Capitolo 27

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EMMA

Mi sveglio con le sue braccia avvolte alla mia vita, questa posizione riesce a darmi un senso di tranquillità e sicurezza, che non avevo mai provato.

Ma ho fatto la cosa giusta?

Ieri sera era ubriaco e molto probabilmente non ragionava, ora che è sobrio cosa dirà? Magari mi manderà via, ed io farò la classica figura di merda.

"Hey sei sveglia..." dice aprendo gli occhi.
Annuisco girandomi dalla sua parte.
"Da molto?" continua
"No, tranquillo"
"Ieri dovevo difenderti, mi dispiace" si limita a dire.
Mi sfiora leggermente, guardandomi dritto negli occhi.

Un ciuffo di capelli mi ricade sul viso e lui me la sposta delicatamente dietro l'orecchio.

Avete presente quando vi dicono di stare lontano da qualcosa, ma poi la volete ancora di più?
Ecco io lo volevo, volevo lui, ancora di più di prima se possibile.

Lo guardo negli occhi per poi avvicinarmi velocemente, lasciandogli un leggero bacio a stampo, per poi allontanarmi all'istante.
I nostri sguardi si incrociano di nuovo, non dice una parola e le mie paranoie iniziando a crescere dentro di me.

"S-scusa non dovevo" dico imbarazzata.
"È che..." continuo.

Posiziona la sua mano sulla mia guancia e questa volta, sono le sue labbra a posarsi sulle mie.
È un bacio dolce come le altre volte, a differenza che ora so come le sue labbra si muovono.

Sento di nuovo le farfalle nello stomaco, come se stessero facendo una festa.

"Dobbiamo andare" mi dice lui notando l'orario.

Ci dirigiamo all'uscita, verso la sua moto.
"No, io li non salgo"
"Dai non ti fidi?"
Non rispondo, mi limito solo a guardarlo.

La maglietta bianca fa intravedere quei suoi soliti addominali e mi accorgo che di mattina, colpito dalla luce del sole, è ancora più bello.

Mi allunga una mano per farmi salire, non curandosi di ciò che avevo detto in precedenza e mi posiziona il casco allacciandomelo.
L'aria fresca della mattina invade tutto il mio corpo, cingo la sua vita con le mie braccia, per tenermi salda a lui.

Appena arrivati all'entrata di scuola, afferra la mia mano, intrecciandola con la sua, per poi percorrere la stradina di scuola.

Ci dirigiamo negli spogliatoi, visto che per le prime due ore avrò ginnastica.
"Ci vediamo dopo, piccola." dice lasciandomi un leggero bacio a stampo.

Piccola?
Quindi ora cosa siamo?

Mi incammino pensierosa verso il mio armadietto, sotto gli sguardi confusi dei miei compagni di classe.

"Ci devi spiegare tutto!" dicono in coro Brooke e Josh.
"Ieri sera è venuto sotto casa mia, ubriaco, perciò l'ho riaccompagnato a casa" mi limito a dire.
"Questo non spiega il bacio, che cosa è successo a casa sua?"

"Mi ha chiesto di non andare via, perciò sono rimasta"
"Il giorno dopo l'ho baciato" continuo.
"Cosa? Dov'è finita la nostra Emma?" dicono in coro.
"Quanto siete stupidi" affermo con una risata.

"Ma quindi, poi cosa è successo?"
"Mi ha baciato di nuovo"
"Perciò... ora state insieme?" chiede Josh.
"In realtà non ne abbiamo ancora parlato..."

"Buongiorno ragazzi, direi di iniziare subito, scusate il ritardo, le cheerleader possono andare ad allenarsi così come i giocatori di lacrosse"
"Julia, raduna la tua squadra e stessa cosa per te Scott" continua.

Julia il capo delle cheerleader? Molto scontato, lo so.
Scott invece mi ha sempre dato l'aria di un capo-gruppo, è tra i migliori giocatori, segna praticamente tutti i punti lui.

Le successive due ore procedono velocemente, facciamo alcune partite di pallavolo, per poi dirigerci verso la classe di inglese dove la prof inizia a fare qualche domanda.

Per tutta la mattinata non ho intravisto per niente Noah.
Non voglio dire che debba sempre starmi attaccato, ma almeno lo vorrei vedere, anche di sfuggita.

Giro l'angolo andando verso la mensa, lui è lì, sta parlando con qualcuno, una ragazza... Brooke?

"Hey" mi intrometto.
Noah non dice nulla si limita solo a guardarmi e a darmi un bacio a stampo.
"Di che parlavate?" continuo.
"Oh niente" risponde Noah.
È agitato? Che cosa sta succedendo?

Mi dirigo in fila per comprare qualcosa ed infine mi siedo affianco a Josh.

Brooke e Noah sono ancora in piedi distanti dal mio tavolo che stanno parlando.
Da quando comunicano? Pensavo che Brooke odiasse Noah...
Cosa avranno di così importante da dirsi?
E soprattutto sono gelosa della mia migliore amica?

La campanella poco dopo suona ed io mi accorgo che non ho fatto altro che guardarli, non ho toccato cibo.

Le ultime due ore le ho praticamente dormite, sono stanchissima ed esausta, non vedo l'ora di buttarmi dentro la doccia.

Al ritorno Noah mi accompagna a casa in moto.
"Possiamo parlare?"
"Si, certo"
"Noi...noi cosa siamo?"
"Tu cosa vorresti che fossimo?"
Lo guardo negli occhi e per un momento ho la voglia di ribaciarlo di nuovo.

La porta si apre di scatto, facendomi notare la figura di mio fratello furiosa.

"Eri con questo tipo ieri?" mi chiede urlando.
"No, ero da Brooke"
"Non mi venire a raccontare cazzate, ieri ho sentito Brooke"
Cazzo mi sono dimenticata di chiederle di coprirmi.

Faccio cenno a Noah di andare, per poi dirigermi nella mia camera senza dare ascolto a James.
Questa volta non continua la litigata, è esausto e lo sono anche io.

Mi posiziono sul letto, le lacrime iniziano a rifarmi il volto, fino a quando, stanchi, si chiudono.

SPAZIO PERSONALE❤️
Ciao a tutti!!
Che cosa avranno da dirsi Noah e Brooke? Che cosa starà succedendo? :)

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