Capitolo 10

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Era sera ormai, avevo pranzato e ballato fino allo sfinimento, mi ero incollata una maschera da sposina felice per ore e se avessi dovuto sorridere a qualche altro vecchio bavoso mi sarei uccisa. Io e Rhett non avevo parlato molto, avevo passato la maggior parte del mio tempo con Emma mentre lui aveva parlato con diversi uomini. Non so se fosse colpa del vestito, dell'ansia o di non so cosa ma non riuscì a toccare neanche un boccone di cibo, sentivo di stare per vomitare al solo pensiero e così mi ero riempita di alcol per superare la giornata. Riuscivo a bere molto senza mai perdere il controllo ma visto che non aveva mangiato mi ero dovuta contenere. L'idea di ubriacarmi per la prima notte di nozze mi allettava ma mi sarei sicuramente sentita male visto il mio stomaco vuoto e non mi andava proprio di vomitare.

Emma, invece era ubriaca persa e si godeva ogni secondo, era grazie  a lei che non ero scappata da quella sala, era da ore che con i suoi modi buffi mi faceva ridere rendendo sopportabile la giornata.

A un certo punto il DJ chiamò in pista me e Rhett, all'inizio non fui convinta  che sarei riuscita a camminare fino alla pista senza cadere ma ce la feci senza traballare e  ne fui fiera. Rhett mi aspettava con la sua solita espressione e mi avvolse le braccia intorno ai fianchi mentre il DJ faceva partire un lento. Durai sì e no un minuto prima che i piedi inizieranno a cedere, a quanto pare ero fuori allenamento.  Il profumo di mio marito fu l'unica cosa su cui la mia mente brilla si  riuscì a concentrare, i muscoli ben definiti messi in mostra dalla camicia che sembrava essere stata cucita su misura erano una tortura, non so perché ma pensai a come fosse stato toccarli, senza il tessuto della camicia a dividerci.

Pessima idea.

Quando mi avvolse le braccia attorno la vita, non appena incominciamo  ballare, non lo degnai d'uno sguardo. Non ci riuscivo. Ero arrabbiata e la mia mente brilla non aveva molti filtri e non appena mi ero avvicinata a lui un'altra sensazione aveva preso il sopravvento. L'eccitazione. Si era decisamente meglio non parlargli e non guardarlo. Solo che non avevo calcolato l'alcol, le ore in piedi e le mie odiose scarpe e  così  mi ritrovai in piedi solamente grazie alla stretta di Rhett attorno i miei fianchi. Rimasi rigida per alcuni secondi mentre lui mi reggeva e valutai la situazione in cui trovavano. Era schiacciata contro di lui, staccarmi avrebbe significato finire per terra e così decisi di lasciar correre, anche perché la sensazione era fantastica.

Appoggiai la testa sui suoi muscoli, cosa che da sobria non avrei mai fatto e mi inebriai del suo profumo. Lo sentii irrigidirsi poi quando la canzone stava per finire le sue labbra si avvicinarono pericolosamente al mio orecchio. "Adesso ci sediamo a tavola e  tu mangi qualcosa." lo disse severamente e la me ubriaca lo trovò sexy "No non ne ho voglia." stavo scuotendo la testa come una bimba ma non me ne importava. "Non te la stavo chiedendo Mia." detto questo appena la canzone finì non so come mi portò fino al tavolo e in pochi minuti la cena fu servita. A mio fianco Emma mi sussurrava cosa divertenti mentre Dominic e Rhett scuotevano la testa nella nostra direzione. Che andassero al diavolo. Ci fu servito un arrosto ma il solo odore mi fece salire il vomito. Allontanai il piatto ma mi beccai un'occhiata gelida da parte di Rhett. Un signore al fianco di Dominic gli stava parlando ma no so come il fratello vedendo la situazione si intromise nella conversazione liberando Rhett che adesso aveva  concentrato la sua totale attenzione su di me. Avvicinò la mia sedia alla sua e si sporse verso di me. "Mia non farmelo ripetere mangia quella carne." diedi la colpa all'alcool per quello che dissi dopo"Altrimenti cosa mi farai?" lo dissi in un modo seducente cosa che avevo deciso di evitare, nei suoi occhi passò un fulmine.

Diavolo.

Io tremai al suo sguardo. "Non vuoi scoprilo." molto probabilmente non avrei voluto, almeno la me sobria non ci si sarebbe avvicinata neanche sotto tortura ma la me ubriaca, beh lei era tutt'altra storia. "Non lo puoi sapere." mi leccai le labbra istintivamente, era un mio tic ma lui lo interpretò in tutt'altra maniera. La sua mano volò sulla mia gamba stringendomi l'interno coscia e io sussultai. Qualunque cosa gli fosse passato nella mente si dissolse al mio sussulto. Serio come non mai mi tirò  ancora di più verso di lui. "Mia a costo d'imboccarti mangerai questa carne quindi decidi, vuoi dare spettacolo o farai la brava bambina?" deglutii, non volevo fare una scenata ma davvero non riuscivo a mangiare questa roba. Non ero vegetariana e adoravano la carne ma adesso nel mio corpo c'era troppo alcol e avevo bisogno di qualcosa di asciutto. "Non voglio fare una scenata ma non riuscirò mai a tenere giù quel pezzo di carne, il solo odore mi da la nausea."

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