Capitolo 71

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Non avevo mai immaginato che un giorno mi sarei trovata in quel luogo, nella mia mente non esisteva neanche. Era una giornata nuvolosa e in qualche modo rispecchia il mio umore. Rhett aveva ragione, avevo bisogno di vedere qualcuno. Ero crollata. Mi ero addormentata tra le sue  braccia poi mi ero risvegliata  mentre sognavo di lottare  contro Ivanov. Il suo corpo morto sembrava volermi tormentare. Ero saltata fuori dal letto come se avesse espresso fuoco mettendosi a urlare. Rhett mi ero stato affianco per tutta la nottata. Non ero riuscita a dormire, tremavo come una foglia ma lui non aveva lasciata . Eravamo rimasti attaccati per tutto il tempo e alla fine, immersa nel buio della camera da letto avevo acconsentito a vedere qualcuno. Avevo  sentito  la tensore di Rhett diminuire ma non aveva commentato. Vedere qualcuno e rivivere tutto  volontariamente era un grosso sacrificio ma credevo alle sue parole e  non sarei stata da sola. Prima di farlo però avevo bisogno di fare un'altra cosa. Quando glielo avevo detto mi aveva sorriso baciandomi  dolcemente e comunicandomi che mi avrebbe aspettato all'esterno, poi mi aveva passato il suo cellulare ed era uscito dalla camera da letto. Dovevo farlo da sola. Mentre cercavo il numero in rubrica con le dita tremanti pensai che stessi per avere un altro attacco ma il solo sentire la voce di mio fratello dall'altra parte mi fece calmare. "Sta bene?" Domandò allarmato. In effetti avrei dovuto trovare un altro momento per telefonare, erano le quattro del mattino ma io mi sentivo  sveglia come non mai "Ward" disse bruscamente  Weston dall'altra parte "Ehm sono io, Mia" il telefono tacque  ma io continuai o avrei perso il coraggio "Io, avrei bisogno di fare una cosa e vorrei che tu  Dante mi accompagnasse, se per voi va bene " era strano parlare con lui, mi sembrò così distante ma allo stesso tempo mi sembrava la stessa persona di sette anni fa.  Rimasi alcuni secondi  in silenzio poi finalmente senti la sua voce "Qualunque cosa scricciolo" sorrisi al soprannome e continuai . "Vorrei andare a trovare mamma e papà se per voi va bene "

Ci demmo appuntamento al cimitero il giorno dopo verso le undici, mi avevano chiesto se avessi voluto un passaggio   ma avevo rifiutato, volevo Rhett almeno fino al tragitto.  Mi strinse la mano per tutto il tempo mentre lasciavamo Boston e ci dirigiamo a New York. I miei erano sepolti nel cimitero di famiglia a pochi chilometri dalla  casa della mia infanzia.  Quando arrivai due suv neri erano parcheggiati davanti l'entrata e i miei fratelli erano appoggiati alla portiera. Rafforzai la stretta alla mano di Rhett. Nonostante fosse ancora estate l'aria era gelida. "Sarò qui quando avrai finito" mi sorrise baciandomi. "Grazie per quello che stai facendo per me " dissi baciandolo nuovamente. Mi prese la tesa tra le mani e mi guardò dritto negli occhi.

"Farei di tutto per te "  adesso lo sapevo e significava tutto.

Munita del coraggio che solo Rhett riusciva a darmi apri la portiera e usci  dalla macchina. Weston e Dante si girano di scatto ma il primo ad avanzare fu Dante. Non ricordavo  nemmeno l'ultima volta che l'avevo visto ma quando le sue braccia si chiusero attorno alla mia vita sollevandomi mi sentii completa. Mi strinse a se come se da un momento all'altro potessi scappare via. "Mi dispiace  scricchiolo mi dispiace dannatamente tanto" singhiozzò tra le mie braccia. In quel momento realizzai che non ero stata l'unica a soffrire, certo loro poteva aver avuto l'uno l'altro ma avevano perso i genitori e alla fine avevano perso anche me.  Ci staccammo dopo quello che sembro un'eternità ma nessuno e due si lamentò. Mi osservò accarezzandomi  la guancia. Aveva gli occhi arrossati e le labbra socchiuse. Per un secondo mi ricordò il Dante bambino che  giocava con me a qualunque ora del giorno. "Sei bellissima  scricchiolo, assomigli alla mamma, me ne sarei dovuto accorgere non appena ti vista " risucchiata l'aria. Nessuno mi aveva mia detto una cosa cosi bella. Mia madre era bellissima, l'avevo cercata  giusto quella mattina perché non avevo tanti ricordi di lei e mi sembra ingiusto. Aveva lungi capelli neri lucenti, un sorriso mozzafiato e nonostante l'eta sembrava pronta a scalare una montagna.

"Non è stata colpa vostra Dante" volevo che mi credesse, non  incolpavo  nessuno dei due per quello che era successo, solamente i veri responsabili . Ovviamente  però non sembrò convinto "Scricchiolo " Weston ci aveva raggiunto, anche lui aveva gli occhi arrossati ma a differenza di nostro fratello che non aveva problemi a mostrare  le sue emozioni Weston aveva uno sguardo di pietra . Mi afferrò e  mi strinse a lui proprio come aveva fatto Dante. Avevo aspettato così tanto per abbracciarli che quasi non mi sembrò vero. Tornai a essere bambina per pochi istanti. "Mia quella notte io avrei dovuto lottare"lo fermai, sapevo cosa stava per dire ma non avrei potuto fare nulla, erano in troppi e l'unica  cosa che sarebbe potuta cambiare era che lo avrebbero ucciso "Non potevi farci nulla, ti avrebbero ucciso, ero io quella che volevano. Non tu" poi mi girai verso Dante "E anche se tu fossi stato li non sarebbe cambiato nulla, eravamo due ragazzini che avevano appena perso i proprio genitori. Non  avremmo potuto fare nulla."  Non mi aspettai che mi credessero, non in quel momento,  ma prima o poi avrebbero lasciato andare quel senso di colpa, me ne sarei assicurata. "Abbiamo visto le foto Mia" sapevo che foto gli avevano mostrato così raccontai loro tutto. Delle foto che avevano mostrato anche a me , di Gabriel, di Robert ,della morte dei nostri genitori , di Bradley . Pensai a lungo se rilevare loro o meno cosa fosse successo  davvero nella sulla casa ma i due mi precedettero. "Non pensare nemmeno di mentirci" così raccontai loro la verità perché in fondo questa era anche la loro battaglia. Non ne ero convinta ma mi fidai di Rhett, poco prima di arrivare qui gli avevo  esposto i miei dubbi e lui mi aveva suggerito di non mentire perché sarebbe stato solo peggio. Poi raccontai loro di tutto quello che era successo negli ultimi mesi compreso di Andrew,  che avevo  scoperto essere mio zio. "È il fratello della mamma, era un militare prima di prendersi cura di noi. Non è venuto ai funerali perché era in missione e non erano riusciti  a contattarlo in tempo ma appena ha saputo si è diretto subito da noi, ma è arrivato troppo tardi." Già, forse Andrew avrebbe potuto fare qualcosa forse ma ormai non serviva più a nulla pensarci  . "Scricchiolo" non avevano reagito bene alla faccenda di Bradley, non avevano rotto nulla o sbraitato ma sapevo riconosce un uomo arrabbiato quando lo vedevo  e loro lo erano. "Rhett mi ha convinta a vedere qualcuno. Sto crollando a pezzi."trasalirono entrambi. Stavo vomitando informazioni una dopo l'altra ma  era l'unico modo che spero funzionasse senza prevedere me piangere  "Vorrei che partecipaste ad alcune sedute " Weston fu il primo a parare  "Non ti lasciamo   più andare scricciolo siamo con te, passo dopo passo." Annuii. Saperlo mi rassicurò. Volevo recuperare il tempo che ci era stato portato via. "Andiamo?" Indicai il cimitero davanti a noi. Entrambi annuirono e cosi  avanzammo  . Mi presero  le mani entrambi e mi guidarono verso la tomba dei nostri genitori. Dei fiori gialli decoravano la tomba e la scritta dei loro nomi mi scosse. Non li avevo mai pronunciati, nel profano li ricordavo ma non l'avevo mai neanche sentiti.

Taylor e Mark Hall

Genitori, marito e moglie e amici.

Non verranno dimenticati.

Durante il funerale, avevo avuto lo sguardo fisso davanti a me per tutto il tempo mentre pregavo che finisse il fretta. Dante mi aveva tenuto la mano mentre Weston parlava con coloro che erano venuti a potere gli omaggi. Non avevo voluto  parlare con nessuno.  Lascia andare le loro mani e mi inginocchiai. "Hey mamma, Hey papà " sussurrai tracciando  con le dita il contorno dei loro nomi "Li ho trovati sapete?  Ho ritrovato i miei fratelloni" sapevo che mi stavano ascoltando ma mi concentrai  sulla tomba. Focalizzai l'immagine dei miei genitori  che ridevano e cercai di parlare con loro. "Non incolpo voi, avete fatto quello che era giusto. " Weston e Dante si accovacciarono  al mio fianco "L'abbiamo trovata, non la lasceremo più andare " assorbi le loro parole poi ripresi a parlare. Raccontai di tutte le cose meravigliose che mi erano successe. Racconta di Chloe, di Emma ,di Audrey, del mio compleanno, delle mie pazze serate con  Emma poi raccontami loro di Rhett , di quando lo amassi  nonostante la nostra storia fosse nata in un modo strano. Confessa di amarlo e dissi loro che avrei voluto  che fossero in grado di conoscerlo  insieme a Chloe , sembrava fatto per stare con i bambini. I miei  fratelli  mi lasciarono parlare  per tutto il tempo.  Non sarebbe stata l'ultima volta che sarei venuta a trovarli, ma venire qui mi tormentava e alla stesso tempo mi faceva stare meglio e dovevo trovare un equilibrio per queste due sensazioni. Promisi loro che sei tornata presto e mi alzai. Weston  e Dante mi seguirono ma quando fecero per allontanarsi li fermai. Osservai la tomba, si era il posto giusto per farlo. "Vorrei chiedervi un'ultima cosa" annunciai. I due mi guardarono incoraggiando  ad andare aventi. "Io e Rhett  ci siamo sposati lo scorso marzo ed è stato terribile" i due si irrigidirono. "Si avevamo in mente di fare un discorso  con Rhett"scossi la testa "Lo amo con tutta me stessa, non cambierei nulla" presi le mani di entrambi tra le mie " Ma quel giorno mentre percorrevo l'altare sentivo   che c'era qualcosa che non andava, qualcosa di sbagliato e nel profondo ho sempre saputo come rimediare. Ieri sera Rhett mi ha chiesto di sposarlo, di nuovo, per fare le cose come si devono questa volta e io mi stavo chiedendo,  volete accompagnarmi all'altare?" Quel giorno mentre Bradley  mi aveva scortata all'altare avevo pensato che era tutto tremendamente sbagliato, avevo  sognato di avere loro due al mio fianco e non lui. Lo avevo confessato a Rhett e lui mi aveva detto che lo potevo fare. Sognavo un bel matrimonio, non mi ero mai presa troppe libertà ma con Emma ne avevamo parlato e avevo le idee chiare. Volevo un matrimonio vero , volevo dire di si sul serio, volevo ballare senza ubriacarmi, senza stronzi  che mi afferavano  sulla pista da ballo. "Io e Rhett abbiamo pensato di farlo per bene, Rhett sa quanto siate importanti per me e"non riesci  a finire la frase perché entrambi mi saltarono addosso. "Scricchiolo  non ce lo perderemo per nulla al mondo"sorrisi smagliante , non avrei mai pensato che potesse essere possibile ."Bene adesso andiamo, abbiamo da fare" annunciò Weston  impaziente e lo guardai confusa "Cosa?" Domandai seguendolo fuori "È ora che incontri  i tuoi nipoti scricchiolo, " il mio cuore si fermò, avevo sognato tanto  di stringere  tra le braccia da quando me ne ero venuta a conoscenza, dalle foto che mio zio mi aveva dato sapevo che erano  perfetti. "Ti va ?" Mi domandò Dante, Io annui con le lacrime che mi rigavano le guance "Come si chiamano ?" I due si guardano poi Dante cacciò  una foto. Ritraeva tre bambini che si abbracciavano  e ridevano. Perfetti. "Quello più grande è Mark"

lo guardai.

Come nostro padre

"L'altro si chiama Taylor "

Come la mamma

"Mente la bambina  in mezzo si chiama Mia" il mio cuore fece  una capriola ma ricaccia indietro le lacrime, sembrano una fontana. "Sono perfetti" ammisi guardali . "Che aspettate? Portatemi a conoscere i miei nipotini" dissi eccitata facendoli ridere. Quando uscimmo dl cimitero  vidi Rhett appoggiato alla portiera e mi stava  guardando. Mi aveva aspettata . Come aveva detto. Gli corsi in contro, "Ti va di conoscere i  miei nipoti?" Domandai  eccitata  come una bimba. Lo feci ridere. "Qualunque cosa"  mi girai verso   i miei fratelli "Va bene per voi?" Si avvicinano entrambi. "Falla soffrire e ti spezzo le gambe Ward, non ho voglia di condividerla  con dopo che l'abbiamo ritrovata  dopo tutti questi anni ma tu la rendi felice ed è l'unica cosa che importa. Ma stai certo. Un passo falso e sei fuori" feci per mettere in mezzo ma Rhett mi bloccò. "Avvisato Hall, amo vostra sorella da sempre e sappi che rimarrò in giro fino alla fine. " i tre si scambiarono degli strani sguardi poi alla fine si strinsero la mano.  Uomini. Avremmo seguito  Dante e Weston fino a casa loro dove Madison e Kaylee  con i mie  nipotini ci stavano aspettando . "Com'è andata piccola?" Mi domandò Rhett appoggiando il braccio sulle mie spalle  "È stato esattamente come lo sognavo" ammisi.

A domani

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