Io e Rhett avevamo passato l'intera giornata nel letto ed era stato come avere un'esperienze surreale, non avevamo litigato e sembrava che quello che era successo solamente pochi giorni prima non fosse mai avvenuto. Poi mi aveva fatta alzare dal letto e mi aveva portata al ristorante, si al ristorante. Anche quello era stato surreale. La serata in generale sembra un'esperienza ultraterrena, non avevo mai pensato che avrei potuto passare una serata come una persona normale al fianco di un mafioso ma Rhett mi aveva dimostrato che era possibile. Lo avevo guardata a bocca aperta per la maggior parte del tempo al che lui mi aveva intimato di smetterla oppure mi avrebbe fatta smettere lui. Ero stata tentata di vedere cosa intendesse ma poi mi ero accorta che eravamo in un luogo pubblico, un luogo al di fuori del nostro mondo e non ho voluto dare spettacolo. Abbiamo resistito fino alla cena ma alla fine abbiamo litigato durante il dolce, il Rhett prepotente era ritornato per alcuni secondi e la Mia ribelle con lui, solo che non credo che sia dispiaciuto a nessuno dei due litigare. Io e Rhett non eravamo fatti per fare gli sposini felici ma nonostante quella consapevolezza era stato stupendo provare. Lasciai che l'aria gelida di Boston mi riempisse i polmoni. Camminavamo fianco a fianco per le strade vuote di Boston, all'inizio non era stato molto entusiasta di fare una passeggiata ma non so come ero riuscita a convincerlo. Ci fermammo a un incornicio, in lontananza scorgevo delle barche illuminate dai riflessi della luna sul mare. Amavo il mare. Lo indicai con il braccio sano e Rhett mi sorrise. Per tutta la serata l'aria da uomo spietato era sparita e anche se questa non mi dispiaceva stavo imparando a convivere anche con quella. "Mia" mi fermai quando la sua presa sul mio braccio si rafforzò leggermente. Aprii la bocca per dire qualcosa ma non usci nulla, venni buttata a terra e poi un rumore assordante esplose per la via.
Ci stavano sparando.
Rhett mi proteggeva con il suo corpo mentre ci riparavamo dietro a un'auto. I proiettili a contatto con la carrozzeria producevano un rumore assordante. "Mia guardami." Rhett cacciò una pistola dal nulla e allungò il suo cellulare a me. "Ho bisogno che chiami Dominic e gli dici cosa sta succedendo e dove ci troviamo puoi farlo?" Annui, avevo sempre saputo che una cosa del genere sarebbe potuta succedere ma era la prima volta che qualcuno provava a spararmi. Avevo sempre pensato che sarei andata in panico, che avrei perso il controllo ma feci esattamente come mi disse Rhett, muovendomi come un robot. Dominic ci impiegò due squilli per rispondere. "Diavolo meglio che sia importante Rhett" aveva una voce squillante e si poteva ben sentire la voce di una ragazza che lo chiamava, molto probabilmente lo avevo interrotto sul più bello. "Dominic?" Non mi sembrò la mia la voce che usci dalla mia bocca, lanciai uno sguardo veloce a Rhett che rispondeva al fuoco e mi affrettai, non sapevo fino a quando avrebbe resistito. "Mia?" La voce di Dominic mi risveglio "Mia quelli sono spari?"
"Dominic ci stanno sparando, Rhett ha solo una pistola e credo che siano in tanti, non so dove siamo , io..." cercai d'intravedere una via, qualcosa che mi fosse familiare ma era troppo buio e io non conoscevo bene la città "Sto arrivando vi ho localizzato" chiuse la chiamata e riferii quello che mi aveva detto a Rhett. "Dobbiamo spostarci di qui, Sergei ci aprirà un varco ma siamo in minoranza" Sergei era qui? Mi prese per mano e mi fece alzare . "Al mio tre corri più veloce che puoi, non ti fermare per nulla al mondo Mia sono stato chiaro?" Annui automaticamente. "Uno " presi un bel respiro "Due" lanciai uno sguardo a dietro di noi, eravamo circondati. Mi rigirai e Rhett premette le sue labbra sulle mie. "Tre, piccola corri" non me lo feci ripetere e inizia a correre. Migliaia di spari risuonano in vicina ma non mi fermai. Raggiunsi Sergei che mi afferrò per la vita e mi mise dietro di se. Rhett era ancora dietro la macchina e sembrava in difficoltà. Il cuore prese a battermi all'impazzata. "Sergei vai ad aiutarlo" urlai ma lui non si mosse e mi spinse ancora più dietro. "Ho ordini di tenerla al sicuro Mia" disse e subito dopo sparò a uomo che si nascondeva dietro a una macchina. Erano come ombre, si muovevano nel buio ed erano a centinaia. Volevo protestare, era Rhett quello circondato da pistole con la sua faccia come bersaglio non io ma un uomo usci dal nulla, e puntava dritto verso Sergei "Sergei attento" urlai ma non feci in tempo. L'ombra lo colpi e perse la pistola. Delle braccia mi afferrarono da dietro strattonandomi violentemente e andai a sbattere contro un copro duro. L'odore di sigaretta fu nauseante. Diavolo una doccia no? Le mani dello sconosciuto mi tenevano forte mentre osservano Sergei che cercava di fare fuori l'uomo che l'aveva attaccato. Ma lui era disarmato mentre lo sconosciuto no. Agii d'istinto, sollevai la testa in avanti e poi caricai andando indietro. Credo che fece più male a me che a lui ma quello che sta combattendo con Sergei si distrasse quando sentii il rumore e Sergei passo all'attacco. Venni girata violentemente poi un dolore immerso mi esplose alla mascella. Lo stronzo mi aveva appena colpita. Per un secondo vidi sfogato poi qualcuno me lo levò di dosso. Sergei mi afferrò per la vita e mi avvicinò a lui. "Merda, tutto apposto Mia?" Annui velocemente, nulla di nuovo. Mi accorsi solo allora delle auto che ci circondava. Scorsi Dominic e Nathan poi venni sollevata. Rhett mi portò sotto la luce e appena mi guardò in faccia si rabbuio. A quanto pare lo stronzo mi aveva colpito forte. "Chi è stato?" La sua voce era letale, per una secondo credetti che lo stesse chiedendo a me poi si giro verso Sergei che sollevò un uomo per la maglietta. Non era molto alto ma era un ammasso di muscoli ed era pelato. Non era un bel vedere. "Non sarebbe dovuto succedere" capii solo in un secondo momento che Rhett stava incolpando Sergei. "Rhett non è colpa sua, erano in troppi" ma quasi non mi sentii, si scambiarono uno sguardo che non capii poi lui annui e sparì portando con se gli uomini. L'attenzione di Rhett tornó su di me. "Dobbiamo farti controllare quella mascella. "ero confusa, che diavolo era appena successo? "Fate sparire questo casino il prima possibile, Nathan Dominic appena avete finito vi voglio da me" detto questo mi spinse delicatamente in una macchina al cui volante ritrovai Jack e partimmo.
STAI LEGGENDO
Ace of hearts
RomanceTra le vie di New York si racconta una legenda, che prende il nome della Principessa Perduta, una bellissima bambina, con un futuro luminoso davanti a se avrebbe dovuto illuminare la città, almeno fino a quando il momento delle favole finisce e si i...