Capitolo 42

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Il giorno  dopo fu una totale confusione e continuò in quel modo per una settimana. Il mio cervello non riusciva a  smettere di riprodurre l'immagine  del corpo di Henry Clark che cadeva a terra e sentivo la sua voce di notte che mi diceva che ci saremmo visti presto. Non sapevo neanche più cosa fosse dormire, mi rigiravo nel letto per tutta la notte con Rhett al mio fianco, sapevo che era sveglio ma non faceva mai nulla. Non parlammo più, non mi chiese spiegazioni sulle occhiate di Clarke ne  mi rivolse la parola e mi sembrava d'impazzire. L'uccisione  di Clarke era stata un'azione per ribadire il proprio  potere e per dare un avvertimento, se mi hai mentito scappa perché appena ti scopro morirai. Allora perché  io ero ancora viva? Quando  l'avevo chiesto, la notte  dell'uccisione,  mentre  mi rigiravo nel letto non ero riuscita a contenermi ma lui non mi aveva risposto . Avevo pensato  che non lo sapeva  neanche lui cosa farne di me. Cosi  avevo  lasciato cadere l'argomento. Volevo  delle risposte e Andrew Hughes era sparito,  non che adesso potessimo vederci,  ero praticamente segregata in casa ma lui era unica persona che sembrava saperne qualcosa e che era disposta a conviverlo con me. Ma se avevo pensato che il peggio fosse già arrivato mi ero sbagliata.

Ero appoggiata all'isola della cucina, mi ero  svegliata da poco dopo un'altra notte insonne e stavo bevendo il secondo caffè della mattinata quando il corpo  snello di Emma arrivò correndo e mi prese per mano facendomi cadere tutto il caffè sul  pavimento. Ecco un'altra cosa che la gente doveva  smettere di fare. Trascinarmi come un pacco postale. Chiuse la porta dietro di se e fece partire la musica poi mi guardò. Non mi sarebbe piaciuto . "Abbiamo un problema" sospirai posando la tazza sul comodino e le feci segno andare avanti. "Emma?" la chiamai quando la vidi rimanere immobile. Si stava  torturando le labbra, segno che era nervosa e la mia ansia crebbe ancora di più. "Rhett ha..., umh come te lo posso dire.. "

"Emma sputa il rospo, che ha fatto Rhett?" Sentivo l'ansia e il  mio cuore battere con forza, inizia a sudare aspettandomi il peggio.

"Rhett ha stretto una specie di accordo con New York" Le parole mi arrivano chiare ma non concepii il significato. "Che genere di accordo?" Le domandai "Una specie di tregua" Una tregua? Okay non me lo ero aspettata ma andava bene, meno morti meno problemi. Allora perché era cosi pallida? "Emma dannazione " cercai il lato negativo ma  non vedevo nulla di male nello  stringere una tregua. "Mia quando strigi una tregua  le due parti sono obbligate a incontrarsi, devono dare la loro parola e devono stringersi la mano" oh okay non lo stavo ma ancora non capivo dove fosse il problema

"Questo significa che Rhett e i miei fratelli si sono incontrati?" Quando era successo? New York non era tanto lontano ma sembra  una cosa impegnativa da fare e Rhett era sempre tornato presto. "Credo che incontro si svolgerà  a breve e credo che dovrai partecipare anche tu" oh questo non andava per nulla bene.

Andai nel panico, avevo immaginato vari scenari, ma sempre in ogni scenario Boston e New York rimanevano nemici e questa opzione, cioè questa tregua non mi era mia venuta in mente. Ero impreparata e non sapevo come comportarmi.

Emma aveva ragione, New York e Boston dopo anni di guerra avevano alleato le loro forze per distruggere un nemico maggior di noi, i russi. Me lo comunicò Rhett quando tornò e mi diede il colpo  dopo di grazia informandomi che ci sarebbe stato un incontro  con New York al quale era obbligatorio che io partecipasi,  sarebbe stato visto come se Rhett non si fidasse abbastanza da portare sua moglie all'incontro  e il patto sarebbe saltato.  Se   la situazione non fosse  stata cosi critica e se io non ne fossi stata la protagonista probabilmente sarei scoppiata a ridere. Quando tutto questo sarebbe finito mi sarei iscritta in qualche circo, ormai era deciso.  L'incontro si sarebbe tenuto in due giorni e noi saremo partiti un giorno prima , ciò significava che avevo  un solo giorno per preparami a incontrare la mia famiglia  dopo quasi sette anni.

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