Capitolo 36

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EMMA

Mi sveglio di soprassalto per colpa del rumore assordante della sveglia.

Oggi ho una strana sensazione, come se dovesse succedere qualcosa di brutto, di solito il mio sesto senso non sbaglia mai, ma spero che questa volta abbia torto.

Mi avvicino all'armadio scrutandolo attentamente, come ogni mattina.
Per oggi scelgo: un top a maniche lunghe, non troppo corto, e dei jeans leggermente strappati sul ginocchio.

Successivamente passo alla mia skin-care mattutina ed infine mi trucco leggermente, con un po' di mascara e del lucida labbra trasparente.

Mi infilo ai piedi le mie converse bianche e scendo a fare colazione.

Saluto mia madre e mi reco fuori casa, chiudendo la porta.
"Buongiorno piccola" dice Noah rimanendo appoggiato alla sua moto.
"Buongiorno, che ci fai qui?" chiedo sorpresa.

"Ti porto a scuola" risponde passandomi il casco "dai sali"continua.
Mi avvicino a lui e gli stampo un leggero bacio sulle labbra.
"Grazie" dico guardandolo negli occhi.

Il vento tra i capelli mi fa scordare la strana sensazione con cui mi sono svegliata questa mattina e che mi ha perseguitato fino ad ora.

Chiudo leggermente gli occhi, per assaporare ogni singolo secondo, e afferro il mio ragazzo stringendolo forte.
Dallo specchietto noto un sorriso beffardo ed io non posso che ricambiare imbarazzata.

Il tragitto sfortunatamente finisce troppo in fretta e le lezioni iniziano.

La prima ora di matematica, frantuma quasi del tutto il mio cervello, odio il lunedì, lo odio, ma sono fermamente convinta che se cancellassimo questo giorno direi di odiare il martedì, il mercoledì, il giovedì e così via.

Fortunatamente le due ore successive si concludono velocemente, visto che abbiamo avuto sostituzione e perciò oltre a guardare film e guardarci un po' negli occhi non abbiamo fatto molto.

"Andiamo?" mi chiede Noah fuori dalla porta delle mia classe.
Annuisco e gli afferro la mano.

Ci dirigiamo a mensa, facciamo la fila per riuscire alla fine a prendere un panino e una bottiglia d'acqua.

Andiamo dagli altri e ci sediamo nel nostro solito tavolo.
"Allora, com'è andato questo lunedì?" chiede Aron facendo iniziare la conversazione.
"La prima ora di matematica è stata esasperante" rispondo stanca.
"Già" dicono Brooke e Josh insieme.

"Io ho avuto storia, fidatevi una rottura" continua Ryan.
"Fidatevi biologia, alla prima ora di lunedì è la vera tortura." Afferma Noah ridacchiando amaramente.

Ci mettiamo a mangiare e riusciamo a finire tutto prima del suono della campanella, fortunatamente. Mi dirigo in classe, visto che non voglio arrivare in ritardo.

"Ehi...Emma" mi chiama una voce dietro le mie spalle.
"Julia, che vuoi?"
"Oh quanto sei scortese, volevo solo parlarti."
"Beh ora non ho voglia e non posso, devo andare in classe."

Fortunatamente non mi infastidisce oltre e se ne va.
Chissà cosa voleva dirmi?!

Corro verso la classe e mi siedo al
mio banco.
Ascolto attentamente la penultima ora di geometria e così faccio anche per l'ultima ora di scienze naturali.

Raggiungo Noah, per uscire insieme, visto che si è dolcemente offerto di accompagnarmi a casa.

"Oh finalmente vi trovo insieme."
"Cosa vuoi Julia?" Dice Noah scocciato.
"Sono qui perché è arrivato il momento, non credi?"

Che cosa sta insinuando? A cosa si riferisce Julia!

"Di cosa parli?" Chiedo guardandola spaventata.
"Parlo di quello che c'è stato tra noi...vero Noah?"

Non so cosa stia succedendo, ma io voglio assolutamente sapere di cosa parla.

"Parla" gli dico allontanandomi leggermente da Noah.
"Se vuoi così tanto saperlo..." dice lei avvicinandosi "ecco" continua porgendomi il telefono, facendomi vedere una foto.
"E beh sai dopo questo bacio..."

Non credo ai miei occhi...
Noah e Julia...
Si stanno baciando...
Come ha potuto farmi questo?

Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso, facendomi colare quasi completamente il leggero strato di mascara.

Non ci posso credere...
"N-non può essere" dico balbettando, scioccata e delusa.
"Mi dispiace cara, ma è proprio così e sai Noah è veramente bravo." Continua Julia facendo uno sguardo malizioso.

Le afferro il telefono e lo mostro a Noah.
"Questo cos'è!?" Non gli do neanche il tempo di rispondere.
"Hai cenato anche con i miei...cosa ho sbagliato?!" continuo, facendo scorrere sempre di più le lacrime.

"Niente niente, ti giuro non è come sembra."
"Ma come no, dai Noah racconta cosa c'è stato dopo quel bacio." Interviene Julia.
"Non è successo proprio un cazzo!" Risponde Noah
"Non è come sembra, devi ascoltarmi" dice cercandomi di afferrarmi la mano.

Mi ritraggo scuotendo la testa.
"Era tutta un'enorme cazzata vero? Ti sei divertito?" Chiedo urlando, buttando fuori tutta la mia rabbia.
"Per favore ascoltami" continua con una voce spezzata.
"N-on voglio più vederti."
Corro verso casa, non ascoltando le grida disperate di Noah.

Come ha potuto farmi questo?
Come ho fatto ad essere così stupida? Se fosse tutto un malinteso come ha detto lui... perché non mi ha detto nulla!?
Sono così stupida! Non si sarebbe mai innamorato di me, se non per qualche strano traguardo.

Voleva avere tutte ai suoi piedi, ed io molto probabilmente non ero ancora nella sua lista, perché però spingersi così oltre...

Corro a casa ripensando a tutti i momenti che ho trascorso con lui.

Vado in camera mia, senza guardare in faccia nessuno e chiudendo la porta.
Scoppio in un pianto che mi fa più male del solito.
Metto la faccia nel cuscino e finalmente riesco a lasciare un urlo liberatorio.

Non posso credere di essermi fidata di lui...

Sun in a stormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora