Capitolo 46

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Quando Weston aveva parlato di casa sua avevo immaginato che stesse parlando di un attico proprio come quello di Rhett ma quando ci fermammo davanti la grande struttura che si innalzava davanti ai miei occhi seppi di essermi sbagliata. Mentre scendevo dall'auto sentii le gambe cedere. Avevo cercato di ricordare  questo posto per cosi tanto tempo ma mi era bastato uno sguardo per riconoscerlo, ricordavo ogni singolo angolo di quella casa. Sembrava un castello, da piccola fingevo che fosse il mio, inarrestabile e impenetrabile, poi avevo imparato  che la verità era un'altra e anche nel modo peggiore di sempre.  La casa era circondato da del prato, si trovava appena fuori New York, aveva tre ale diverse, la centrare  dove  vivevamo io e la mia famiglia e quelle laterali per gli ospiti.  Mia madre amava questa casa, forse fu per questo che non l'avevano venduta. Guardandomi  intorno intravidi la piccola fontana che i miei genitori avevano fatto costruire poco dopo la mia nascita, una volta in quella fontana ci avevo fatto il bagno dopo essermi rotolata nel fango con Dante, la sensazione di fango secco sulla pelle mi sembrò cosi familiare. Vidi Weston e Kaylee  e Dante Madison scendere dalla rispettive  auto per poi avvicinarsi noi."Se non vi dispiace io e mio fratello dobbiamo occuparci di un problema avvenuto all'ultimo momento, ci impiegare solamente un paio di minuti sentitevi liberi di entrare. " Dominic e Rhett annuirono ma dichiararono che sarebbero rimasti fuori. Si allontanarono e rimanemmo solo noi tre.   Fui grata di quei minuti in più, mi guardavo intorno come se da un momento all'altro sarebbe spuntato un mostro pronto a mangiarmi Respirare era dannatamente difficile. Non ero preparata a tornare in questa casa, era l'ultimo luogo dove volessi stare ma non ci potevo fare nulla quindi dovevo imparare a controllare le mie emozioni, almeno per le prossime ore.  "Devo fare una chiamata, Dominic rimani con Mia" detto questo Rhett scomparì seguito da Sergei lasciando me e Dominic da soli. Non riuscì a trattenermi e quando fui certa che Rhett fosse a portata d'orecchio lo imitai "Devo fare una chiamata, Dominic rimani con Mia"  cercai di fare la più  seria possibile e d'imitare il suo tono di voce piatto ma falli miseramente.  Dominic scoppiò in una risata poi mi avvicinò  a lui abbracciami "Oh piccola combina guai  sei esilarante " lo guardai sorridendo

"Hai trovato finalmente un soprannome" odiavo quello che mi aveva appellato durante le ultime settimana "Immagino di si, con te non ci si annoia mai, questo è sicuro" beh non potevo dargli torto. All'improvviso però mi ricordai di non aver ancora parlato con Dominic riguardo la falsa accusa di tradimento, lui si stava comportando normalmente ma ci tenevo a sapere se davvero pensasse che li avessi traditi, non che facesse differenza ma mi importa lo stesso.

"Non mi odi?" Dominic era sparito subito dopo le accuse di Rhett, avevo immaginato che Rhett avesse detto al fratello cosa fosse successo. Il suo guardo si fece serio e sospirò "No non ti odio " perché non avevano reagito? Dannazione avevo ammesso di averli traditi che diavolo pensavano? Non è che volessi essere torturata o nient'altro ma non riuscivo a crederci. "Perché? Insomma Rhett ti ha detto quello che ha scoperto?"

"Si me l'ha accennato " si appoggiò all'auto  e  si  sbottonò la giacca. Rhett e Dominic erano gli esatti opposti ma in giacca e cravatta si riusciva  a notare la parentela, entrambi emanavano quell'aria di sicurezza e di controllo che ti  imprigionava. "Non vi capisco, non che voglia fare la fine di Clarke ma sto succedo pazza." Lui scosse la testa alzano gli occhi al cielo "Non è il luogo per parlarne " aveva ragione lo sapevo ma Rhett era irremovibile, Dominic invece sapevo di poterlo convincere "Lo so e so di non meritare spiegazioni ma dopo che questo sarà finito che ne farà di me?" Non ero preoccupata di questo a dire la verità ma non potevo davvero rilevargli le mie vere preoccupazioni, cioè che Rhett stesse ancora indagando su di me. "Nulla, dannazione Mia Rhett non ti fai nulla." Lo guardai scettica "Beh avrebbe tutte le ragioni " Dominic posizionò le mani sui miei avambracci come se volessi scuotermi "Mia una volta che sei entrata nella famiglia ci rimarrai per sempre. Quando hai detto di si a  Rhett hai dato di si a essere una Ward. Rhett odia i bugiardi e le bugie è vero ma perdonerebbe qualunque cosa alle persone che ama cioè la sua famiglia. Pensi che io non abbai fatto stronzate  nella mia vita? Rhett ha dovuto salvarmi il culo e rimettermi un pò si sale in testa più volte  di quanto mi piaccia ammettere ma è sempre stato presente e ha sempre creduto che potessi rimediare ai miei errori e lo stesso vale per te. Hai sbagliato, cazzo hai davvero rovinato la cosa ma puoi ancora rimediare e per farlo devi smetterla di mentirgli, qualunque cosa tu stia nascondendo  apriti con lui, ti aiuterà,  ma devi andare tu da lui, l'hai tradito e lui è ferito ma questo non significa che ti volterà le spalle, cazzo farebbe qualunque cosa per te " le sue parole furono come sale sulle mie ferite, fecero davvero male.  Ecco perché non aveva reagito ed ecco perché non mi aveva chiesto spiegazioni, voleva che fossi io ad andare da lui e confessargli tutto, voleva che fossi io a fare il primo passo. Glielo dovevo lo sapevo ma non l'avrei fatto, magari era vero Rhett mi avrebbe perdonato qualunque cosa ma la minaccia contro Dominic era ancora fresca, Emma mi aveva detto di averlo  visto di recente al bar senza protezione, quindi si Rhett avrebbe potuto perdonarmi delle bugie ma l'uccisione di suo fratello no. Potevo dire semplicemente a  Rhett quello che stava succedendo avrebbe messo uomini a proteggere Dominic ma persino io capivo che non avrebbe potuto fare nulla senza scatenare una guerra, avremmo dato a quei bastardi esattamente quello che volevano , il mondo avrebbe saputo la verità su di me e Rhett non avrebbe potuto negare di non saperlo. Potevamo anche essere in una tregua con New York ma le due città si odiavano e questa tregua non era permanente, il matrimonio si  e la sua gente si sarebbe potuta rivoltare contro di lui. Non mi importava di far sapere al mondo che ero viva volevo solo che la mia famiglia lo sapesse, ero disposta a vivere sotto falso nome  e  cosi facendo Rhett non avrebbe avuto ripercussioni. "Devo farmi perdonare anche da te?" Domandai, tenevo a lui  nonostante fosse una spina nel fianco. "Nah solo se mi riconfermi che sono il tuo preferito " Sorrisi "Beh dipende,  la smetterai  di rubarmi la roba quando sarai annoiato?" Domandai ridendo "Ovvio che no,  essere il tuo preferito dovrebbe darmi certi privilegi" alzai gli occhi al cielo divertita

"Beh allora non sei più il mio preferito" lui scattò in avanti facendomi il solletico  al che il cercai di levarmelo di dosso. Sapeva quanto odiavo il solletico il bastardo. Risi in cerca d'arai "Nico!" urlai cercando di fargli mollare la presa "Ammetti che sono il tuo prefetto e ti lascio  stare " avevo le gambe traballanti ma lui non mi lasciò, non so come riuscì a farmi il soletto e contemporaneamente a farmi  rimanere in piedi  "Ammettilo  " ordinò,  avevo le ginocchia piegate e lo stomaco mi faceva male per le troppe risate "Dominic lascia in pace Mia" sentii Rhett avanzare ma il fratello  non si spostò anzi aumento il solletico "Mi dispiace fratello ma  io e lei abbiamo un conto in sospeso " Rhett sospirò pesantemente ma non intervenne. Beh grazie tante marito."Okay, okay hai vinto!" dichiarai tra una risata  e l'altra "Voglio sentirtelo dire piccola combina guai, ripeti insieme a me Dominic tu sei il mio Ward preferito"  Oh mio dio avrei dato il via libera a Emma una volta tornati a casa e avrei mangiato  pop-corn e sorseggiato del buon vino mentre lo torturava  lentamente "Okay Dominic tu sei il mio Ward preferito " Le sue dita si staccarono dal mio stomaco e ritornai a respirare.  Quando alzai lo sguardo pronta a saltargli addosso qualcuno si schiarì la gola facendoci  girare. Weston, Dante e le rispettive mogli erano davanti l'entrata e a quanto pareva avevano assistito a  tutto. Ne  Dominic ne Rhett batterono ciglio  e non sembrarono affatto preoccupati  per la cosa mentre io mi irrigidì. Weston guardò verso di me. Aveva  uno strano sguardo negli occhi che però non riuscì a identificare "Siamo pronti " Rhett poggiò  una mano sul fianco e avanzammo  seguiti da Dominic. Sentivo le guance rosse per  via delle risate e peggiorarono ancora quando  tutti gli sguardi passarono su di me una volta in casa. Riconoscevo perfettamente ogni quadro appeso ma mantenni una guardo freddo e  mi concentrai  su Rhett al mio fianco " Madison e Kaylee non sono fan delle nostre riunioni quindi hanno deciso di aspettarci fuori, tu cosa preferisci Mia?" Non sapevo di avere una scelta, guardai Rhett ma lui  mi fece capire che la decisione spettava a me. Era davvero predisposto  a portarmi dentro e a farmi  partecipare  ai loro accordi? Ammisi di essere tentata poi però lo sguardo di fuoco di entrambi gli  Hall mi fecero ricredere, avrei scommesso  che sarebbero entrati nello studio di nostro padre e non avrei resistito, in quello studio ci avevano informato della loro morte e non entravo in quella  stanza da quel giorno e volevo che la cosa rimanesse in quel modo. Avevo già tradito Rhett abbastanza , meno sapevo meglio sarebbe stato. "Neanche io sono un'appassionata se non vi dispiace  rimarrò con le ragazze " Dante annui proseguendo. Rhett si girò verso di me baciandomi "Sergei è all'ingresso ma per qualsiasi cosa  vieni da me "  Annui "Non combinerò  guai"lo imitai ma lui scosse la testa "Nella macchina c'è una pistola se ti trovi in difficoltà " lo guardai sospettosa. Mi serviva addirittura una pistola?

"Che cosa pensi  mi succederà?" Domandai sarcastica

"Spero nulla ma sei una calamita per guai e preferisco che tu sia prepara " detto questo si girò e sparì lasciandomi  nel grande salone  dea casa della mia infanzia con le mie cognate. Perfetto.

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