Mio fratello lo spintona indietro, cercando di non farlo avvicinare a me.
"No, cazzo! Ora te ne vai! Vatti a scopare chi preferisci, non mi interessa, ma non ti avvicinare più a mia sorella, è abbastanza chiaro?"
Sono stupita da cosa ha appena detto James, non lo avevo mai visto così, ma personalmente sono felice che lo abbia fatto.Lui cerca disperatamente i miei occhi, ma io abbasso il capo, cercando proprio di non incrociare quello sguardo che mi manda fuori di testa.
"Emma ti prego..."
"Devi andartene Noah, ora..." riesco a dire.Non dice altro, annuisce e abbassa lo sguardo, come se fosse pentito, e se ne va.
Mio fratello chiede la porta e finalmente posso fiondammo tra le sue braccia e scoppiare in un pianto liberatorio."Ti va di parlarne?" mi chiede.
"No" rispondo secca.
"D'accordo, siediti sul divano, arrivo subito."Obbedisco, mi siedo e attendo.
Dopo poco ritorna, con una ciotola enorme di pop-corn al cioccolato e il DVD della bella e la bestia, che mi aveva regalato il nonno.Sorrido al solo pensiero.
Non riesce a stancarmi di quel cartone.
Ripenso al nonno, a quanto mi servirebbe un suo abbraccio ed anche un suo consiglio.Mi rannicchio vicino a James prendendo una manciata di pop-corn.
Le lacrime piano piano smettono di scorrere ed io cerco di tranquillizzarmi."Vedrai andrà tutto bene..." continua a ripetermi.
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Sun in a storm
Romance"Il sole nella tempesta..." Emma Smith, sedicenne si ritrova ad affrontare un estenuante viaggio di dodici ore, da Torino a New York, per cercare di farsi una nuova vita, dopo i numerosi problemi in Italia. La nostra protagonista è sempre stata un...