Capitolo 20

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I giorni passavano e io e Rhett ci comportavamo come sconosciuti fatta eccezione di quelle volte che lasciavamo vincere la passione condividiamo il letto. Sembrava l'unica cosa che riuscissimo a fare; ogni volta che uno dei due apriva bocca finivamo per litigare, lui stava sempre di più fuori e io potevo uscire di nuovo solo che la mia scorta era aumentata, non c'era solo Jack, adesso con lui c'era Connor, un omone, ma almeno sembrava avere dei sentimenti. Il codice dell'ascensore non mi era stato ancora dato, avevo provato a inserire quello che vedo visto da Dominic ma ovviamente era stato cambiato. Stupidi uomini con la mania del controllo.

Lasciai cadere le buste che contenevano del cibo e dei libri e mi levai le scarpe, quelle trappole mi stavano uccidendo. "Beh era ora che tu ti facesse viva" sobbalzai andando a sbattere contro Jack che era dietro di me. Ero appena tornata a casa ed Emma era in piedi nel salone e mi guardava con un sorriso gigantesco. Corsi ad abbracciarla e cademmo sul divano ridendo. Mi era mancata da pazzi. "Che ci fai tu qui?" Avevo in programma di chiedere a Rhett di lasciarmi andare a San Francisco anche se m ci sarebbe voluta molta persuasione ma così era anche meglio. "Il tuo sposo ha mandato un jet privato con il suo fastidioso fratelli dentro a prendermi" era stato Rhett a farla venire qui? Perché? "Non mi hanno dato spiegazioni ma mi stavo annoiando e la tua vita sembra molto più eccitante della mia quindi sono salita a bordo" alza gli occhi al cielo, essere me in questi giorni era sempre meno divertente. "Signora Ward la volevo avvisare che suo marito farà tardi stasera" prima o poi avrei convinto Jack a chiamarmi Mia, mi sentivo vecchia quando mi chiamava signora. Annui e tirai Emma verso l'altra ala della casa. "Non scorre buon sangue tra voi eh" Emma si lasciò cadere sul letto e io la raggiunsi. "Cosa te lo fa dire?" Domanda sarcastica. Lei si girò verso di me con un braccio che le reggeva la testa. "Iniziamo dal fatto che io sono qui, non è passato così tanto tempo e di sicuro non si è stancato di te di già, il fatto che non torni a casa e tu non abbia nemmeno un'aria sorpresa oppure la sparatoria di qualche giorno fa, mio padre era preoccupato per l'imminente guerra che si sta scatenando, Rhett ha dovuto chiamarlo di persona per permettermi di venire." Emma aveva sempre avuto un ottimo spirito d'osservazione e adesso era quasi irritante. "Volevo chiamarti ma non sapevo come contattarti, non sei stata colpita vero? E perché hai un tutore alla mano?" Sollevai la mano che Bradley mi aveva stritolato, adesso quasi non faceva più male ma avevo l'appuntamento per levarla tra ancora un paio di giorni."No non sono stata colpita ma è stato bruttissimo, per quanto riguarda questo, beh è il regalo di matrimonio del caro vecchio Bradley" Emma si rabbuiò. Si alzò di scatto e portò con lei anche me. "è riuscito a farti del male anche con Rhett vicino? Che diavolo ha Rhett al posto degli occhi? I paraventi?"

"Mi aveva lasciata con un suo amico e ti ricordo che Rhett non era a conoscenza di quello che succedeva in quella casa" non le bastò, sembrava ancora infuriata. "Aspetta hai parlato al passato. Hai detto a Rhett di Bradley?" Ero sempre stata molto chiusa sull'argomento quindi capii a pieno il suo stupore. "Ho dovuto, ho cercato di nascondere la mano ma il bastardo mi aveva lesionato l'osso ed era diventata una pallina da bowling viola, alla fine la mia guardia del corpo se ne è accorto e mi ha portato dritto da lui" non vedevo l'ora di togliere questo tutore, ogni volta che lo guardavo mi infuriavo. "Cosa ha detto Rhett al riguardo? Non gliela può far passare liscia?" Non ne aveva più parlato, non sapevo se stava cercando un posto per Chloe o meno con tutta la situazione di New York in corso e non mi andava di chiedere, Chloe sarebbe tornata a breve e io dovevo vederla. Raccontai a Emma del nostro accordo e lei sembrò capire. "Bene che ne dici se stasera ci andiamo a divertire? Non sono venuta fino a qui per deprimermi" una serata con Emma era proprio quello che mi serviva ma non sapevo se ci avrebbero permesso di uscire. Mi stava guardando con la coda dell'occhio mentre rimuginavo sulla cosa. avevo omesso d'informarla del piccolo incidente di Rhett delle due ragazze perché onestamente faceva dannatamente male e molto probabilmente lo avrebbe ucciso e non mi serviva quello anche se avrei amato guardare la scena perché se lo meritava. "Non immagini quanto vorrei ma Rhett si è legato al dito la faccenda che successe prima del matrimonio e comunque non ci lascerà mai andare in una discoteca soprattutto con tutta al questiono di New York" Emma però non sembrò toccata da quello che le dissi. " Primo Mia da quando ti importa cosa puoi o non puoi fare? Ritorna in te ragazza. Secondo hai ragione per Emma e Mia sarebbe troppo pericoloso uscire da sole ma per Carly e Jessica no"aveva dannatamente ragione. "Beh a quanto pare ci andremo a divertire" le dissi e lei iniziò a urlare elettrizzata. Molto probabilmente mi sarei cacciata nei guai ma per una sera volevo divertirmi come i vecchi tempi.

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