Capitolo 27

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Quando rientrammo all'attico sembrò quasi che i giorni precedenti non ci fossero mai stati, Emma partì di nuovo per San Francisco promettendomi che sarebbe tornata presto e Rhett fu come un fantasma, non era mai a casa e quelle poche volte che tornava quando ero anche io sveglia non parlavamo, scopavamo solamente. Non avevo ancora trovato una giustificazione a quest'ultima cosa ma in verità ne avevo bisogno, non potevo concedere a Rhett il mio cuore ma potevo almeno distrarmi da tutto. "Meredith potresti gentilmente passarmi le uova?" Le chiesi. Rhett aveva bisogno di Jack e Connor quindi per oggi mi aveva ordinato di rimanere in casa, inizialmente avevo pensato di mandarlo a farsi fottere ma alla fine avevo accettato, nei giorni precedenti una stanchezza perenne mi era piombata addosso, ero stremata e non capivo perché quindi mi ero persa una giornata di riposo. Meredith mi passò le uova che mischiai con il resto dell'impasto. Cucinare mi aiutava a rilassarmi cosi avevo racimolato tutti gli ingredienti e mi ero messa all'opera per una torta millefoglie.

L'ascensore suonò segno che qualcuno era appena arrivato, io e Meredith ci guardammo confuse. Posai il resto degli ingredienti e usci fuori dalla cucina. In salotto apparvero Rhett, Nathan, Dominic e due figure che mi davano le spalle. "Mia" mi saluto Nathan e io gli sorrisi poi però le due figure si girarono e il sorriso mi morì in faccia. Robert e il tizio che avevo visto con lui al gala mi fissavano completamento a loro agio nel mio salone . "Mia è un piacere rivederti" Robert fece un passo avanti salutandomi e io mi stampai un sorriso sulle labbra. Il tizio alla su destra fece lo stesso "Signora Ward è un piacere conoscerla" la sua voce era roca, come se avesse fumato alcune sigarette di troppo, era vecchio, quasi quanto Robert e aveva un'aria pericolosa. "Salve ehm signor?" Domandai, avevo bisogno di sapere il suo nome perché qualcosa mi diceva che quei due lavoravano insieme anche su qualcosa ben oltre gli affari di Boston. "Sono Andrew Hughes " mi ripetei in mente il suo nome ma non riuscii a ricordarmi nulla di particolare. Annui sorridendo poi li vidi incamminarsi per il corridoio mentre l'ascensore suonava e Jack, Sergei e Connor entravano all'attico. "Noi staremo nel mio ufficio, se vuoi uscire Jack ti accompagnerà ovunque" Rhett non mi degnò di uno sguardo e spari nel corridoio. Li osservai finché le loro figure furono sparino dentro l'ufficio di Rhett.

Tutto era tornato alla normalità.

Cercai di origliare, ci provai davvero ma Sergei si era piazzato davanti alla porta rendendomi impossibile ascoltare la loro conversazione così decisi di uscire e fare qualche altra ricerca, Rhett mi aveva fatto dare un telefono e un computer ma ero sicura che fossero controllati e non potevo fare delle ricerche sui suoi collaborati senza destare sospetti. Le mie ricerche erano pressoché banali ma riuscivano a fornirmi un'idea di quello che stava succedendo. Io scavavo solo le facciate ma almeno riuscivo a capire in quale direzione sarei dovuta andare e mentre lasciavo l'attico fissai il mio prossimo obiettivo, l'ufficio di Rhett. Non era la prima volta che pensavo di entraci ma la porta era sempre chiusa e visto che non sapevo cosa cercare non avevo voluto sprecare la mia occasione ma adesso sapevo esattamente cosa avrei dovuto cercare una volta entrata.

Entrai nella biblioteca pubblica e mi posizionai al solito posto e iniziai con le ricerche. Andrew Hughes. Non c'era molto su internet ma era un tipo al quanto riservato, compariva in qualche foto con Rhett e in altre con Robert ma oltre quello sembrava un fantasma. Era un ex- politico e da quanto leggevo ci sapeva fare con i numeri. Ma quelle furono le uniche informazioni che riuscii a ricavare. Dalla borsa estrassi un bloc-notes e iniziai a scarabocchiare le informazioni che avevo.

Robert era un vecchio amico dei miei genitori

Per qualche ragione li aveva traditi

Era di New York ma chissà perché adesso era considerato parte integrale di Boston

Robert non lavorava da solo

Sapeva cosa mi era successo ed era da Bradley quando mi ero risvegliata

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