Capitolo 60

20K 665 4
                                    

"Adesso dobbiamo parlare piccola "serrai gli occhi come se farlo potesse evitare quello che stava per venire. Ero distesa su di lui, la testa sul suo petto e il suo braccio sulla schiena. Come se non pesassi niente mi sollevò e mi fece mettere a cavalcioni su di lui, faccia a faccia. Merda. Le parole di Andrew correvano veloci alla mia mente e sapevo che mi avrebbe chiesto la verità, la vera domanda era cosa avrei fatto io? Mentire o dire la verità? Avrei voluto fare testa e muro. Con una mano mi accarezzò i capelli con l'altra la guancia, il suo tocco era paradisiaco e lui sapeva bene l'effetto che mi faceva."Sei pronta a dirmi la verità questa volta?"no per nulla . Serrai la mascella mentre cercavo di capire cosa avrei dovuto fare, pensavo vivamente che i miei fratelli sarebbe tornati a New York quel giorno stesso quindi si sarebbe trattato di alcune ore, potevo prendere alcune ore allo stesso tempo mi sembrava di tradire la sua fiducia, aspettando che i miei fratelli se ne fosse andati gli avrei dimostrato che non mi fidavo di lui. "Non ti piacerà "iniziai "Questo lo sapevo già " era giusto per sottolineare l'ovvio "Te lo dirò, meriti di sapere la verità, lo meritate tutti voi ma prima devo sapere una cosa" Rhett sembrò confuso "È finita? Sono tutti morti? I russi, Gabriel , Robert? Tutti morti vero?" Se non fosse stato cosi non sarei stata al sicuro e il loro piano avrebbe potuto ancora funzionare "Sono tutti morti, Ivanov il capo dei russi è morto" rilasciai un sospiro, non ci credevo che era finita, adesso era l'unica in vita escludendo Andrew Hughes che sapeva la verità "Tutti tranne Gabriel " ogni briciolo di sollievo svanì. Che diavolo significa"È scappato?" No no poteva essere, dannazione Rhett vide il mio terrore che sapevo essere ormai chiaro sul mio volto e mi guardò con sospetto "No, è mio ospite, come garanzia nel caso tu ti fossi rifiutata di dirmi la verità "Oh quello mi fece incazzare. Cercai di alzarmi dal suo grembo ma lui me lo impedì, non sembrò minimamente turbato dal mio stato "Devo saperlo, qualunque cosa ti sta torturando. Non potemmo andare avanti se non ti apri quindi si l'ho tenuto in vita perché avevo bisogno d'informazioni e perché merita una morte lenta e dolorosa." la parte di me sana di mente era furiosa ma la parte malata trovò la cosa conveniente, aveva ucciso i miei genitori , mi aveva porta via tutto, sarei dovuta essere io a ucciderlo e non Rhett, cosi mi fermai e ritornai me stessa. "Ci voglio parlare "annunciai, volevo vedere la sua faccia e volevo fargli sapere che non aveva vinto. Fu sul turno di Rhett di arrabbiarsi "Devi passare sul mio cadavere cazzo"
"Ho bisogno di vederlo"insistetti "Dimmi perché, dimmi perché tu sei cosi importate, dimmi il tuo vero cognome , dimmi la verità Mia"Il mio vero cognome? Era ovvio, aveva fatto i suoi calcoli "L'hai capito quindi "mormorai abbassando lo sguardo.
"Si so che qualunque cosa tu nascondi riguarda la tua vera famiglia, so che in qualche modo ha a che fare con un traffico che venne smontato anni fa e so che riguarda Harris, Torres Nelson, Clark e Mendez " sapeva molto di più di quanto avrebbe dovuto , era cosi vicino alla verità, cavolo c'è l'aveva sotto gli occhi, bastava solo scavare un pochino più a fondo per capirlo. L'ansia sembrava mangiarmi viva, avevo i palmi sudati e il cuore a mille. Avrebbe potuto odiarmi. Il modo in cui mi stava guardando , come mi aveva guardato dalla primissima volta sarebbe potuto svanire, sarebbe potuto cambiare drasticamente. "Dimmi la verità piccola" mi prese la mano nelle sue, dovevo dirglielo, non potevo più trattenermi. "Cosa sai di Andrew Hughes?" Le sue sopracciglia si inarcarono, le labbra stette in una linea dritta
"Sei uno stronzo !" Delle urla provenienti dal soggiorno interruppero qualunque cosa stesse per succedere "Non fare la bambina viziata cazzo!" Io e Rhett ci guardammo, sembrava combattuto tra andare a vedere cosa stesse succedendo e ignorare tutto "Ti uccido cazzo! Tu non mi dici di essere una bambina viziata " Rhett sospirò "Andiamo, prima che si uccidano" dissi alzandomi ma lui mi fermò, sembrava incerto cosi lo rassicurai "Ormai ho preso una decisione, ti parlerò di tutto, già lo sapevo era solo questione di tempo" scosse la testa irritato ma si alzò seguendomi. Dominic e Emma erano in cucina, si stavano urlando contro e lei sembrava sul punto di strangolarlo. Non avevo ideaa di quando fossero arrivati ma a quanto pareva avevano passato la notte qui. "Non dovresti essere in un letto d'ospedale tu ?" Domandai annunciando la nostra presenza, entrambi si girarono verso di noi poi Dominic andò verso il fratello abbracciandolo cosi io mi avvicinai ad Emma. sembrava sul punto di ucciderlo lentamente "Allora mi vuoi spiegare che sta succedendo?" Domandai alla mia amica "Mhm no perché non iniziamo da cosa è successo tra voi due? L'hai perdonato?" Non importava molto se lo avessi perdonato o meno a questo punto, sarebbe dipeso tutto dalla sua reazione alla verità "Stavo per dirgli tutto " ammisi, Emma impallidì "Ma Hughes ha detto che dovevi aspettare " Beh ero stufa marcia di fare quello che mi veniva detto "Lo so ma è davvero vicino alla verità, è come se la sapesse e poi se dovessi mentirgli non ci sarebbe punto di ritorno e dopo tutto quello che ha fatto per me glielo devo " lei non sembrò molto convinta ma non replicò.
Nel giro di pochi minuti arrivarono tutti, i miei fratelli, le loro mogli, Nathan e Audrey. Weston e Dante sarebbero partiti a breve per ritornare a casa ed erano venuti ad assicurarsi che fosse tutto sotto controllo. "Ho apprezzato il vostro aiuto Hall" dichiarò Rhett stringendogli la mano, Weston ricambiò. Guardarli mi fece male, sarebbe potuto cambiare tutto a breve. "Quando passi per New York o quando avrai voglia di una serata new yokchese chiamaci Mia"abbracciai Madison e Kaylee "Vale lo stesso per voi " erano donne magnifiche, gentili e la cosa più importante era che amavano i miei fratelli, amore vero e non potevo chiedere di più. "Mia" sobbalzai quando dietro alle mie spalle apparvero Weston e Dante " Grazie per tutto quello che avete fatto per mia sorella "le avevano salvato la vita e di conseguenza la mia. "Lei non è tua sorella di sangue giusto?" Mi irrigidì, io e Chloe non ci assomigliavano per niente, lei aveva capelli biondi, io neri come la pece, lei occhi celesti, io marroni, non era insolito che la gente notasse la differenza ma detta da loro, non potetti fare a meno di preoccuparmi "No" ammisi "Ma la considero come se fosse tale, mi ha dato una ragione per vivere quando mi avevano tolto tutto" non so perché dissi una cosa del genere, forse una parte di me voleva che sapessero che non avevo preferito lei a loro.
I loro sguardi si indurirono poi però mi rivolsero un sorriso " È stato un piacere conoscerti Mia, penso che noi ci rivedremo molto presto" il modo in cui lo dissero fece trapelare molte cose, sospettavano di qualcosa, lo lessi nei loro sguardi e avrebbero indagato a fondo, la promessa era evidente. Istintivamente feci un passo avanti ma Emma apparse la mio fianco fermandomi, molto probabilmente aveva sentito tutto. Mi guardò come per dirmi non adesso cosi mi fermai. Si ci saremmo visti presto e la prossima volta non sarei stata solamente la moglie di Rhett Ward ma anche loro sorella.

Ace of heartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora