CAPITOLO BONUS

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alcuni anni dopo

Gemetti quando qualcosa si strinse attorno la mia vita strappandomi dal mio sonno.

Ormai le ore in cui dormivo diminuivano di giornata in giornata in quanto Rhett non faceva altro che scoparmi , continuamente, non che mi stessi lamentando ma di mattina avevo decisamente bisogno di dormire se dovevo resistere alla sera che sarebbe venuta.

"Mia?" La voce di Rhett vibrò nel silenzio della nostra camera da letto.

Lo ignorai, volevo dormire, qualunque cosa fosse avrebbe aspettato.

Quando non riposi lo sentii sospirare.

"Piccola su alzati stiamo facendo tardi"la voce roca del mattino mi arrivò fin dentro le ossa. Nonostante ciò non mossi un muscolo.

Entrambi tacemmo almeno finché non si infilò la mano nelle mie mutandine facendomi gemere.

Bastardo.

"Rhett " ringhiaia aprendo gli occhi.

L'orologio puntava le undici e mezza del mattino e non riuscivo a ricordare cosa fosse così importante da svegliarmi a quest'ora.

"Devi alzarti piccola o faremo tardi"

Mi morsi il labbro quando creò dei cerchi circolai attorno al mio sesso.

"Tardi per cosa?" Sbottai concentrata su qualcos'altro.

"Il pranzo dai tuoi fratelli "

La cosa mi fece quasi ridere. Non gli era mai importato di essere puntale, soprattutto ad un pranzo organizzato da West e Dante. Da quando li avevo ritrovati Rhett, Weston, Dante e Dominic avevano creato una specie di gruppo botta e risposta. Quando erano insieme mi sembrava di essere circondata da quattro Dominic. I quattro non la smettevano di punzecchiarsi come bambini e non facevano altro che fare cose per far arrabbiare il prossimo.

"L'unico motivo per il quale mi hai svegliata cosi presto è perché vuoi scoparmi prima di andare. Onestamente non capisco come tu non sia uno zombie "

Lo sentii ghignare poi mi baciò delicatamente posizionandomi sotto di lui.

"Riposta corretta signora Ward" da quando ci eravamo spostai per la seconda volta non aveva mai smesso di chiamai cosi e lo adoravo.

"Smetterai mai di chiamarmi cosi?"

"No" alzai gli occhi al cielo poi però mi concentrai su di lui e sulla sua bocca. Non mi irritai più quando con una singola mossa mandò in brandelli la mia camicia da notte, ormai era diventata routine e in un certo senso mi piaceva.

Percorse il mio corpo lasciando delicati baci come briciole di pane fino ad arrivare al mio sesso.

Alzò lo sguardo, con i capelli scombinati e lo sguardo da diavolo mi sorrise, poi mi divorò.

Inarcai la schiena e portai le mani tra i suoi capelli. Rhett aveva fatto la missione della sua vita farmi gemere il più possibile, me lo aveva confessato quando gli avevo detto che ormai potevo rimanere anche in silenzio. Era uno scherzo lui però non l'aveva preso come tale.

Affondò ancora di più la lingua in me e non riuscii più a trattenermi.

"Rhett " gemetti il suo nome

"Esatto piccola voglio che questa città sappia chi ti sta scopando " istintivamente cercai di chiudere le gambe per quanto le sue parole mi fecero bagnare ma con una semplice mossa mi tenne ferma e aperta per lei.

Ace of heartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora